Torna la tassa sui passi carrai. La denuncia di Mauro: si fa cassa sui riminesi
Dal 2018 i riminesi dovranno tornare a pagare la tassa sui passi carrai. La denuncia arriva dal consigliere del Movimento Nazionale per la Sovranità Gennaro Mauro secondo cui l’amministrazione l’avrebbe introdotta per “fare cassa” (si stimano 1.400.000 euro).
“Speravamo di aver definitivamente chiuso con la tassa sui passi carrai nell’anno 2010 con Ravaioli” – scrive Mauro, definendolo un iniquo tributo per chi ha necessità di utilizzare uno spazio privato per la sosta della propria autovettura. “Vista la carenza di stalli gratuiti sulle strade – prosegue – l’amministrazione dovrebbe invece favorire l’utilizzo di aree private la sosta”.
Secondo Mauro “prima di mettere le mani nelle tasche dei cittadini bisognerebbe razionalizzare la spesa pubblica, migliorare l’efficacia dell’amministrazione comunale, con una sburocratizzazione degli uffici”.
Il consigliere si sofferma in particolare su quelli che si occupano dell’edilizia privata e “che presentano criticità notevoli, creando grandi disagi all’utenza e frenando l’introito di importanti risorse finanziarie. Ci auguriamo che la nuova governance dirigenziale sarà posta in grado di porre rimedio, in attesa della tanta auspicata innovazione tecnologica in carico all’assessore De Schio, nota per il suo assenteismo”.
Mauro accusa poi l’amministrazione di andare in controtendenza rispetto “alle disposizioni del legislatore nazionale che parlano di invarianza tributaria” e conclude con un suggerimento: “Se proprio vogliamo introdurre la tassa sui passi carrai perché non destiniamo l’intero gettito dei prossimi anni alla riqualificazione del lungomare Rimini Nord e dei viali delle Regine?”