Indietro
menu
Economia Rimini

Bilancio consolidato in rosso. Brasini: dal 2017 tornerà consistente avanzo

In foto: l'assessore Brasini
l'assessore Brasini
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mar 10 ott 2017 13:48
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 4 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Il bilancio consolidato del comune di Rimini è stato al centro della seduta della V commissione consigliare (dove ha ottenuto parere favorevole). Tra i numeri messi in luce dall’amministrazione quello sul debito residuo, che si riduce in 6 anni di 40,217 milioni di euro passando dai 141,352 milioni del 2011 ai 101,135 milioni del 2017 e i 32,463 milioni di euro di avanzo di amministrazione (con un saldo positivo di cassa al 30 settembre 2017 di 35 milioni). L’iscrizione però di partite straordinarie dovute ad alcune novità introdotte dalla legislazione contabile nazionale portano a un risultato negativo del bilancio consolidato 2016 pari a 8,031 milioni di euro. “Superata la straordinarietà del 2016 sia per il Comune di Rimini (accantonamenti) che per Rimini Holding (dividendi non a ricavo e accantonamento fondo rischi) motivata dall’entrata in vigore delle nuove norme – ha spiegato l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini prevediamo di tornare già dal Bilancio consuntivo 2017 alla consueta fotografia sia per il Comune che per la holding, ovvero ad un consistente avanzo anche sotto il profilo economico – patrimoniale.

 


Alcuni particolari a cura dell’ufficio stampa del comune

Il Bilancio Consolidato

Le recenti modifiche introdotte dalla normativa richiedono agli enti la redazione di un bilancio consolidato capace di rappresentare la situazione finanziaria e patrimoniale e il risultato economico della complessiva attività svolta dall’ente non solo attraverso le proprie articolazioni organizzative, ma anche attraverso i propri enti strumentali e le sue società controllate e partecipate.

Depurato dagli enti e società, il cui bilancio è irrilevante ai fini della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico, delle 15 in cui il Comune di Rimini possiede una quota partecipativa sono 4 le società incluse nell’elenco degli enti oggetto di consolidamento per l’esercizio 2016: AM Agenzia Mobilità Provincia di Rimini srl (11.665.445,53 euro il capitale sociale, 79,63% la quota posseduta dal Comune di Rimini), Rimini Holding Spa (100.700.000, 100%), Anthea Srl (7.548.618, 99,99%), Romagna Acque – Società delle fonti Spa (375.422.536,87, 11,94%).

I principali dati economici

Come era emerso in sede di approvazione del rendiconto 2016 il risultato economico del Comune di Rimini, letto attraverso il criterio economico-patrimoniale, definisce in sintesi questa situazione del Consolidato.

· avanzo di amministrazione al 31.12.2016 pari a euro 32.463.940,27;

· debito residuo all’1 luglio 2011 pari a euro 141.352.322,00; al 30 giugno 2016 pari a euro 101.135.305,59 con una riduzione in sei anni di euro 40.217.016,41

· equilibrio economico – finanziario positivo sia nella parte corrente che nella parte in conto capitale;

· saldo di cassa al 31.12.2016 pari a euro 40.587.230,11, con l’ultimo saldo di cassa verificato al 30.09.2017 riportante un saldo pari a euro 35.000.000.

· rispetto di tutti e 13 i parametri di deficitarietà strutturale, a significare la solidità del bilancio.

L’iscrizione di partite straordinarie, dovute ad alcune novità introdotte dalla legislazione contabile nazionale a partire dall’annualità 2016, rappresentate dagli ammortamenti, dagli altri accantonamenti e dagli oneri diversi di gestione, non presenti, o presenti in parte, all’interno del bilancio dell’Ente che è redatto nel rispetto dei principi della contabilità finanziaria armonizzata, conducono a un risultato negativo del bilancio consolidato 2016 pari a 8,031 milioni di euro.

Per quanto riguarda gli accantonamenti, ad esempio, è stato necessario inserire, per la prima volta, tutta la quota del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità accantonata nel corso degli anni e non solo la quota di competenza dell’anno 2016 pari a euro 9.279.125,86, quindi con un appesantimento sul conto economico dell’anno di 11.236.020,20 euro.

La situazione degli oneri diversi di gestione è analoga a quella degli accantonamenti in quanto all’interno del conto economico, per consentire la costituzione del Fondo accantonamenti per sentenze, è stata iscritta la totalità degli accantonamenti pari a euro 1.412.679,36 mentre la quota accantonata nel corso del 2016 è stata pari a 336.639,79.

Pertanto se si elidessero le quote di accantonamenti non di competenza dell’anno 2016, lasciando imputati gli ammortamenti che comunque non rientrano all’interno del bilancio armonizzato, il conto economico del Comune di Rimini chiuderebbe con un risultato netto positivo pari a 7.893.259,14.

Il Risultato netto del bilancio consolidato del Comune di Rimini è la trasposizione dei due risultati che si sono registrati al 31.12.2016 nel conto economico del Comune di Rimini pari a 4.418.800,63 e della società Rimini Holding spa pari ad euro 4.665.365.

Per quanto riguarda Rimini Holding è importante evidenziare come il risultato economico negativo conseguito nel corso dell’anno 2016 sia ascrivibile a fattori di natura straordinaria, nonché ricordare che il risultato medio di bilancio degli ultimi 6 esercizi di Rimini Holding è positivo per euro 53.903,83.

L’introduzione nell’ordinamento nazionale del D.LGS. 19/2015, che ha modificato i principi contabili OIC, particolare rilevanza, ha assunto una particolare rilevanza per le risultanze della società Rimini Holding, specie con la novità introdotta dal documento OIC n. 21, relativo alle partecipazioni ed alla contabilizzazione dei dividendi da partecipazione.

La disposizione non consente più la contabilizzazione dei dividendi da partecipazione nell’esercizio di formazione dei dividendi stessi; in altre parole, i dividendi deliberati dalle società partecipate nelle relative assemblee svoltesi nel 2017 (per approvare i bilanci del 2016) non sono stati imputati nel bilancio 2016, ma verranno imputati nel bilancio 2017, anno di materiale erogazione degli stessi, diversamente da quanto veniva contabilizzato fino al 2015. E’ evidente, pertanto, che il 2016 costituisce un esercizio “anomalo” per Rimini Holding in quanto è mancata la contabilizzazione, tra i ricavi, dei dividendi erogati nel 2016 sul bilancio 2015 (perché già imputati l’anno precedente), sebbene materialmente incassati nel 2016, e di quelli che verranno erogati nel 2017 (sull’esercizio 2016), perché verranno imputati nel medesimo anno (2017).

Ammontano a 3.459.981 euro i dividendi che per questo non sono stati inseriti all’interno del risultato economico di Rimini Holding: 319.958 euro da Anthea, 607.586 da Romagna Acque, 2.167.668 da Hera, 144.840 da Amfa, 219.929 da Rimini Fiera.

Superata la straordinarietà del 2016 sia per il Comune di Rimini (accantonamenti) che per Rimini Holding (dividendi non a ricavo e accantonamento fondo rischi) motivata dall’entrata in vigore delle nuove norme – ha detto nelle sue conclusioni l’assessore al Bilancio del Comune di Rimini Gian Luca Brasini nella sua illustrazione alla commissione – prevediamo di tornare già dal Bilancio consuntivo 2017 alla consueta fotografia sia per il Comune che per la holding, ovvero ad un consistente avanzo anche sotto il profilo economico – patrimoniale.