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Marche Politica

Montecopiolo-Sassofeltrio. Botta e risposta tra Pini (Lega) e Arlotti (Pd)

In foto: Gianluca Pini e Tiziano Arlotti
Gianluca Pini e Tiziano Arlotti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 6 set 2017 11:45 ~ ultimo agg. 13:53
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A dieci anni dal referendum che vide i cittadini di Montecopiolo e Sassofeltrio decidere a grande maggioranza il passaggio dalle Marche all’Emilia Romagna, l’iter legislativo per rendere effettivo il distacco è ancora perso a Montecitorio. Nei giorni scorsi il Comitato che aveva promosso il Referendum è tornato ad alzare la voce e questo ha scatenato un rimpallo di responsabilità politiche tra i deputati locali di Lega e Partito Democratico.

Il primo affondo è arrivato da Gianluca Pini, onorevole forlivese del Carroccio. “Dopo innumerevoli sollecitazioni eravamo riusciti finalmente a inserire nel calendario dei lavori di Montecitorio – spiega in una nota – un provvedimento che rifletteva la volontà referendaria dei cittadini di Montecopiolo e Sassofeltrio. Peccato che all’ultimo momento il Partito Democratico si sia dimostrato ancora una volta ostruzionista e allergico al dibattito e ad ogni forma di democrazia diretta“. Pini ricorda che “quando al Governo c’era la Lega” i cittadini dei sette comuni dell’alta Valmarecchia “hanno ottenuto il rispetto della volontà popolare” e getta la responsabilità del blocco attuale al Pd e “all’inconsistenza politica di Tiziano Arlotti“.

Ma l’esponente riminese del Partito Democratico non ci sta. “L’onorevole Pini, da buon leghista – scrive – già in piena campagna elettorale inizia a gettare i sassi in piccionaia.” Arlotti ricorda poi a Pini che il progetto di legge conseguente al Referendum doveva essere presentato dal Ministro dell’Interno e dal 2007, data del voto, se ne sono succeduti quattro tra i quali, per tre anni e mezzo, anche il leghista Roberto Maroni. “Forse – si chiede ironicamente – il “peso politico“ di Pini non ha avuto alcun effetto?“.

L’esponente del Pd ricorda poi di essere stato il primo ad organizzare un convegno sul distacco dei 7 comuni dell’alta Valmarecchia e che, al suo arrivo in Parlamento, fra i primi atti presentati c’è stato proprio il progetto di legge su Montecopiolo e Sassofeltrio. Secondo Arlotti al recente stop all’iter (il progetto, insieme a quello di Pini, è stato discusso in Assemblea il 27 marzo) hanno contribuito l’ostruzionismo delle Marche e di alcuni deputati marchigiani del partito democratico. “Ma non taccio – prosegue – neppure sul fatto che l’aver inserito anche la proposta di distacco del Comune di Sant’Agata Feltria nel progetto di legge Pini abbia contribuito ad allungare l’iter“. In ogni caso Arlotti conclude spiegando di aver “richiesto al capogruppo Pd Ettore Rosato di calendarizzare in Aula il provvedimento che è stato già discusso e che deve essere solo votato.