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Lavoro Nazionale

#Contrattosubito, protesta degli edili: persi 50% di addetti. Anomalie in appalti pubblici

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 20 nov 2017 13:41 ~ ultimo agg. 21 nov 10:49
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In mattinata il presidio con volantinaggio davanti alla sede Ance di piazza Cavour, poi la conferenza stampa delle tre sigle sindacali (Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil) per spiegare le ragioni della protesta. I lavoratori edili da un anno e mezzo attendono il rinnovo del contratto collettivo nazionale e se l’intesa con la controparte datoriale non arriverà entro novembre, il 18 dicembre ci sarà lo sciopero nazionale. 

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Il settore, tra l’altro, non vive una congiuntura semplice a livello nazionale e ancor più in provincia di Rimini: gli addetti nel 2008 erano  7.020 a settembre 2017 sono circa 3.200, un calo di oltre il 50%. Crollato, tra fallimenti, chiusure e concordati, anche il numero di imprese. Il settore sconta anche la presenza di figure spurie come le sedicenti partite Iva o i falsi lavoratori autonomi – rileva Massimo Bellini della Fillea Cgil di Rimini – e il meccanismo dei subappalti e degli appalti dati al massimo ribasso (nonostante ci sia un protocollo firmato) che obbligano le imprese a non riconoscere salari e diritti ai lavoratori“. “Se si contano i cantieri aperti nel riminese – aggiunge Roberto Casanova della Filca Cislnon corrispondono ai numeri della Cassa Edile. Vuol dire che molti lavoratori mancano all’appello. Ci sono lavoratori che sono stati licenziati e poi costretti ad aprire partite iva. E’ un problema che esiste anche da noi.” “Chiediamo il rinnovo del contratto che attendiamo da un anno e mezzo” dice Francesco Lo Russo della Feneal Uil ricordando alcuni dei temi sul piatto: aumento salariale, riforma delle casse edili a tutela dei lavoratori e contro il lavoro nero, un fondo sanitario integrativo nazionale, il rafforzamento della previdenza complementare. “Vorremmo anche – aggiunge – che fosse applicato un unico contratto su tutti i cantieri a livello nazionale. Invece c’è un fuggi fuggi e spesso vengono applicati altri contratti più convenienti.

Nel tempo – ha aggiunto Lo Russo – proprio negli appalti pubblici, da cui ci si attenderebbe il rispetto delle regole abbiamo riscontrato diverse anomalie. Per esempio l’incongruenza rilevata tra la mole del lavoro e il numero degli addetti nel corso di diverse ispezioni ai cantieri del Palacongressi e della Fiera; il caso dei lavoratori non retribuiti del Valgimigli per i quali l’applicazione della responsabilità solidale, per fortuna, ha fatto sì che gli stipendi fossero recuperati; Anthea, che non applica il contratto dell’edilizia quando concorre a gare per l’asfalto delle strade e simili”.