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Più di 400mila euro per contrasto all'impoverimento e sostegno.

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 11 ott 2017 14:26
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Sono quattordici i progetti approvati e finanziati con più di 400 mila euro, risorse impegnate dal Comune di Rimini come ente capofila e dedicate dalla Regione Emilia – Romagna al Distretto socio sanitario di Rimini nord (composto dai Comuni di Rimini e Bellaria – Igea Marina e Unione dei Comuni Valmarecchia) per la realizzazione di progetti nell’area dell’ Impoverimento: affrontare la crisi e contrastare povertà ed esclusione sociale. Si tratta di risorse che la Regione Emilia – Romagna riconosce a Rimini come comune capofila del Distretto di Rimini nord per progetti da realizzare nei diversi territori. Nel solo Comune di Rimini, mediamente, sono oltre duemila le persone che durante un anno si presentano a servizi come lo sportello sociale, e per le quali viene attivata una rete di supporto. A queste vanno aggiunte le persone già inserite in strutture o ospitate e sostenute presso la rete territoriale dei servizi che comprende anche l’associazionismo.

Si tratta di interventi a cui vanno aggiunte le risorse dei singoli Enti e Associazioni coinvolti. Progetti e servizi che in questi anni di crisi e impoverimento sono stati un baluardo, un sostegno che hanno permesso a centinaia di famiglie e migliaia di persone in difficoltà nel distretto di ricevere un aiuto, una opportunità, sostegno. Risorse che si vanno ad innervare nei territori, sia per potenziare servizi già attivi, sia per promuovere nuovi ambiti e metodi di intervento, mettendo a fuoco in maniera dinamica i nuovi bisogni.

“La lotta all’esclusione, alla fragilità e alla povertà – è il commento dell’Amministrazione Comunale di Rimini – sono una priorità per tutto il territorio del Distretto di Rimini nord. Oltre all’Azienda sanitaria ne fanno parte i Comuni e le Unioni, in un contesto di governance pubblica, a partire dalla programmazione, al fine di garantire l’equità nell’accesso dei servizi e il controllo dei livelli di qualità. È questo il modello gestionale che permette di intervenire in maniera più efficace in un settore così delicato come quello del contrasto alla povertà e all’esclusione, ambito nei quali i Comuni sono spesso la prima porta a cui si presentano cittadini e famiglie in difficoltà”.

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