Non c'è pace per Carim. Fatto Quotidiano punta il dito sul direttore Scardone
Non c’è pace per Carim. In attesa del prossimo settembre quando dovrebbe concretizzarsi l’atteso salvataggio, oggi è il direttore generale Giampaolo Scardone a finire nel mirino della stampa, per l’esattezza del Fatto Quotidiano. In un articolo firmato da Carlo Di Foggia e Giorgio Meletti, si punta il dito sul direttore del quale si ricordano i 35 anni da ispettore della Banca d’Italia e, in particolare, i controlli da lui guidati tra 2011 e 2012 al Monte dei Paschi e alla Banca Popolare di Vicenza senza riuscire a trovare le prove di comportamenti illeciti, poi invece emersi. “Il caso Scardone – scrive il Fatto Quotidiano – illumina la singolare capacità degli ispettori di Bankitalia di farsi sistematicamente gabbare dai banchieri”. Il quotidiano però non si ferma qui e, dopo aver ripercorso le vicende di Carim e le sue attuali difficoltà, ironizza sullo stipendio di Scardone che nel 2016 ha preso 505 mila euro guadagnando più del presidente della Bce Draghi, del governatore della Banca d’Italia Visco e il doppio del presidente della Repubblica Mattarella. “Essendo la Carim da anni in crisi nera – chiosa polemicamente il Fatto Quotidiano – lo stipendio del 61enne Scardone dev’essere sintomo di una professionalità irrinunciabile.”