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Attualità Cattolica

Pozzi metaniferi. Giannini a Gennari: no a demagogie

In foto: il sindaco di Misano Stefano Giannini
il sindaco di Misano Stefano Giannini
di Redazione   
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sab 30 dic 2017 14:44 ~ ultimo agg. 14:48
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In merito alle preoccupazioni espresse di recente dal sindaco di Cattolica Mariano Gennari sul progetto di una nuova piattaforma nello specchio di mare davanti al litorale sud della provincia di Rimini (vedi notizia), arriva l’intervento del sindaco di Misano Stefano Giannini.

Sul recente incontro con la Regione per la questione dell’allungamento del molo di Cattolica e i rischi di erosione, Giannini ricorda: “L’assessore all’Ambiente Paola Gazzolo durante l’incontro ha garantito maggiori risorse sia per la manutenzione annuale delle spiagge di Riccione e Misano sia per interventi straordinari anche sperimentali.
Pur avendo personalmente le stesse preoccupazioni sull’erosione indotta dall’opera espresse dai bagnini di Misano, ho preso atto del fatto che l’opera è stata approvata dieci anni fa, delle risultanze dei monitoraggi successivi illustrate dai tecnici regionali, degli impegni importanti  assunti dagli Assessori regionali e infine anche delle istanze dell’economia cattolichina sottolineate dal portavoce del Sindaco di Cattolica e quindi ho preannunciato che sosterrò il completamento del molo di Cattolica nel Tavolo sulla difesa della Costa che si riunirà con l’Assessore Gazzolo ed i sindaci costieri sempre  a Misano l’11 gennaio.
In tale tavolo chiederò il finanziamento del progetto sperimentale che prevede, per la prima volta, una consistente riduzione delle difese rigide costiere nel tratto tra le foci del Ventena e del Conca, secondo un progetto di massima condiviso da anni tra i comuni di Misano e Cattolica e confermato dal Sindaco Mariano Gennari”.

Quanto all’intervento di Gennari sui pozzi metaniferi dichiara Giannini: “Al Sindaco di Cattolica in ordine al suo recente intervento su un presunto nuovo campo dei pozzi metaniferi che sarebbe situato in prossimità della costa romagnola per il quale, secondo i titoli di giornale, chiama alla “guerra” e alle “barricate” anche i Sindaci dei Comuni limitrofi, faccio presente che il senso di responsabilità istituzionale non può essere solo degli altri.

Parlare alla pancia è facile. Anche per me sarebbe stato più facile fare il capo-popolo dei bagnini di Misano e creare un comitato “NO MOLO” di Cattolica: sai quanti like su facebook? E’ però importante e necessario, soprattutto quando si amministra, rimanere e sostenere le proprie dichiarazioni sulla base di dati veri e accertati: i nuovi pozzi di cui tratta Gennari  sono in realtà ricompresi all’interno del campo Pozzi  antistante la costa pesarese concesso il 23.10,1979 (cioè quasi 40 anni fa) denominato A.C 12.AG. Per capirci meglio, quello che fa riferimento alle Piattaforme Brenda e Basil che sono già note a tutti quelli che frequentano il mare.
I pozzi sono oltre le 12 miglia, più precisamente a circa 25 chilometri dalla costa, perché, come dovrebbe essere noto a tutti,  con la legge 208 del 2015, il governo Renzi ha abrogato tutte le norme della legge 152 del 2006 del governo Berlusconi  che consentivano nuovi pozzi anche all’interno delle 12 miglia, cioè vicino costa  e in aree protette.
Nel D.M. 323 del 28.11.2017, che Gennari dice di aver recentemente scoperto e analizzato con lo stato maggiore 5 stelle di Romagna e Marche, è infatti testualmente  scritto che ”il progetto Bianca e Luisella  risulta previsto nell’ambito della concessione A.C12.AG e conseguentemente gode di un titolo abilitativo già rilasciato all’entrata in vigore della Legge 208/2015 e comunque non andrà a interferire  con zone di mare  poste entro le 12 miglia dalle linee di costa e da aree protette”.

Questi sono i dati. Se si tratta di vigilare assieme sull’osservanza delle stringenti prescrizioni stabilite dal citato Decreto Ministeriale in ordine al controllo della subsidenza e di eventuali emissioni inquinanti, io ci sto.  A fare demagogiche battaglie No triv, dico invece “no grazie” e faccio anche presente che è difficile sostenere contemporaneamente che il molo di Cattolica non fa danni alla spiaggia di Misano e Riccione e che invece nello stesso tempo, fa danni una trivella del metano a oltre 30 chilometri”.

I tempi sono poi sbagliati: siamo già alle prese con la questione del molo di Cattolica e forse non era il caso di aprire anche la vicenda delle trivelle di Pesaro. Anche perché qualcuno poi dovrebbe spiegarmi come si fa a essere contro il prelievo metano nazionale a oltre le 12 miglia dalla costa il quale contribuisce in percentuale non irrilevante al riscaldamento invernale di tutti noi,  senza provocare danni ambientali accertati.
Qualcuno dirà: basta compralo all’estero, affari loro per i danni ambientali. Banale ma i costi di importazione? E l’ambiente non è globale? Qualcun altro dirà: basta incrementare le energie rinnovabili e la coimbentazione delle case. Certo, però è facile a dirlo ma intanto? Insomma amministrare significa prendersi le responsabilità ed avere una visione ponderata ed equilibrata dei problemi”.

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