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Politica Rimini

Il ritorno dei quartieri. Prosegue il dibattito

In foto: il convegno dei consigli di quartiere del 1977 (Comune di Rimini)
il convegno dei consigli di quartiere del 1977 (Comune di Rimini)
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 13 ott 2017 18:03 ~ ultimo agg. 18:08
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Dopo la seduta di commissione di mercoledì prosegue a Rimini il dibattito su un ritorno della partecipazione dei quartieri alla vita politica e amministrativa della città. Mario Erbetta di Patto Civico presenta un progetto di consiglio di quartiere con la partecipazione dei consiglieri comunali, sottolineando che al momento attuale è, a suo dire, l’unica proposta avanzata.

Il segretario del PD di Rimini Alberto Vanni Lazzari auspica un percorso condiviso che guardi anche ad altre esperienze recenti e- non facendo nomi espliciti – senza fughe in avanti del “Quartiere che vorrei”.

(foto dalla galleria fotografica dei quartieri sul sito del Comune di Rimini)


L’intervento di Mario Erbetta (Patto Civica):

In relazione alle dichiarazioni del Consigliere Nicola Marcelo sui consigli di quartiere dobbiamo fare delle doverose osservazioni. Noi di Patto Civico nella prima Commissione abbiamo rilevato che i consigli di quartiere intesi come una volta sono ormai passati come concetto perche’: 1) la legge ha vietato le retribuzioni dei consiglieri se la popolazione del comune e’ inferiore ai 250.000 abitanti, per cui l’eventuale partecipazione deve essere totalmente gratuita. 2)un organo puramente consultivo senza alcun potere decisionale si riduce a una sovrastruttura improduttiva 3) i costi di un’ elezione che ora deve avvenire tra i 30 e i 90 giorni dalle elezioni comunali e quelli della struttura di supporto rendono onerese queste strutture comunque anche perche’ le funzioni sociali ora sono esercitate dai vari Civivo.
Nessuno nega comunque la necessità di ascolto da parte della politica delle istanze locali e per questo noi abbiamo proposto un progetto alternativo piu’ moderno. In pratica l’istitualizzazione di un incontro a quartiere mensile tra una rappresentanza di consiglieri di maggioranza e minoranza e assessori con la cittadinanza. In pratica un mini consiglio comunale in itinere tra i quartiere con la differenza che non si votano delibere e i cittadini possono parlare dei loro problemi locali. Dato che siamo 32 consiglieri e i quartieri sono 6 agli incontri potrebbero andare 5/6 consiglieri che rappresentino in proporzione maggioranza e minoranza con l’ausilio di due/tre assessori e magari anche il Sindaco. Vantaggi: 1) nessun costo aggiuntivo 2) possibilita’ effettiva di decisioni anche condivise per la risoluzione dei problemi da portare in giunta o in consiglio 3) maggiore vicinanza dei consiglieri al loro territorio per una maggiore relazione tra elettore ed eletto. In pratica se i cittadini non vanno al Consiglio comunale e’ il consiglio comunale che va dai cittadini. Questa proposta nasce dalla nostra esperienza dato che come Patto Civico da quando siamo nati incontriamo periodicamente nei quartieri la cittadinanza in riunioni pubbliche, solo che in questo caso le riunioni sarebbero allargate alla partecipazione di tutti i partiti del consiglio comunale. Questa e’ stata l’idea da noi formulata in commissione e che il tavolo Bipartisan di prossima attuazione potra’ valutare. Tra parentesi e’ stata l’unica vera proposta concreta uscita da una discussione all’apparenza condivisa ma da cui non e’ uscito nulla di realisticamente fattibile.


L’intervento di Alberto Vanni Lazzari (PD)

Partecipare , ma davvero.

Nella prima commissione di mercoledì scorso le forze politiche presenti si sono responsabilmente assunte l’impegno di avviare una fase di confronto e studio per valutare un nuovo modello di partecipazione decentrata. Si parte da un patrimonio democratico di riferimento rappresentato dalla storia dei Quartieri per registrarne meriti e debolezze ed elaborare una proposta di partecipazione più dinamica e innovativa ma altrettanto radicata, che riesca a essere punto di riferimento per tutti i cittadini e permetta di dialogare in particolare sui temi amministrativi. La legge ci rammenta che ogni impegno di questo tipo sarà basato sul volontariato senza aggravi sul bilancio comunale.

Alla luce di una condivisione d’intenti così ampia come quella registrata in commissione e recepita positivamente dall’Assessore Morolli, sgombriamo il campo da ogni tentazione di entrare nel giochino de “il Quartiere che vorrei” per sostenere il lavoro del nostro gruppo PD, affinchè la soluzione più condivisibile sia frutto di una valutazione seria e metodica che parta dal confronto su esperienze similari sviluppatesi negli ultimi anni in altre realtà territoriali.

Auspichiamo quindi di assistere a un percorso di responsabilità anche all’interno del Consiglio Comunale con l’apporto di tutti i gruppi e le forze politiche per trovare ampio consenso nella stesura delle nuove regole di decentramento.

Come Partito Democratico metteremo a disposizione ogni risorsa utile a garantire la buona riuscita  di un’esigenza largamente diffusa, raccogliendo stimoli, proposte, aspettative che derivano dal nostro essere costantemente in relazione con il territorio. La partecipazione la si favorisce con un progetto in cui il cittadino sia interlocutore privilegiato al centro delle scelte politiche che lo riguardano.

Non sentiamo il bisogno di spot a base di partecipazione calendarizzata.