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Attualità Rimini

Referendum Romagna. Gnassi boccia proposta: patacheda. Replica di Zoccarato (Lega)

In foto: cartina Emilia-Romagna
cartina Emilia-Romagna
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 23 ago 2017 13:46 ~ ultimo agg. 15:32
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La proposta di referendum per l’autonomia della Romagna dall’Emilia, rilanciata dal parlamentare della Lega Nord  Gianluca Pini, torna a far discutere. Dopo la bocciatura da parte del presidente della Regione Stefano Bonaccini (leggi notizia) interviene anche il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e definisce simili idee “Patachedi“.

La Lega Nord – scrive Gnassi – quando non sa cosa fare per risponderea scelte azzeccate, si difende con le vecchie armi spuntate di quando era al Governo” .

L’intervento inizia con un richiamo ironico ad una vecchia battuta di Ezio Greggio al Drive In

All’asta tosta della Lega oggi vince Pini. Dopo aver rosicato qualche giorno per la proposta avanzata dal presidente Bonaccini perché la nostra Regione possa avere più autonomia con l’applicazione dell’articolo 116 della Costituzione, ecco la trovata geniale: + 1. Prima il segretario Morrone che vorrebbe non tanto una fortissima autonomia ma ‘l’Emilia Romagna Stato’: con l’aggiunta di una propria moneta, di una propria nazionale di calcio, di un proprio inno, di un proprio festival canoro? Poi il deputato Gianluca Pini che trotta sul vecchio cavallo di battaglia: Referendum Romagna. Domani toccherà a Morrone rilanciare con referendum su nuove Città Stato Rimini, Forlì, Cesena, Ravenna? Vedremo.

Intanto va registrata l’ennesima prova di inconsistenza della Lega Nord che quando non sa cosa fare per rispondere a scelte azzeccate e innovative del centrosinistra – l’area vasta su trasporti, sanità, turismo della Romagna, ad esempio – si difende con le vecchie armi spuntate dai tempi in cui stava al Governo e lanciava proclami su secessioni e federalismi, salvo non fare un bel nulla. In una regione che come sistema omogeneo sta reagendo meglio di tutte le altre alla crisi, in un territorio in cui grazie agli investimenti strutturali Bologna e Rimini saranno collegate in 44 minuti di treno dal 2018, Morrone, Pini e compagnia bella ‘rilanciano’ come Fantozzi e Filini davanti al mega direttore galattico. Da noi in Romagna si direbbe, patachedi. E il significato si capisce bene anche in Emilia”.

A replicare al sindaco Gnassi è il consigliere comunale della Lega Matteo Zoccarato. “Gnassi definisce “patachedi” il nostro progetto, e solo questo fa già ridere di suo, visto che neanche due giorni fa, scherniva il sindaco di Venezia per aver inserito nel suo comizio al Meeting, diverse terminologie in lingua Veneta.” Zoccarato ricorda poi che a ottobre Lombardia e Veneto voteranno il referendum per la loro autonomia e lo stesso PD in quelle due regioni sostiene l’iniziativa. “Dunque – commenta – non si comprende l’atteggiamento di Gnassi e Bonaccini. Stanno difendendo interessi che non riguardano ne ì cittadini Emiliani, ne tantomeno quelli Romagnoli“.

Secondo il consigliere lehghista “non possiamo concederci assolutamente di rimanere fuori da questo processo” e “Gnassi si nasconde dietro l’Area Vasta di Romagna, e ai suoi “ottimi” risultati. Il primo grande successo in campo sanitario che mi viene in mente, è il depotenziamento del reparto di Senologia dell’Ospedale di Santarcangelo, a favore di Forlì. L’Area Vasta non è altro che l’ennesimo carrozzone volto al coordinamento tra i 3 Comuni Capoluogo, che in qualunque caso contano tanto quanto prima. Bologna decide, Bologna preleva, Bologna redistribuisce. E l’Area Vasta muta“.