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Attualità Provincia

Stop legge concessioni. Dionigi Palazzi: associazioni poco rappresentative

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 17 dic 2017 10:57 ~ ultimo agg. 12:23
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Sulla scia delle parole dell’onorevole di Forza Italia Palmizio, sullo stop alla legge delega sulle concessioni interviene l’assessore riccionese di FI Dionigi Palazzi, soddisfatto del risultato: “non posso far altro che ringraziare i parlamentari di Forza Italia per l’impegno e la dedizione profusa all’ottenimento di questo importante risultato. Abbiamo vinto una battaglia non la guerra, il prossimo passo sarà quello di vincere le politiche per poi andare con decisione nel Parlamento Europeo a rinegoziare la direttiva BOLKESTEIN senza se e senza ma”.

E sulle dichiarazioni di alcune associazioni di categoria Sib Fiba e Oasi riprende le dichiarazioni dei parlamentari Maurizio Gasparri, Deborah Bergamini e Paola Pelino “Alcune organizzazioni, un tempo di categoria, e oggi con molto meno seguito, piangono perché Forza Italia è riuscita a cancellare il provvedimento del governo contro le imprese balneari. Da rappresentanti sono diventati nemici della categoria, infatti incoraggiavano l’introduzione di gare e altre norme dannose per una realtà che va rispettata, non vessata. Alcuni ex difensori sono diventati pian piano nemici e lo abbiamo visto, registrando la rabbia di una base che non si è sentita più rappresentata da chi trescava con il governo contro gli operatori delle nostre coste”.

“Forza Italia è orgogliosa di aver impedito l’approvazione di una legge che, senza chiarezza su periodi transitori e salvaguardia del valore delle imprese, apriva la strada a gare che avrebbero spazzato via la libera imprenditoria balneare italiana. È paradossale che chi un tempo rappresentava gli operatori oggi si dispiaccia di una nostra vittoria che ha salvato tante aziende. Abbiamo vanificato un compromesso sulla testa della gente. E ci impegniamo ulteriormente, se avremo la forza nel prossimo parlamento per esprimere un governo, a discutere in sede europea le inique regole della direttiva Bolkestein. Che vanno cancellate del tutto, senza mettere a repentaglio la fatica e gli investimenti di tanti italianiCome Alfano, queste persone dovranno dimettersi dai loro incarichi e rinunciare a una attività pubblica”.