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Politica Riccione

Caso area ex Bombo a Riccione. Vescovi: subito commissione Garanzia

In foto: il Municipio di Riccione
il Municipio di Riccione
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 14 set 2017 17:17 ~ ultimo agg. 18:31
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Il capogruppo del PD di Riccione Sabrina Vescovi intende vederci chiaro sulla vicenda delle premialità per l’area dell’ex Bombo e sul mancato coinvolgimento del Consiglio Comunale nel cambio di premialità. A sollevare il caso era stato ieri la pagina dei Simpatizzanti del Movimento 5 Stelle di Riccione in un post sul concetto di “Just in time”: Cicchetti parla della società costituitasi a inizio luglio che il 20 luglio si è aggiudicata all’asta, come unica partecipante, l’area dell’ex “Bombo” all’indomani della pubblicazione di una determina che estende le premialità di cubatura da sotto a sopra la ferrovia.

“Chiediamo pubblicamente – scrive Sabrina Vescovi – se c’è la volontà politica di estendere questa interpretazione e la possibilità tecnica dell’incremento in premialità a tutta la zona sopra la ferrovia oppure unicamente alla scheda dell’area EX-Bombo. Per farlo chiederemo alla Segretaria comunale e all’ufficio legale del comune di esprimere un parere tecnico sulla legittimità della determina dirigenziale e sulla procedura adottata scegliendo di non coinvolgere l’organo legittimato dalla legge a decidere dell’assetto del territorio”.

La Vescovi intende convocare al più presto la Commissione Controllo e Garanzia, della quale è presidente, “al fine di comprendere se con l’interpretazione autentica del dirigente, avvallata dal sindaco, sono state scavalcate le funzioni del consiglio comunale”. “Obiettivo unico – spiega la Vescovi – quello di concedere agli imprenditori della città di poter contare su norme generali e trasparenti e di poter pianificare gli interventi e gli investimenti senza doversi presentare dal sindaco “col cappello in mano” per elemosinare una interpretazione autentica.

Anche Patto Civico di Riccione, per voce del coordinatore Marco De Pascale, getta diverse ombre su quella che definisce “Una vera e propria varinte al Rue”. “Il dirigente il 19 luglio – sei giorni dopo l’insediamento della Giunta – emette una determina immediatamente esecutiva che modifica il RUE: consente cioè di usufruire della premialità del 20% di superficie utile agli hotel fino a 39 camere (cosiddetti marginali) posti a monte della ferrovia. Prima di tale determina il RUE prevedeva questo privilegio solo ai marginali posti a mare della ferrovia; il senso di questo differente trattamento era chiaro ed evidente: incentivare l’uscita dal mercato di piccoli e vecchi hotel nella zona mare di Riccione, concedendo ampliamenti di superficie utile, anche in considerazione del fatto che la destinazione naturale di detti appartamenti sotto la ferrovia è quella a vocazione turistica. Al contrario, per quanto riguarda i marginali sopra la ferrovia, la loro trasformazione in appartamenti ha una finalità evidentemente speculativa, non essendo tali alloggi destinati naturalmente a finalità turistiche; così si spiegano quindi le limitazioni e riduzioni di superficie utile per questi ultimi: contrastare in qualche modo la speculazione edilizia pura”. ” il dirigente ha apportato questa modifica al RUE, chiamandola appunto “interpretazione applicativa” (dalla risposta pubblicata oggi dal Corriere Romagna ndr).

De Pascale condanna la Giunta che “nulla ci dice di un provvedimento che consente l’aumento di superficie utile per poco meno di un terzo del totale preesistente per quegli immobili che non ne godevano”. Rimarcando anche la tempistica: “a nessuno può sfuggire che la determina è stata emessa il 19 luglio e che il 20 luglio una società costituita solo dieci giorni prima ha acquistato all’asta fallimentare in Tribunale il più prestigioso degli hotel marginali a monte della ferrovia di Riccione, ovvero l’area ex Bombo”.