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Cronaca Rimini

Stupri. Il congolese: non tocco le donne. I minorenni: ci trattava come i suoi cani

In foto: l'arresto in stazione (dal video della Polizia di Stato)
l'arresto in stazione (dal video della Polizia di Stato)
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 4 set 2017 10:47 ~ ultimo agg. 17:46
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Dopo una settimana di caccia all’uomo senza precedenti per Rimini, sono adesso nelle mani della Giustizia i quattro membri del branco che in una notte di violenza hanno gettato la città nel terrore. Le loro identità, rimbalzate sulle tv di tutta Italia, sono ormai note: due fratelli marocchini di 15 e 17 anni, un 16enne nigeriano e Guerlin Butungu, il 20enne congolese sbarcato nel 2015 a Lampedusa come richiedente asilo per motivi umanitari. Sono tutti residenti nel pesarese, i tre minori sono nati in Italia. “Lui ordinava e noi ubbidivamo. Ci trattava come fossimo i suoi cani” questo ha detto agli inquirenti, riferendosi a Butungu, il più grande dei due fratelli marocchini assistito dall’avvocato Paolo Ghiselli. Il 17enne ha negato di aver partecipato, così come il fratello, alle violenze sessuali ma ha ammesso di aver partecipato al pestaggio del 26enne polacco e di aver tenuto ferma la donna. Arrivati a Rimini da Pesaro in treno, i quattro hanno passato la notte tra alcol e droga. “Butungu ci ha offerto due bottiglie di vodka, birra e spinelli” ha detto sempre il 17enne raccontando che sia con la coppia di turisti polacchi che con la trans peruviana è stato sempre il 20enne a prendere l’iniziativa. Loro lo avrebbero solo spalleggiato, troppo “fatti” per rendersi conto.

La “passeggiata” del branco a Miramare

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Dal canto suo il capo branco agli agenti che lo hanno bloccato, come riportano i quotidiani locali, ha detto solamente: “sono evangelico, le donne non le tocco.” Nell’interrogatorio, il 20enne ha poi sostenuto che quella tra sabato 25 e domenica 26 è stata solo una serata fra amici in cui hanno bevuto, fumato e ballato. Butungu è stato l’ultimo ad essere arrestato: dopo aver seminato gli agenti a Pesaro, è stato bloccato dalla Polizia all’alba di domenica a Rimini sul treno che lo stava portando verso Piacenza. Nelle ultime ore nessuno degli “amici” avrebbe raccolto le sue richieste di aiuto. “Rispettava le regole e non era violento” racconta sconvolta al Resto del Carlino Cristina Ugolini responsabile della Coop Labirinto che aveva accolto Butungu a Cagli. Il giovane aveva studiato italiano e seguito un corso per cameriere fino a gennaio. Da aprile però aveva lasciato l’ostello in cui viveva.

L’arresto di Butungu in stazione a Rimini

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Devono pagare per quello che hanno fatto” ha detto invece il padre 51enne dei due fratelli marocchini. E’ stato lui (ora ai domiciliari) a riconoscerli nei fotogrammi delle telecamere e a spingerli a costituirsi. Ha poi chiamato i Carabinieri per informarli dell’arrivo dei figli in Caserma. La famiglia vive a Vallefoglia, nel pesarese, ed è seguita dagli assistenti sociali. La madre ha subito un ammonimento per stalking ai vicini mentre i due giovani (che hanno anche due fratelli più piccoli) hanno a loro carico denunce per furto e percosse.

Butungu si trova in carcere a Rimini mentre i tre minori al Cpa di Bologna.

L’arrivo in Questura di uno dei minorenni (Adriapress)

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