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Politica Rimini

Società partecipate. Le stoccate di Camporesi in consiglio comunale

In foto: Camporesi in aula
Camporesi in aula
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 29 set 2017 12:11
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Nella seduta di consiglio dedicata al piano di revisione delle partecipazioni societarie detenute dal Comune, il consigliere di Obiettivo Civico Luigi Camporesi non ci è andato leggero nel suo intervento. Senza entrare nel dettaglio della delibera in discussione, ha preferito fare il punto su come, a suo dire, sono state gestite le Società Partecipate.
In primo luogo Camporesi tira in ballo Rimini Holding che “sembra essere stata costituita – attacca – per potere contrarre del debito, si immagina eludendo il Patto di Stabilità”. Per corroborare la tesi il consigliere ricorda che “nella pancia della Holding si trovano le garanzie a Unicredit per la costruzione del Palacongressi”.
Immancabile un passaggio sulla fallita Aeradria il cui destino secondo Camporesi è stato segnato “dall’incapacità della classe politica locale” accusata di averla gestita “come ammortizzatore sociale improprio e anche come datore di lavoro per i funzionari o anche solo semplici raccomandati del Partito Democratico”.
Camporesi ne ha anche per Anthea, a suo dire usata per fini elettorali. Una constatazione che emergerebbe guardandone i bilanci: “nei primi anni della prima amministrazione Gnassi – spiega il consigliere – il budget è stato ridotto con un limitato flusso di cassa, mentre poi le attività operative hanno subito una forte accelerazione in prossimità dell’appuntamento elettorale del 2016”.
Su Romagna Acque l’esponente di Obiettivo Civico ricorda un dato emerso in commissione: “la fatturazione è superiore ai costi sostenuti e quindi, grazie al maggiore esborso (anche) dei riminesi per la bolletta dell’acqua, Romagna Acque ha accumulato un ingente capitale che dovrebbe ammontare a circa cento milioni di euro liquidità” che sarebbe stata in parte “utilizzata negli anni passati per erogare sponsorizzazioni”. Ora, suggerisce Camporesi, visto che “il Presidente di Romagna Acque è uomo del Partito Democratico, un po’ di pudore e di sobrietà credo sarebbero raccomandabili relativamente all’utilizzo di questi fondi”.
E infine la questione Fiera. Camporesi accusa l’amministrazione di averla sottratta al controllo del Consiglio Comunale, con una serie di delibere apposite. Il consigliere accusa poi la stampa locale di essere troppo prodiga nel tessere le lodi del sistema fieristico congressuale riminese e più restia a mettere in luce le criticità. Criticità a cui si è dovuto far fronte, rileva Camporesi, “con la vendita dei terreni della zona Acquarena per realizzare diverse palazzine a una cooperativa della Grande Distribuzione Organizzata”. E qui arriva l’ultimo affondo. “Come non osservare la contraddizione nella realizzazione di nuove palazzine residenziali e di un nuovo supermercato, in contrasto con la perdita dei diritti di costruzione per l’ex campeggio di proprietà delle CMV che è stata per questo aiutata, per così dire, nel fallire piuttosto che nell’ottenere il concordato di continuità, fallimento con un valore di 275 milioni di euro?