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Ambiente Attualità

Canile Cerni: scossi dall'uccisione del lupo. Ogni anno una decina di esposti

In foto: l'assessore con i volontari Konrad Lorentz
l'assessore con i volontari Konrad Lorentz
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 7 nov 2017 15:06
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Nel 2016 sono stati 12 i verbali elevati dalla Polizia municipale di Rimini nei confronti di proprietari di animali domestici: dieci per violazione del regolamento comunale per la tutela degli animali d’affezione (9 da 50 euro, 1 da 200) e due per la legge quadro n. 281 del 1991 (77 euro). Dati che fanno riflettere dopo la barbara uccisione del lupo appeso poi ad una pensilina dell’autobus ad Ospedaletto. “Come operatori e volontari quotidianamente sul campo – spiegano dal Canile Stefano Cerni di San San Salvatore, gestito dall’associazione E l’uomo incontrò il cane K. Lorenz – siamo abituati a registrare la violenza sugli animali d’affezione. Non c’è differenza sul dolore che si infligge per insensibilità o anche, purtroppo, per ignoranza legata a culture ataviche, ma mai in questa maniera efferata. Accanto a una tutela anche legale, che ci vede ogni anno presentare all’autorità giudiziaria una decina tra denunce ed esposti per abbandono o crudeltà nei confronti degli animali c’è anche un grande lavoro di recupero”

Per gli operatori quanto accaduto a Coriano è lo sfregio alla sensibilità di un intera collettività “a cui simili macabri atti non appartengono. Una manifestazione su cui, proprio per questo, bisogna riflettere comunemente, tutti, dalle istituzioni alle associazioni degli allevatori e cacciatori, a quelle ambientaliste e animaliste, se vogliamo veramente uscire e far sì che non si ripetano fatti così brutali“.

In  merito agli animali d’affezione i volontari spiegano che sono diversi i proprietari inadatti che causano negli amici a 4 zampe disturbi comportamentali. “Tutti i cani che entrano in canile vengono sottoposti dagli operatori nel momento dell’ingresso ad una valutazione comportamentale da cui emerge come tra il 30 e 40% di essi siano sociopatici, ovvero risultino per la propria storia affetti da disturbi nella relazione con l’uomo. Affetti da problemi comportamentali diventerebbero ben presto inadottabili se non venissero sottoposti a un vero e proprio progetto pedagogico capace di superare l’empasse e riequilibrare il carattere di questi dolcissimi animali. Ed è per questo che come associazione abbiamo previsto nel nostro piano di gestione della struttura l’introduzione della presenza di un educatore che guida questo percorso di recupero. Pratiche recenti – si parla degli ultimi 5 – 6 anni – che richiedono tanto lavoro di formazione anche per dotare gli operatori e volontari delle competenze necessarie ad affrontare il problema ma che stanno dando risultati che noi giudichiamo ottimi. Non ci riusciamo sempre ma la soddisfazione è straordinaria nel momento in cui lo si riaffida.”

 

Un’attività – ha detto l’assessore Jamil Sadegholvaad – che conferma il ruolo propositivo e attivo di una struttura come il nostro canile comunale  nell’opera per tutela degli animali