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Violenze sui minori: quasi mille bambini vittime ogni anno

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 27 nov 2017 15:17 ~ ultimo agg. 28 nov 18:09
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In Italia, ogni anno, quasi mille bambini sono vittime di abusi sessuali: circa due al giorno. 2016 è stato l’anno del record con 5.383 minori vittime di violenza grave (non solo sessuale), circa 15 al giorno. I dati, elaborati nel Dossier della campagna Indifesa di Terre des Hommes sulla condizione delle bambine e ragazze nel mondo, parla di un +6% rispetto all’anno precedente. In generale, quella della violenza sui minori è una situazione che merita attenzione, anche sul nostro territorio. Ne parliamo con la dottoressa Tiziana Valer, psicologa, psicoterapeuta, responsabile della tutela minori di Rimini dell’Ausl Romagna e referente regionale per Emilia Romagna e Toscana del Cismai (Coordinamento Italiano Servizi Maltrattamento all’Infanzia).

Dottoressa Valer, lei ci ha fornito i numeri aggiornati  sui minori sottoposti a violenza nel nostro territorio. Può raccontarceli?
“Come avrà visto stiamo parlando di 25 casi. Ci tengo a sottolineare che si tratta di casi gravi, e rappresentano solo l’1% di quelli che trattiamo in un anno, 2500”.

Il dato che salta più all’occhio è quel 92% di violenza che avviene tra le mura di casa, o comunque in un contesto familiare…
“Sì, è così. Un dato che viene confermato anche da quel 44% di casi di violenza assistita”.

Ecco dottoressa, parliamo proprio di questo. Sinceramente sono dovuta andare a verificare a cosa ci si riferisse perché non ne avevo mai sentito parlare.
“Infatti è da poco che viene considerata anche perché i numeri la danno in crescita. A tal proposito il Cismai la definisce come la violenza che si verifica «quando i bambini sono spettatori di qualsiasi forma di maltrattamento espresso attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative, adulte o minori»”.

Vuole farci qualche esempio?
“Penso al caso di una bambino che ha visto uno dei due genitori uccidere l’altro e poi si è a sua volta ucciso. Ma questo è un caso limite, ci sono molte altre situazioni di conflitto, di prevaricazione, comportamenti che possono apprendersi”.

E poi c’è quel 3% di violenza extradomestica: di cosa si tratta?
“Mi viene in mente il caso di un professore di ginnastica. In generale, nella mia carriera mi sono capitati casi di allenatori, insegnanti che hanno a che fare con il corpo, l’allenamento. Più o meno sono queste tipologie”.

 

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