Caccia al branco. Tracciato identikit, al setaccio i locali notturni
Giovani tra i 20 e i 30 anni, non residenti a Rimini, ma che vi trascorrono la stagione estiva spacciando droga e soggiornando in un’abitazione forse condivisa con altri. Probabilmente di origine magrebina. Questo l’identikit del branco di quattro persone che nella notte tra venerdì e sabato ha seminato il terrore a Miramare.
Alle 4 hanno colpito sulla battigia del Bagno 130 accanendosi su una coppia di giovani turisti polacchi: prima hanno malmenato il ragazzo, 26 anni, fino a fargli perdere i sensi, poi hanno abusato a turno della ragazza prima di gettarla in acqua. I quattro, sballati da alcol e droga secondo gli inquirenti, si sono poi diretti verso la Statale Adriatica dove hanno picchiato e violentato una trans, lasciandola sanguinante dietro un cespuglio.
Il branco oltre ad una scia di sangue e violenza, si è lasciato dietro anche numerose tracce che non sono sfuggite agli uomini della Squadra Mobile della Polizia di Rimini: la scientifica dopo aver fatto analizzare tutte le prove raccolte sulla battigia dovrebbe a breve isolare il Dna degli aggressori. Le impronte già sono in possesso della Polizia che ha anche tratto elementi utili dall’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza. I quattro si muovevano sicuri e sapevano dove andare, a testimonianza del fatto che Rimini la conoscono bene. In Questura, dove vige il massimo riserbo sulle indagini per non dare vantaggi al branco, è stata creata dal Questore Maurizio Improta una vera e propria Task Force con l’arrivo ieri dei colleghi del Servizio Centrale Operativo da Roma. Al setaccio il mondo dei locali notturni che potrebbero essere frequentati dal branco e nei quali si potrebbero ottenere informazioni utili a stanarli.
La coppia di giovani polacchi era all’ultimo giorno di vacanza con un gruppo di universitari che hanno fatto ritorno in patria il giorno dopo la violenza. Domenica a trovarli all’ospedale Infermi, insieme all’assessore Sadegholvaad che ha procurato loro un cellulare ed un computer, è arrivato anche il console Polacco. I due giovani vorrebbero presto far ritorno in patria per cercare di lasciarsi alle spalle l’incubo vissuto.
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