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Attualità Rimini

Aggressione razzista a donna incinta. Gnassi la chiama: ci costituiremo parte civile

In foto: Andrea Gnassi
Andrea Gnassi
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 18 ago 2017 15:58 ~ ultimo agg. 23 ago 17:02
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Sotto choc e con una prognosi di una quindicina di giorni. Queste le condizioni della donna senegalese di 39 anni, al sesto mese di gravidanza, che mercoledì è stata aggredita e pesantemente insultata da una coppia di giovani, 22 anni lui e 19 lei, sul bus della linea 11 a Rimini. Nei suoi confronti sono state proferite frasi a sfondo razzista, è stata spinta giù dall’autobus alla fermata 7 in viale Principe Amedeo, e anche a terra i due hanno continuato ad inveire e a colpirla. La coppia è finita in manette per rapina pluriaggravata ma per loro i capi d’imputazione potrebbero farsi più gravi.

La situazione della 39enne sarà tenuta sotto controllo da Asl e Servizi Sociali come chiesto dal sindaco Andrea Gnassi che oggi ha contattato telefonicamente la 39enne manifestandole la vicinanza della città e assicurandole che il comune si costituirà parte civile contro chi l’ha aggredita (‘Non si senta sola. C’è tutta la città di Rimini che è solidale con lei. Come Comune ci costituiremo parte civile contro chi la ha aggredita e insultata’). Al primo cittadino la donna ha raccontato di aver protetto la pancia durante l’aggressione e di sentire ancora molto dolore.

Ieri, a caldo, era intervenuta anche il vicesindaco Gloria Lisi parlando di “un atto vile e vigliacco, che sconvolge”.

Anche da Start Romagna che si occupa della gestione del trasporto pubblico locale, arriva una dura condanna all’accaduto e il ringraziamento alle forze dell’ordine ma anche al personale e al conducente che hanno permesso di individuare subito i colpevoli. L’azienda ricorda tra l’altro che proprio per prevenire episodi analoghi è stato sottoscritto un protocollo con le Prefetture locali per l’installazione di telecamere di bordo (già presenti su alcuni autobus e che entro il prossimo anno saranno collocate su pressoché tutta la flotta) e sono state sviluppate collaborazioni con le forze dell’ordine locali con presenza di personale in borghese. Start Romagna annuncia il pugno di ferro, anche all’interno dell’azienda, contro ogni comportamento difforme da quanto previsto dal codice di comportamento aziendale, comprese le comunicazioni sui social media.

Oggi interviene anche la Cgil parlando di un fatto agghiacciante che va ben oltre la semplice aggressione a scopo di rapina ma è la manifestazione di un odio viscerale contro chiunque sia percepito come diverso e che azzera ogni umanità.

“Una società arrivata ad un livello di tolleranza ormai disumano” è l’amaro commento del presidente dell’Arcigay Marco Tonti.