Indietro
menu
Cronaca Rimini

Caccia al branco. Tracciato identikit, al setaccio i locali notturni

In foto: i rilievi sulla battigia del bagno 130 (Adriapress)
i rilievi sulla battigia del bagno 130 (Adriapress)
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 28 ago 2017 11:32 ~ ultimo agg. 19:30
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min Visualizzazioni 2.103
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Giovani tra i 20 e i 30 anni, non residenti a Rimini, ma che vi trascorrono la stagione estiva spacciando droga e soggiornando in un’abitazione forse condivisa con altri. Probabilmente di origine magrebina. Questo l’identikit del branco di quattro persone che nella notte tra venerdì e sabato ha seminato il terrore a Miramare.

Alle 4 hanno colpito sulla battigia del Bagno 130 accanendosi su una coppia di giovani turisti polacchi: prima hanno malmenato il ragazzo, 26 anni, fino a fargli perdere i sensi, poi hanno abusato a turno della ragazza prima di gettarla in acqua. I quattro, sballati da alcol e droga secondo gli inquirenti, si sono poi diretti verso la Statale Adriatica dove hanno picchiato e violentato una trans, lasciandola sanguinante dietro un cespuglio.

Il branco oltre ad una scia di sangue e violenza, si è lasciato dietro anche numerose tracce che non sono sfuggite agli uomini della Squadra Mobile della Polizia di Rimini: la scientifica dopo aver fatto analizzare tutte le prove raccolte sulla battigia dovrebbe a breve isolare il Dna degli aggressori. Le impronte già sono in possesso della Polizia che ha anche tratto elementi utili dall’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza. I quattro si muovevano sicuri e sapevano dove andare, a testimonianza del fatto che Rimini la conoscono bene. In Questura, dove vige il massimo riserbo sulle indagini per non dare vantaggi al branco, è stata creata dal Questore Maurizio Improta una vera e propria Task Force con l’arrivo ieri dei colleghi del Servizio Centrale Operativo da Roma. Al setaccio il mondo dei locali notturni che potrebbero essere frequentati dal branco e nei quali si potrebbero ottenere informazioni utili a stanarli.

La coppia di giovani polacchi era all’ultimo giorno di vacanza con un gruppo di universitari che hanno fatto ritorno in patria il giorno dopo la violenza. Domenica a trovarli all’ospedale Infermi, insieme all’assessore Sadegholvaad che ha procurato loro un cellulare ed un computer, è arrivato anche il console Polacco. I due giovani vorrebbero presto far ritorno in patria per cercare di lasciarsi alle spalle l’incubo vissuto.

[kaltura-widget uiconfid=”30012024″ entryid=”0_0ik6ckde” width=”400″ height=”220″ /]