Indietro
menu
Attualità Rimini

Il Bilancio passa in Commissione. Canone passi carrai: il Comune spiega perché

In foto: palazzo Garampi
palazzo Garampi
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 12 dic 2017 13:56 ~ ultimo agg. 13 dic 13:28
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min Visualizzazioni 1.626
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Dopo la discussione sulla parte degli investimenti questa mattina in Commissione consiliare è stata la parte corrente al centro della discussione sul Bilancio preventivo 2018 che arriverà in Consiglio Comunale nella seduta del 14 dicembre. A fine seduta è arrivato parere favorevole.

Il Bilancio di previsione 2018/2020 del Comune di Rimini per il 2018 ammonta complessivamente ad euro 277.285.369, di cui 183.873.886 di spesa corrente e euro 93.411.482 di spesa in conto capitale.

“Un Bilancio di previsione quello del 2018 – ha detto l’assessore alle Politiche finanziarie del Comune di Rimini Gian Luca Brasini che a differenza di quello che approvammo nel 2017 non sconta le incertezze che si sono poi risolte nel corso di esercizio. Pertanto il previsionale 2018 si presenta all’approvazione in modo molto più strutturale e definito. Proprio nei giorni scorsi, infatti, il Mef ha definito il fondo di solidarietà comunale, mentre su quella che nel 2017 era l’incognita del canone di concessione del servizio di distribuzione del gas ormai c’è certezza.

Brasini sottolinea “che resta anche un’altra certezza ovvero quella del prelievo, con un meccanismo che oserei definire perverso, da parte dello Stato del 50% dei 18 milioni di euro dei tributi comunali facendo venir meno quei circa 9 Milioni di Euro che renderebbero il Comune di Rimini autonomo finanziariamente senza poi pensare ai 12,4 milioni che gli derivano per legge dal gettito IMU riminese dei fabbricati D”.

Sul fronte dell’invarianza fiscale il Comune di Rimini – spiega il resoconto dell’Amministrazione – continua a non agire sulle aliquote nonostante la persistenza degli effetti della crisi su parti importanti del tessuto economico della città che produce minori entrate per l’ente. La difesa del principio di equità tra i cittadini, ovvero la lotta all’evasione affinché gli atteggiamenti furbeschi di chi non paga le tasse non si riversi sugli onesti, ha portato a recuperare già quasi 5 milioni sull’Imu evasa, di cui 630.000 già incassati, e 5,3 milioni di Tari, già totalmente accertati ed incassati.

Un’evasione, quest’ultima, difficile da debellare – ricorda l’Amministrazione – che riguarda principalmente le imprese legate a servizi e turismo che si caratterizzano per una forte rotazione nelle gestioni che nella maggior parte dei casi non hanno proprietà immobiliari che può garantire la riscossione.

Restano centrali poi, ha continuato l’assessore Brasini, le politiche sugli investimenti che riteniamo vero e proprio volano per l’economia locale, e la riduzione del debito con la conseguente riduzione degli oneri finanziari che passivamente incidono sul Bilancio.

Sul fronte delle spese si segnalano: il nuovo contratto del pubblico impiego (1.300.000 euro previsti); risorse per la maggior copertura dei crediti così come richiesto dalle nuove disposizioni in materia di bilancio armonizzato che impegna 2.500.000. Si tratta delle due maggiori voci che compongono i 5 milioni di maggiori spesa previste.

Oltre a queste – ha detto l’assessore Brasini – abbiamo deciso di non arretrare, anzi di rispondere alle richieste, su tre temi che ci stanno particolarmente a cuore considerando queste uscite non spese ma veri e propri investimenti. Welfare – in assoluto con la scuola l’aggregato di spesa più importante – con ulteriori 470.000 euro sull’integrazione scolastica dei bambini portatori di handicap; Sicurezza, con 400.000 euro di nuove spese per telecamere e potenziamento dell’attività del Corpo della Polizia municipale; Cultura, con la predisposizione delle risorse finanziarie necessarie al funzionamento e mantenimento dei nuovi gioielli del patrimonio comunale come Castel Sismondo (da quest’anno tornato tra i beni comunali) e il Galli, che stante la prossima inaugurazione si prefigura la necessità di programmazione della stagione 2018 – 2019, caratterizzata non solo da quella teatrale ma anche dalla lirica, sinfonica e dal balletto, così come necessario per giungere all’accesso ai fondi previsti per i teatri di tradizione o per le fondazioni dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali. Una restituzione alla Città di uno dei suoi beni più preziosi ma anche tassello fondamentale, con Castel Sismondo, Fulgor e Museo Fellini, Ponte di Tiberio, della riqualificazione dell’offerta turistica della nostra città destagionalizzata accanto a quella congressuale e fieristica.”

Di fronte alle necessità di finanziamento di queste priorità, nel quadro della riorganizzazione del bilancio 2018, il Comune di Rimini ha pensato all’introduzione così come già avvenuto nelle scorse annualità nella gran parte dei comuni limitrofi e capoluoghi di provincia, del canone sui passi carrai, che nel 2010 era stato depennato ma che continua ad essere fonte di spesa per un servizio reso dal Comune sostanzialmente a titolo gratuito. A tutt’oggi sono state 853 le richieste d’intervento registrate dalla Centrale operativa della Polizia municipale nel 2017 (furono 845 lo scorso anno) per la rimozione di auto in sosta davanti a uno dei quasi 30.000 passi carrai autorizzati nel territorio comunale. Un numero spropositato, probabilmente anche dovuto alla gratuità sostanziale dell’autorizzazione – spiega l’Amministrazione – che ha comportato un dispendio importante di uomini, mezzi e risorse della Polizia municipale. Il tema, presente in bilancio per la previsione d’entrata, sarà però affrontato in un’apposita commissione perché dovrà essere recepito con una modifica nel regolamento della Cosap.