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Bellaria Igea Marina Cattolica

Turismo, a settembre volano Misano e Bellaria. Gnassi: quello dall'estero è dato straordinario

In foto: la Riviera
la Riviera
di Andrea Polazzi   
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mar 7 nov 2017 18:09 ~ ultimo agg. 8 nov 16:27
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Si completa il quadro di arrivi e presenze turistiche estive con l’arrivo dall’ufficio statistica regionale dei dati relativi al mese di settembre.

I dati complessivi Gennaio – Settembre

Nei primi nove mesi 2017 sono stati 3.309.831 i turisti arrivati in provincia di Rimini con una crescita del 4,9% rispetto al 2016. Le presenze si sono attestate invece a quota 15.304.104, in aumento del 3,2%. Bene il dato dall’estero: oltre 3,6 milioni di pernottamenti (+5,7%).

A tirare la volata è il comune di Rimini: 1.606.690 arrivi (+5,9%) e 6.888.187 presenze (+4,6%) con un +8,7% in quelle estere. Misano Adriatico segna una crescita di arrivi del 5,8% (152.281) e di presenze del 4,6 (815.437). Bellaria Igea Marina chiude i primi 9 mesi dell’anno con 383.366 arrivi (+4,8%) e 2.182.678 presenze (+3,4%). Riccione vede crescere gli arrivi del 4,1% (774.167) e le presenze dell’1,6% (3.436.038). Da segnalare però che la Perla Verde è l’unica che perde quote estere (-1,6% di pernottamenti). Cattolica tra gennaio e settembre vede infine arrivare 335.148 turisti (+2,9%) per un totale di 1.831.886 presenze (+0,7%).

I numeri di settembre

Gli ultimi numeri arrivati, quelli di settembre, premiano in modo particolare Misano (con l’effetto Moto Gp) che vede gli arrivi crescere del 4,8% e le presenze del 3,1%; Riccione a fronte invece di un calo di turisti del 4,5% fa segnare un aumento di pernottamenti del 6,7%. Molto bene anche Bellaria che colleziona un importante + 5,5% di arrivi e un + 6,9% di presenze. Stabili i dati di Rimini e Cattolica: il capoluogo chiude settembre con un lieve calo di arrivi (-0,7%) a un incremento dello 0.8% delle presenze mentre La Regina segna rispettivamente -0,9% per i primi e – 0,5 per le seconde. In totale settembre ha visto in provincia una contrazione di arrivi dell’1% e un aumento di pernottamenti del 2,7%.

Altre curiosità

Gli arrivi che crescono più delle presenze, come accade complessivamente nei primi nove mesi 2017, indicano che continua il trend che vede sempre più assottigliarsi la durata delle vacanze in Riviera. Attualmente il soggiorno medio è di 4,6 giorni con permanenze più brevi a Rimini (4,28 giorni) e più lunghe a Bellaria (quasi 5,7 giorni).

Le presenze estere si attestano quasi al 24% del totale in provincia con il comune capoluogo che arriva a superare il 30%. Riccione si ferma invece al 16,5%.

Al di là dei dati di arrivi e presenze, resta poi sul piatto il tema del fatturato: quanto è legato l’andamento positivo della stagione ai prezzi bassi proposti da molte strutture ricettive?

La riflessione del sindaco Gnassi sul dato delle presenze estere

“Un dato straordinario – commenta Andrea Gnassi riferendosi al 30,5% di presenze estere nel comune di Rimini – se si pensa che i 2.098.113 pernottamenti esteri accumulati a Rimini da gennaio a settembre sono già superiori alle 2.071.596 presenze straniere registrate nell’intero arco dei 12 mesi del 2016. In buona sostanza, l’anno in corso ci ha fatto ‘guadagnare’ turisticamente un intero trimestre di ospiti provenienti da fuori Italia. Il dato è sostanzialmente omogeneo lungo tutti i 9 mesi. Dando un’occhiata allo ‘storico’, per quanto di difficile se non arbitraria comparazione, l’ultima volta che i pernottamenti esteri superarono la soglia del 30 per cento fu il 1988, l’anno pre mucillagini, quando l’oscillazione si fermò al 34 per cento. Per scendere poi al 29 per cento del 1989 e precipitare al 21 per cento del 1990 da dove mediamente, con qualche alto e altrettanti bassi, non ci si è più mossi per diverse annate.
I numeri del 2017 registrano la crescita del segmento russo, tornato ai fasti di alcuni anni fa (443.772 presenze per un + 26,6 per cento), la progressione tedesca (407.464 pernottamenti per un + 6 per cento) e la crescita di alcuni mercati quali quello polacco (125.383 presenze per un + 18 per cento). Sono Paesi sui quali Regione, APT e Comuni, Rimini in primis, hanno attivato da tempo campagne promozionali che hanno evidentemente avuto impatto efficace e che dunque meritano di essere portate avanti con altrettanta determinazione, potenziandole e estendendole. Una riflessione va fatta sui motivi di questa crescita dell’estero: la buona stagione, i problemi assortiti di molta concorrenza internazionale certamente, ma un ruolo lo hanno avuto la promozione e il dinamismo delle città della riviera di Rimini, con i progetti di riqualificazione in corso che hanno e avranno una forte attrattiva sul pubblico internazionale. Penso ad esempio al lavoro che Rimini sta facendo sui contenitori culturali, uscendo dalla dominanza balneare e impostando già da tempo un lavoro che vede già ‘funzionare’ i contenitori culturali per mostre, eventi, relazioni mentre sono ormai in avanzatissima fase di riqualificazione.
Ma sbaglieremmo bersaglio se adesso ci accontentassimo. Perché deve essere chiara una cosa: resta tantissimo il lavoro da fare sia sul prodotto che sull’accessibilità allo stesso, gli elementi cioè che più sono cercati e ricercati dal potenziale viaggiatore straniero. La rete ferroviaria veloce, lo sviluppo dell’aeroporto, il miglioramento della rete interna della mobilità, la riqualificazione delle strutture ricettive restano i punti su cui lavorare, e lavorare in fretta come sistema e non demandando a un solo soggetto questo compito, se non vogliamo disperdere i risultati del 2017 nei rivoli della ‘fortunata contigenza’.”