Indietro
menu
Attualità Rimini

Insulti e atti vandalici davanti a casa del consigliere Renzi a Borgo Marina

In foto: uno degli oggetti scagliati contro casa Renzi (Newsrimini.it)
uno degli oggetti scagliati contro casa Renzi (Newsrimini.it)
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 5 dic 2017 13:32 ~ ultimo agg. 6 dic 10:41
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

[kaltura-widget uiconfid=”30012024″ entryid=”0_478745y7″ width=”400″ height=”220″ /]

Prima il campanello che suona nel cuore della notte, poi abiti e rifiuti gettati davanti al portone di casa, insulti, bottiglie rotte, vasetti di yogurt ribaltati. Quelli appena trascorsi sono stati una decina di giorni difficili per il consigliere di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi e per la sua famiglia. Presa di mira l’abitazione di Corso Giovanni XXIII. L’autore, un uomo con una felpa e il volto coperto dal cappuccio. L’episodio più grave nella notte di domenica quando Renzi e il figlio erano al convegno del partito a Trieste e in casa c’era solo la signora: alle 2.30 è stato gettato contro il portone di ingresso un pesante pezzo della vicina rotatoria temporanea realizzata su corso Giovanni XXIII. L’ultimo episodio, avvenuto alla mezzanotte tra lunedì e martedì, ha portato al fermo di un uomo del ’79 di origine marocchina ma in Italia da oltre 20 anni. Dopo l’ennesima suonata notturna al campanello, è stato inseguito dal figlio del consigliere che poi lo ha trattenuto facendogli delle domande e parlando con lui mentre il padre chiamava i carabinieri. Due le denunce presentate da Renzi. “Abbiamo passato giorni difficili – spiega – quello che mi ha preoccupato di più sono stati gli insulti di stampo politico e il riferimento alla Moschea. Tutti nel quartiere sanno che mi batto per il suo spostamento ma tutte le mie battaglie sono fatte nel rispetto delle regole. Un’altra cosa che mi dispiace è che in questo quartiere nessuno vede e sente nulla. Non parla mai nessuno.

L’uomo fermato, spiega Renzi, avrebbe ammesso le sue colpe ed escluso qualsiasi riferimento politico. Accusato di minacce e danneggiamenti è stato processato per direttissima e condannato a 1 anno e un mese, con la sospensione della pena, e il divieto di dimora a Rimini.