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Attualità Rimini

Riforma processo penale e separazione carriere magistrati, lunedì un incontro

In foto: repertorio
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di Redazione   
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dom 29 ott 2017 07:44 ~ ultimo agg. 07:39
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Lunedì 30 ottobre alle 20.45, presso il circolo “Tre Martiri” del PD del Centro Storico, in vicolo Beccari, si terrà una serata di formazione organizzata da “Nuovo Umanesimo” sulla riforma del processo penale e sulla separazione delle carriere dei magistrati. Relatori dell’incontro saranno l’avv. Giovanna Ollà, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rimini e l’avv. Francesco Bragagni, Vice-segretario regionale del Partito Socialista e membro della Camera Penale di Rimini.

L’introduzione della serata a cura di “Nuovo Umanesimo”:

La cosiddetta “riforma Orlando”, entrata in vigore nella scorsa estate dopo un iter legislativo di ben 1.014 giorni è un insieme di provvedimenti che hanno apportato sostanziali modifiche all’attuale sistema della giustizia penale, dal sostanzioso allungamento dei termini di prescrizione alla riforma della disciplina delle intercettazioni, dalla riduzione dei termini per concludere le indagini preliminari all’aumento delle pene per alcuni reati fino alla estensione dei processi a distanza in videoconferenza.

Una serie di provvedimenti i cui effetti pratici sono ancora tutti da verificare e che in verità risulta ancora incompleta poiché non sono stati ancora approvati i decreti attuativi della riforma dell’ordinamento penitenziario.

 La separazione delle carriere dei Magistrati è una proposta riportata d’attualità dalla raccolta firme dell’Unione delle Camere Penali Italiane che si sta concludendo in questi giorni e che ha portato al risultato di 72.000 firme in tutta Italia. Nel nostro Paese giudici e pubblici ministeri non solo entrano nella Magistratura con lo stesso concorso e possono spostarsi da una funzione all’altra, ma appartengono alla stessa associazione sindacale e alle stesse correnti associative ed eleggono congiuntamente i loro rappresentanti al CSM.

Separare la Magistratura requirente da quella giudicante rafforzerebbe l’immagine di terzietà e imparzialità di quest’ultima, legittimando maggiormente entrambi i ruoli agli occhi dell’opinione pubblica.