Indietro
menu
Rimini Rimini Social

Emergenza freddo, a Rimini 125 posti letto

In foto: repertorio
repertorio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 20 dic 2017 13:01 ~ ultimo agg. 21 dic 08:24
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Sono 125 i posti letto per la prima accoglienza – fa sapere l’Amministrazione Comunale messi a disposizione dal sistema pubblico e privato riminese a sostegno dei senza fissa dimora e delle persone più deboli che si trovano a fronteggiare le difficoltà della stagione invernale. La rete di solidarietà e assistenza, che vede il Comune al fianco di un consistente sistema di associazioni di volontariato – monitora quotidianamente l’evolversi della situazione, offrendo sostegno immediato e preparandosi nell’eventualità ci sia un ulteriore peggioramento delle condizioni climatiche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane.

Due volte alla settimana un camper della Croce Rossa con medico a seguito esce per le strade per offrire assistenza medica e sociale, consegnando coperte, indumenti, bevande e pasti caldi (circa un centinaio a sera). A questo si aggiunge il monitoraggio giornaliero della zona della stazione da parte della Papa Giovanni XXIII, a cui si aggiunge un secondo giro di ricognizione il giovedì sera (per segnalazioni, referenti unità di strada: tel. 333.9834149 Papa Giovanni XXIII; 391.3446746 Croce Rossa). Sono infine 120 i pasti che in media offre ogni giorno la Caritas a chi si rivolge alla struttura.

“L’Amministrazione è in costante contatto con le associazioni e le cooperative impegnate in questo straordinario lavoro – sottolinea il vicesindaco Gloria Lisi – per valutare insieme come agire nel caso fosse necessario implementare il servizio di prima accoglienza e aumentare la disponibilità di posti letto nelle diverse strutture, come già accaduto negli anni passati col peggioramento delle condizioni meteo. Non smetterò mai di ringraziare i tanti volontari che ogni giorno scendono in strada non solo per fornire assistenza pratica, portando coperte e pasti caldi, ma che soprattutto si impegnano per cercare di rompere il muro di diffidenza che tanti senza fissa dimora ergono intorno a loro, faticando ad accettare l’aiuto che gli viene offerto. La rete di supporto funziona grazie all’impegno di tutti, dall’efficacia del coordinamento alla generosità di chi opera a contatto con i più deboli”.