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Donne e uomini: divario salariale e culturale

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 22 gen 2018 16:03 ~ ultimo agg. 24 gen 09:04
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Il divario retributivo tra uomo e donna esiste. Questo è un dato di fatto, sono i numeri e le statistiche a dirlo. Quello che si comprende di meno è dove e quando questa piccola voragine comincia a formarsi.
Stando alla busta paga e ai dati sui lavoratori dipendenti del privato raccolti dall’Osservatorio JobPricing e diffusi nella primavera del 2017, gli uomini percepiscono mediamente una retribuzione annua lorda di 30.676 euro, contro i 27.228 euro percepiti dalle donne. Un divario che è cresciuto dal 2015. Da quel momento infatti si è registrato un aumento per le retribuzioni degli uomini pari al 2,3% e dell’1,9% per le donne.
Ma in Italia la legge prevede la parità retributiva fra uomini e donne. Anzi, nel nostro Paese è in vigore anche l’articolo 46 del Decreto Legislativo 11 aprile 2006 n. 198, (modificato dal D. Legislativo 25 gennaio 2010 n. 5 in attuazione della direttiva 2006/54/CE relativa al principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione).
Un articolo che prevede che “Le aziende pubbliche e private che occupano oltre cento dipendenti sono tenute a redigere un rapporto almeno ogni due anni sulla situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni e in relazione allo stato di assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, di altri fenomeni di mobilità, dell’intervento della Cassa integrazione guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta”.
Allora in che punto della catena si genera il divario retributivo di genere?
“Il divario si crea nei contratti di secondo e terzo livello. – spiega Ilde Magalotti, responsabile Coordinamento donne della Cisl Romagna – Il discorso è molto complesso, perché il contratto nazionale detta delle linee guida e poi le diverse realtà lo adattano secondo questi standard, ma ovviamente hanno dei margini di manovra”.

 

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