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Economia Nazionale

Carim, arriva la firma. Credit Agricole acquisirà il 95,3% delle tre banche

In foto: Giampiero Maioli e Salvatore Maccarone
Giampiero Maioli e Salvatore Maccarone
di Andrea Polazzi   
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ven 29 set 2017 18:04 ~ ultimo agg. 30 set 15:23
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Dopo mesi di attesa, è arrivata la sospirata firma sull’accordo che consentirà il salvataggio di Carim. Insieme alle casse di Cesena e San Miniato passerà al gruppo francese Cariparma – Credit Agricole.

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Nessun colpo di scena sui titoli di coda. Come annunciato, è arrivata a Milano la firma degli accordi definitivi che porteranno Carim, Cassa di Risparmio di San Miniato e Cesena ad essere ceduti a Credit Agricole – Cariparma. Lo annuncia una nota del Gruppo Francese che arriverà, a chiusura dell’operazione, a detenere il 95,3% del capitale delle tre banche. L’ultimo passaggio è stato il via libera formale dello Schema Volontario del Fondo Interbancario arrivato ieri. Il gruppo francese acquisterà le tre casse ricapitalizzate e ripulite dalle sofferenze che saranno cartolarizzate. Credit Agricole sborserà 130 milioni al Fondo interbancario. SanMiniato e Rimini saranno ricapitalizzate con circa 500milioni totali dallo Schema Volontario. Una prima tranche da 50milioni (25 a testa) è stata già deliberata per consentire alle due banche di rispettare a fine settembre i ratio patrimoniali. Le ultime difficoltà, poi risolte, hanno riguardato la sottoscrizione della tranche mezzanine da parte del fondo Atlante2 che andava rifinanziato per circa 280 milioni. Tra i finanziatori ci sarebbe stata infatti un’assenza a sorpresa: confermati però i nomi di Intesa, UniCredit, la stessa Cariparma e doBank. A fornire nuove risorse, la Cassa Depositi e Prestiti. Firmati gli accordi, per il perfezionamento bisognerà attendere la fine dell’anno e il via libera da parte delle autorità di vigilanza. Il contratto è stato subito inviato alla Bce, che ha 90 giorni di tempo per esaminarlo e approvato. A quel punto il Gruppo francese vedrà ampliare di 400mila unità la propria base clienti e passare sotto le proprie insegne i 660 dipendenti e le 75 filiali di Carim, i 650 dipendenti e 80 sportelli di San Miniato e i mille dipendenti e le 90 filiali di Cesena. Credit Agricolè avrebbe assicurato gli istituti che non saranno effettuati tagli di personale superiori a quelli già programmati dalle banche. Le tre casse avevano chiuso il 2016 con consistenti perdite d’esercizio: 72,9 milioni per Rimini, 65,9 per Cesena e 63 per San Miniato.

Grazie al senso di responsabilità della Fondazione e dei Soci oltre al sostegno delle Autorità – spiega il presidente Carim Sido Bonfatti è stato fatto un passo importante per la tutela dei clienti della Banca, dei suoi dipendenti e delle attività delle imprese e delle famiglie, che avranno la prospettiva di poter beneficiare delle sinergie generabili da un gruppo bancario internazionale quale è il gruppo Crédit Agricole

La nota del Gruppo Francese

Crédit Agricole Cariparma S.p.A. («CA Cariparma») informa di aver sottoscritto un accordo quadro con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi – Schema Volontario (lo «Schema Volontario»), la Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A., la Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. e la Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A. (le «Banche») in vista dell’acquisizione di una partecipazione del 95,3% del capitale delle tre Banche. CA Cariparma esprime la propria soddisfazione per il raggiungimento dell’accordo, reso possibile dal proficuo confronto avuto durante questi mesi di intenso lavoro con lo Schema Volontario e le Banche, in un clima costruttivo, di piena collaborazione ed impegno reciproco, con il sostegno fattivo delle Istituzioni Italiane.
L’operazione rientra nell’ambito del piano strategico di CA Cariparma «Ambizione Italia 2020» e
contribuisce al rafforzamento della presenza del Gruppo Crédit Agricole in Italia, suo secondo mercato
domestico.

L’integrazione delle Banche all’interno di CA Cariparma consente di rafforzare la base clienti di oltre il
20%, superando la quota di 2 milioni di clienti, e contribuisce al suo sviluppo in regioni chiave a livello
economico e con forte vocazione industriale e agroalimentare. L’operazione permette a CA Cariparma di
aumentare la propria quota di mercato a livello nazionale dell’1%, di rafforzare il proprio ruolo di player di riferimento in Emilia-Romagna (crescita della quota di mercato dal 6% all’ 11%) e di rafforzare la propria presenza in Toscana (quota di mercato dal 2% al 6%).
Le tre Banche rappresentano un punto di riferimento sui propri territori di radicamento e sono ancor oggi nella loro piena operatività commerciale, con oltre 400 mila clienti.
Il piano di integrazione delle Banche punta alla valorizzazione delle loro reti distributive all’interno del
Gruppo, facendo leva sul forte radicamento sui territori di riferimento, anche attraverso la valorizzazione
delle Risorse Umane. Al completamento dell’operazione, le Banche presenteranno un profilo di rischio significativamente migliorato ed una posizione di capitale rafforzata. Tale rafforzamento avverrà a seguito del deconsolidamento del portafoglio dei crediti deteriorati (descritto di seguito) e del rafforzamento patrimoniale, oltre che grazie all’integrazione all’interno di un gruppo bancario internazionale come Crédit Agricole S.A., con significative ricadute sull’economia dei territori di riferimento e sugli interessi dei diversi stakeholder coinvolti.

I principali termini dell’operazione

L’operazione prevede l’acquisto da parte di CA Cariparma del 95,3% del capitale di ciascuna delle tre
Banche, previa cessione, da completarsi prima del closing, di circa 3 mld di crediti deteriorati lordi.
Il prezzo corrisposto da parte di CA Cariparma per l’acquisto del 95,3% delle Banche è pari a €130mln.
L’operazione si basa sul presupposto che alla data del closing le Banche presentino determinati
parametri:
Il CET1 ratio pro-forma medio delle Banche alla data del closing sia pari ad almeno il 10,7%;
Sia raggiunto un NPE ratio lordo pari al 9%, grazie al deconsolidamento delle sofferenze e di una
parte significativa delle inadempienze probabili delle Banche, prima della loro cessione a CA
Cariparma. Tale deconsolidamento avverrà attraverso le seguenti operazioni:
o cartolarizzazione di crediti deteriorati (sofferenze e inadempienze probabili) pari a
€2.740mln lordi, realizzata grazie all’intervento del Fondo Atlante II;
o cessione diretta di crediti deteriorati (sofferenze e inadempienze probabili) pari a €286mln
lordi, realizzata grazie all’intervento di Algebris.
Siano rispettati i principali parametri rilevanti definiti all’interno dell’accordo quadro.
Nell’ambito dell’operazione è previsto un preventivo rafforzamento patrimoniale da parte dello Schema
Volontario nelle Banche per un totale di circa €470mln al fine di garantire un CET 1 Ratio pro-forma delle stesse pari al 10,7%, post-rettifiche.

Nell’ambito del progetto di ricapitalizzazione, già in data 29 settembre, lo Schema Volontario ha
effettuato un versamento in conto aumento di capitale su Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. e Cassa  di Risparmio di San Miniato S.p.A., consentendo di riportare i ratio patrimoniali delle stesse
significativamente sopra i minimi regolamentari obbligatori.
L’esecuzione dell’operazione è sospensivamente condizionata, oltre al rispetto dei presupposti sopra
menzionati, all’ottenimento delle autorizzazioni delle competenti Autorità di Vigilanza e della
Commissione Europea
Si prevede che il closing dell’operazione possa avvenire entro la fine del quarto trimestre dell’anno.
Nell’ambito dell’operazione CA Cariparma è stata assistita per gli aspetti industriali da Bain & Company
Italy, Inc., per gli aspetti finanziari da Lazard S.r.l. e per gli aspetti legali da Bonelli Erede Studio Legale.

La nota di Banca Carim

In data odierna è stato sottoscritto l’accordo quadro tra Crédit Agricole S.A.,
attraverso la sua controllata italiana Crédit Agricole Cariparma S.p.A. («Crédit Agricole Cariparma»), il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi – Schema Volontario («FITD Schema Volontario») e Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A. («Carismi»), Banca Carim – Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A («Carim») e Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A. («Caricesena») che prevede l’acquisizione da parte di Crédit Agricole Cariparma di una partecipazione del 95,3% nelle tre banche (“Accordo Quadro”) ad un prezzo complessivo di Euro 130 milioni.
L’Accordo Quadro prevede, oltre all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti Autorità di Vigilanza nazionali ed europee, quanto segue:
– Deconsolidamento di un portafoglio di crediti deteriorati (sofferenze e “inadempienze probabili”) delle
tre banche per un totale lordo di Euro 3.026 milioni;
– Aumento di capitale di Carismi e di Carim da parte del FITD Schema Volontario, in aggiunta al
versamento in conto capitale di Caricesena, funzionale al raggiungimento di una patrimonializzazione
adeguata, per un totale di circa Euro 470 milioni;
– Rispetto di alcuni parametri patrimoniali (ie CET 1 ratio medio pari ad almeno il 10,7%) e di qualità del
credito (ie NPE ratio lordo pari a circa il 9%).

L’Accordo Quadro contiene inoltre un set di dichiarazioni e garanzie in linea con la prassi di mercato e prevede che il closing dell’operazione avvenga entro la fine del corrente anno.
In ottemperanza a quanto previsto dall’Accordo Quadro, il Consiglio di Amministrazione di Carim, in data 28 settembre, ha esercitato parzialmente la delega conferita dall’assemblee dei soci del 18 settembre 2017, per un aumento del capitale sociale a pagamento in denaro, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, comma 5, del codice civile, per un importo di Euro 194 milioni inclusivo di sovrapprezzo, mediante emissione di n. 1.000.000.000 di nuove azioni ordinarie prive del valore nominale, godimento regolare, da riservare al FITD Schema Volontario ad un prezzo per azione di Euro 0,194, comprensivo di sovrapprezzo.
In data odierna, FITD Schema Volontario, sempre in ottemperanza a quanto previsto nell’Accordo Quadro, ha effettuato un versamento “in conto futuro aumento di capitale” in favore della banca dell’importo di Euro 25 milioni a parziale esecuzione dell’Aumento di Capitale e da computarsi ai fini di Vigilanza. Le azioni previste nell’Accordo Quadro permetteranno alla banca di acquisire una struttura finanziaria e patrimoniale solida e tra le migliori del mercato di riferimento.
Il Consiglio di Amministrazione di Carim ritiene che il traguardo raggiunto, anche grazie al sostegno fattivo delle Autorità, rappresenti un passo importante per la tutela dei propri clienti, dipendenti e delle attività economiche del proprio territorio, nella prospettiva di poter beneficiare dell’integrazione all’interno di un gruppo bancario internazionale, che potrà garantirne crescita e competitività.
Il Presidente Prof. Sido Bonfatti ha evidenziato che “grazie al senso di responsabilità della Fondazione e dei Soci, oltre al citato sostegno fattivo delle Autorità, è stato fatto un passo importante per la tutela dei clienti della Banca, dei suoi dipendenti e delle attività delle imprese e delle famiglie, che avranno la prospettiva di poter beneficiare delle sinergie generabili da un gruppo bancario internazionale quale è il gruppo Crédit Agricole”

Nell’ambito dell’operazione Carim è stata assistita per gli aspetti finanziari da Equita SIM S.p.A. e per gli aspetti legali da Nctm Studio Legale oltre allo studio Orrick.