Indietro
menu
Politica Rimini

Moschea. Morrone controreplica: Amministrazione tace su rischi

In foto: Jacopo Morrone
Jacopo Morrone
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 6 set 2017 15:30 ~ ultimo agg. 15:32
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

La Lega Nord, per voce del segrertario romagnolo Jacopo Morrone, controreplica all’Amministrazione Comunale di Rimini sulla nuova moschea di via San Nicolò (dove si trasferirà l’attuale moschea di Corso Giovanni XXIII).

Sulle accuse di voler istituire “il reato di religione islamica”, avanzate sarcasticamente dall’Amministrazione: “È chiaro – dice Morrone – che qualcuno nella Giunta Gnassi si intende meglio di chiunque altro di codice penale, di reati di natura religiosa o della possibilità di istituirli. Mi aspetto quindi da Gnassi come minimo una lectio magistralis su questo tema, sull’articolo 270-bis (che sono certo padroneggi al pari di certi principi del foro) e magari un assaggio di storia del medio oriente. Certo che fa specie sentir parlare di certi argomenti proprio il Comune di Rimini il cui Sindaco, oltretutto, è tra i protagonisti del drammatico crac Aeradria e sul quale ancora pendono vari reati di natura fallimentare”.

“In tutta l’arringa difensiva dell’Amministrazione riminese” – prosegue Morrone – “non ho trovato però alcun accenno o smentita sull’emergenza data dall’emersione di una rete terroristica composta da stranieri di religione islamica radicati in tutta la Romagna, sul monitoraggio da parte delle Forze dell’Ordine di Forlì Cesena di una serie di centri culturali islamici rivelatisi poi delle vere e proprie mosche abusive e, aggiungo, sull’altrettanto preoccupante inchiesta che ha portato alla scoperta di una Ravenna ai più ignota e definita da alcuni organi di stampa la ‘capitale dei foreign fighters’”. Notizie che per Morrone possono far parlare di un “pericolo Islam”. Sbagliato quindi sottovalutare “la radicalizzazione, anche in Romagna, dell’estremismo islamico. Tutti elementi che evidentemente a Palazzo Garampi sono passati inosservati o non meritevoli di attenzione”.
“Mi auguro comunque che l’Amministrazione Gnassi almeno sappia ascoltare e accogliere le istanze dei residenti di Borgo Marina, il loro grido di allarme e le loro rimostranze. In tal caso, la levata di scudi dei Comitati cittadini contro le microaree nomadi sarebbe servita a qualcosa”.