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Eventi Rimini

Capodanno in lirica. Quest'anno atmosfere egizie con l'Aida

In foto: il manifesto
il manifesto
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 7 dic 2017 15:29
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Sarà l’Aida di Giuseppe Verdi l’opera che aprirà il 2018 a Rimini. Una tradizione consolidata che rientra tra gli appuntamenti del Capodanno più lungo del mondo e che andrà in scena al Palacongressi il 1 gennaio alle 17,30 e il 3 alle 20,30. Le prevendite sono già partire in piazza Cavour. Quest’anno il confronto è con l’opera monumentale per eccellenza e vede il coro lirico Amintore Galli collaborare con altri importanti partner.

La scelta di rappresentare Aida – spiega Claudia Corbelli presidente del Coro Lirico Amintore Galli –  nasce all’interno di un progetto artistico a cui collaborano prestigiosi partner: L’Orchestra Sinfonica G. Rossini di Pesaro, ente riconosciuto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Regione Marche, Opera Line, società di produzione e noleggio allestimenti lirici, sinfonici e cameristici di Bologna e la Fondazione Teatro Borgatti di Cento. Un sodalizio importante che vede il Coro Lirico Amintore Galli e la città di Rimini ancora una volta impegnati in coproduzioni operistiche che hanno l’obiettivo di creare sinergie tra realtà riconosciute come eccellenze territoriali, ottimizzare le risorse, dare al prodotto operistico una fruizione di più ampio respiro, allargare il raggio comunicazionale di ciascuna realtà su un bacino più vasto, ottenere una maggiore attenzione da parte di tutto il settore lirico e, auspichiamo,  iniziare un percorso di collaborazione in prospettiva anche futura. Rimini apre il 2018 con la prima assoluta dell’Opera che sarà successivamente rappresentata anche al Teatro Rossini di Pesaro e a Cento in una grande arena estiva.”

La sfida sarà anche quella di riadattare al palco del Palacongressi un allestimento per tradizione ricco di scenografie e pensato per compagnie con un grande numero di artisti. Si giocherà soprattutto sulla qualità.

“E’ sempre una sfida allestire questo capolavoro – spiega il regista Paolo Panizza – , tanto più avendo fama “Aida” di essere un’opera necessariamente spettacolare nell’utilizzo di grandi masse e scenografie, oltre all’abitudine di associarla agli spettacoli eseguiti in grandi arene all’aperto dove questi aspetti possono essere esaltati ed enfatizzati ai massimi livelli. A mio parere, condividendo anche le opinioni di grandi maestri del teatro, quest’opera è basata soprattutto su una vicenda intimista, facente perno su Aida, Amneris e Radamès. L’ambientazione nell’Egitto antico pretende naturalmente dei chiari riferimenti “esotici”, richiamando nel nostro immaginario quell’antico Egitto su cui tutti abbiamo, almeno per una volta, fantasticato. Da qui parte la mia lettura dell’opera, privilegiare questa intimità e lavorare più sui simboli che non su una facile ma sterile spettacolarizzazione. Scenograficamente la scelta si baserà su chiari e tradizionali elementi che si rifanno a quel preciso periodo storico, utilizzando diversi obelischi di varie altezze, statue delle divinità e richiami simbolici ai colori dei geroglifici sia nelle scene sia nei costumi. Questi ultimi, curati da Mirella Ranzani, saranno fedeli a questa mia linea interpretativa, un richiamo all’Egitto che ci si aspetta senza mai essere banali o, peggio ancora “da cartolina”, ma raffinati ed eleganti, ognuno tagliato ai diversi ruoli presenti nell’opera: la casta sacerdotale, i ministri e capitani, il Faraone e sua figlia, gli schiavi etiopi, il popolo egiziano. La storia sarà raccontata da una divinità danzante che rappresenta Bastet, una divinità egizia che era rappresentata con le sembianze di gatta, tra le più importanti e venerate all’epoca. Insieme con una seconda ballerina e al ruolo particolare che assumerà l’arpa, presente sulla scena, esse saranno una sorta di tre parche, tessitrici dell’intera vicenda. La scenografia sarà modulabile e arricchita nei e dai diversi spazi in cui si andranno a eseguire le recite previste: Rimini (1 e 3 gennaio 2018), Pesaro (19 gennaio 2018) e Cento (23 giugno 2018). Lo spazio del Palacongressi è assolutamente particolare: un anfiteatro con un ridotto palcoscenico che necessita di un adattamento ad hoc, personalizzato. Di qui la sfida di cui parlavo all’inizio, ma con il vantaggio di potere mettere maggiormente in evidenza i solisti e l’intimità dell’intreccio, unitamente all’altro grande protagonista dell’opera: il coro! A Rimini esso canterà le parti interne a vista del pubblico, come una sorta di “coro greco”, un unico immenso corifeo testimone e giudice delle appassionanti vicende umane di questo capolavoro.”

 

I biglietti sono in vendita in piazza Cavour 31 (a partire dal 6 dicembre) tutti i giorni (domeniche comprese) con orario continuato dalle ore 11,00 alle 19,00

Fanno eccezione: 25 dicembre chiuso – 26 dicembre aperto dalle 16,00 alle 19,00 – 31 dicembre aperto dalle 11,00 alle 18,00 – 1 gennaio aperto al Palacongressi dalle 15,00 e il 3 gennaio dalle 11,00 alle 13,00 in piazza Cavour e dalle 18,00 al Palacongressi.

È attiva anche una prevendita on line  www.bookingshow.it

Costo biglietti Prima e Replica: da Euro 15,00 a Euro 60,00