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Provincia Turismo

Estate positiva per i soci Confcommercio, ma sugli eventi la provincia è spaccata

In foto: Gianni Indino
Gianni Indino
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 6 ott 2017 13:35 ~ ultimo agg. 19:26
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Le interviste ai soci Confcommercio della Provincia di Rimini confermano i numeri diffusi nei giorni scorsi: l’estate 2017 ha visto una Riviera in crescita. Questo emerge nel sondaggio realizzato dall’associazione su un campione rappresentativo di associati, ripartiti a metà fra chi ha la propria attività nel Comune di Rimini e chi lavora nei comuni della zona sud (Riccione, Misano Adriatico e Cattolica). Il 20% giudica l’estate che si è appena chiusa alla stregua di quella 2016 mentre per il 61% l’andamento è stato migliore in termini di presenze e incassi. Una percentuale di soddisfatti più elevata nei comuni dell’area sud (84%) rispetto che nel capoluogo (78%).

A Rimini il turista prevalente è italiano (per lo più famiglie con bambini) ma con un’incidenza forte di stranieri, con lo zoccolo duro tedesco e una fetta sempre più consistente di arrivi dall’Est. Prevalenza tricolore ancora più accentuata a Riccione, Misano e Cattolica dove si conferma in crescita il target “famiglie” a discapito del turismo giovanile.
Provincia spaccata in due però alla voce eventi e impatto sul territorio. Se infatti la maggior parte degli intervistati ha rilevato maggiori presenze nei week-end e nei festivi in concomitanza proprio degli eventi, la lettura sull’impatto cambia radicalmente da zona a zona. Il 72% degli imprenditori riminesi infatti ritiene che gli eventi siano stati utili ad aumentare l’affluenza di turisti nelle proprie attività mentre il 60% di quelli dell’area sud considera gli eventi “inutili” e in alcuni casi anche “dannosi” per le attività.
Nel comune capoluogo gli associati a Confcommercio si dichiarano soddisfatti in particolare degli appuntamenti più pubblicizzati, come la Notte Rosa, ma consigliano di sfruttare meglio l’opportunità puntando sulla promozione di pacchetti turistici abbinati ai grandi eventi e sull’organizzazione di iniziative di richiamo durante tutto l’arco dell’anno per destagionalizzare l’offerta. A Rimini, ma soprattutto a Riccione, Misano e Cattolica viene giudicata penalizzante la concentrazione della maggioranza delle iniziative in poche aree delle città, concentrando quindi solo in quei punti i flussi di visitatori. La richiesta è quella di una distribuzione più capillare ma anche di una taratura degli appuntamenti più mirata al pubblico giovanile. Giovani valutati come sempre più latitanti, spiega la Confcommercio, specie a Riccione. Aspetto su cui il presidente dell’associazione Gianni Indino invita a studiare “una strategia condivisa e di prospettiva per recuperare uno dei serbatoi che da sempre caratterizza e qualifica la nostra destinazione turistica”.

Su cosa si dovrebbe lavorare per migliorare in vista del 2018? Gli imprenditori hanno le idee chiare: in primis sull’aeroporto in primis e poi la promozione, gli eventi, la viabilità e i parcheggi, la sicurezza e la qualità alberghiera. “Rincuora – commenta Indino – vedere il tema della Sicurezza nelle retrovie, ennesima testimonianza della percezione dell’episodicità dei gravi fatti avvenuti alla fine della stagione estiva e non di quell’emergenza che corvi e civette vogliono far credere per qualche manciata di voti


Il commento del presidente provinciale di Confcommercio Gianni Indino

“Da un’attenta lettura dei dati emerge chiaramente la soddisfazione degli operatori rispetto alla stagione appena conclusa. Certamente ci sono dei distinguo, soprattutto nel commercio tradizionale, ma osservando gli indicatori nel complesso è il segno “+” a caratterizzare l’estate 2017. I risultati dell’indagine, inoltre, si allineano alle buone performance, chi più chi meno, osservate in termini di arrivi e presenze nei Comuni della Riviera. Certo è che sempre di più sono gli italiani a fare la parte del leone, ma possiamo anche dire che a fianco dei nostri bacini tradizionali di riferimento, a partire da quello tedesco, sta crescendo sempre più un turismo dell’est che non significa necessariamente Russia. Come si evince anche dai punti di attenzione finali, su tali aspetti viene dato grandissimo rilievo all’aeroporto e al suo ruolo strategico per lo sviluppo turistico del nostro territorio.
Sempre più famiglie e sempre meno giovani, questo è un altro dato che l’indagine restituisce trasversalmente in tutti i Comuni. Sull’indebolimento del turismo giovanile vorrei soffermarmi per sottolineare come sia sempre più urgente una strategia condivisa e di prospettiva per recuperare uno dei serbatoi che da sempre caratterizza e qualifica la nostra destinazione turistica. Nel nostro piccolo, anche se poi tanto piccolo non è stato visto il clamore che siamo riusciti a creare, abbiamo realizzato con il sostegno di Regione e APT l’iniziativa “Il lavoro più bello del mondo” per promuovere il nostro territorio – guarda caso secondo punto di attenzione emerso dall’indagine – e la sua vocazione all’intrattenimento nei confronti di giovani, italiani ed europei. Serve anche questo ma serve molto di più.
Interessanti anche i punti di attenzione che hanno concluso l’indagine. Dopo aeroporto e promozione del territorio, di cui ho già detto, grande rilievo agli eventi: croce e delizia degli operatori per quanto già ben spiegato nell’indagine. Rincuora vedere il tema della Sicurezza nelle retrovie, ennesima testimonianza della percezione dell’episodicità dei gravi fatti avvenuti alla fine della stagione estiva e non di quell’emergenza che corvi e civette vogliono far credere per qualche manciata di voti”.