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Economia Nazionale

Carim, ancora ombre. I sindacati però chiedono il rispetto dei tempi

In foto: la sede Carim
la sede Carim
di Andrea Polazzi   
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gio 17 ago 2017 13:13 ~ ultimo agg. 18 ago 11:07
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Anche nel pieno della stagione balneare, continua a preoccupare il futuro di Banca Carim. Dopo la conferma dell’interesse da parte di Credit Agricole e il prolungamento della trattativa in esclusiva al 30 settembre per consentire la risoluzione della questione dei crediti deteriorati, la strada sembra tornata in salita. La scorsa settimana la stampa specializzata aveva lanciato l’allarme: difficile che alla scadenza dell’offerta, a settembre, il fondo Atlante abbia in cassa quanto necessario per sottoscrivere gli Npl a suo carico delle banche di Rimini, Cesena e San Miniato. Oggi sulla questione torna anche il Sole 24 Ore spiegando che senza la conferma delle garanzie dello Stato sui crediti deteriorati (tra sofferenze e cattivi crediti si parla di 3,1 miliardi lordi), le operazioni di salvataggio sono a rischio e diventerebbe ancora più complicato trovare i 250milioni di risorse mancanti che dovrebbe accollarsi Atlante. Il problema è legato al fatto che si stimano circa 38 miliardi di Npl che vedono la Garanzia pubblica come elemento portante e una mancata conferma farebbe cadere l’intera operazione. Sul futuro delle tre casse arriva però anche un accorato appello da parte dei sindacati che dicono “no a un estenuante prolungamento della trattativa”. “Chiediamo vengano rispettate le scadenze di settembre per il salvataggio” attacca Giulio Romani, segretario generale di First-Cisl manifestando la preoccupazione dei lavoratori per il prolungarsi delle operazioni. Ad inizio anno gli esuberi previsti a Rimini erano 90, 120-140 a San Miniato.