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Rimini Social Santarcangelo

Odisse anonime

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 24 dic 2017 07:10 ~ ultimo agg. 29 dic 11:15
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S’intitola Odissee anonime lo spettacolo inedito che Roberto Mercadini porterà in scena per la prima volta giovedì 28 dicembre al teatro Lavatoio di Santarcangelo (ore 21, ingresso gratuito). Ideata insieme ai ragazzi del Sistema protezione rifugiati e richiedenti asilo (Sprar) dell’Unione di Comuni Valmarecchia, la rappresentazione vedrà l’attore cesenate impegnato in un monologo dedicato al tema delle migrazioni.

Il “poeta parlante” Roberto Mercadini torna dunque al teatro civile per affrontare uno dei temi più complessi della contemporaneità, creando uno spettacolo sul percorso dei richiedenti asilo e sull’incontro con la realtà italiana – dal sistema di accoglienza ai percorsi di integrazione possibili – a partire dalla testimonianza offerta dai ragazzi dello Sprar Valmarecchia.

Il progetto Sprar dell’Unione dei Comuni – gestito dalle cooperative sociali Il Millepiedi e Cento Fiori – ospita attualmente 19 richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale tra Santarcangelo e Verucchio. Lo spettacolo di Mercadini nasce nell’ambito delle iniziative per favorire l’integrazione tra beneficiari e comunità locale, promuovendo una migliore conoscenza del fenomeno migratorio.

“Il teatro come strumento per affrontare anche le tematiche più complesse non è certo una novità per Santarcangelo – afferma l’assessore ai Servizi sociali e sanitari, Danilo Rinaldi – La vera novità di questa iniziativa è l’inclusione dei ragazzi dello Sprar Valmarecchia in un percorso creativo che non è soltanto un fatto artistico o culturale, ma una modalità di integrazione sociale originale e concreta. Ringrazio Roberto Mercadini per la grande disponibilità e per la volontà, già ampiamente dimostrata, di mettere il suo talento al servizio dei più deboli e degli emarginati – conclude l’assessore Rinaldi – che grazie ai suoi spettacoli trovano cittadinanza e voce in una società dove troppo spesso a prevalere è la volontà di escludere e discriminare”.

“È bene che si propongano iniziative come queste, perché il teatro è un evento sociale – aggiunge Roberto Mercadini – Persino un monologo si fa insieme: se è vero che in sala il pubblico reagisce e risponde alle parole di chi è sul palco, allora il teatro è sempre fatto per una comunità”.