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Cattolica Cronaca

Vendita anabolizzanti. Sei indagati, perquisizioni nel riminese

In foto: il materiale sequestrato
il materiale sequestrato
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 28 lug 2017 08:23 ~ ultimo agg. 29 lug 13:39
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Un’operazione della Polizia di Stato di Rimini è in corso da questa mattina contro la vendita di anabolizzanti. La Squadra Mobile della Questura ha eseguito una decina di perquisizioni in abitazioni private e due palestre a Cattolica e Rimini, sequestrando diverse scatole di fiale dei più diffusi farmaci anabolizzanti. Sei le persone indagate dalla Procura della Repubblica, tra cui un medico radiato dall’Ordine e diversi personal trainer.
I contatti e gli ordinativi tra consumatori e fornitori di questi medicinali – tra cui il Gh – vietati per legge avvenivano soprattutto attraverso il Web.
L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani, nasce da una precedente operazione antidroga durante la quale erano state sequestrate anche alcune fiale di farmaci anabolizzanti.

Le indagini rappresentano una costola della più ampia operazione “Life style” conclusa nel luglio 2016 (vedi notizia), nel corso della quale furono eseguiti numerosi arresti sia in flagranza che su mandato della Procura di Rimini per detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti., commercio di farmaci anabolizzanti e ricettazione.

Già durante quella indagine emersero spunti investigativi in ordine al commercio di farmaci anabolizzanti da parte di alcuni indagati, successivamente approfonditi in questi mesi con il coordinamento del Pubblico Ministero Davide Ercolani. Nell’attività, iniziata lo scorso novembre del 2016, sono state monitorate diverse palestre cittadine, alcuni personal trainer e un medico sportivo.

In particolare sono state individuate alcune persone gravitanti nel mondo delle palestre: gestori e personal trainer, che, oltre a consumare sostanze dopanti, vendevano anabolizzanti ai giovani frequentatori delle palestre stesse. La loro attività veniva seguita dai giovani sui social network, ove professavano lo sviluppo del fisico secondo i sogni più estremi. Le indagini hanno accertato che la maggior parte dei prodotti posti in vendita proveniva dall’estero, attraverso canali diversi dalle farmacie o negozi specializzati.

Le perquisizioni sono state infatti eseguite nei confronti di Vittorio Bianchi, il medico riminese di 67 anni, già al centro delle cronache per vicende simili e radiato dall’ordine (attualmente in attesa dell’esito del ricorso im appello); un 43enne e un 40enne titolari delle palestre di Rimini e Cattolica oggetto di perquisizioni; due personal trainer di Rimini di 29 e 36 anni; un personal trainer 38enne residente a Messina. 

Nelle perquisizioni sono stati sequestrati a casa degli indagati sono stati trovati farmaci anabolizzanti di vario tipo detenuti illegalmente (Trebol – Durateston – Winstrol – HGH – Trembolone ), motivo per il quale è scattata per tutti la denuncia per la detenzione illecita di tali sostanze come previsto dalla normativa del 2000, nonché per il reato di ricettazione.

Scatta il reato di ricettazione nel caso di acquisto di anabolizzanti vietato dalla legge, anche solo per soddisfare un proprio bisogno edonistico di incrementare la massa muscolare. E’ quanto emerge dalla sentenza della Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione del 14 aprile 2016. Il medico è stato inoltre deferito per esercizio abusivo della professione sanitaria poiché continuava ad esercitare la sua professione pur essendo stato in passato indagato per fatti analoghi.

I poliziotti dell’antidroga hanno sequestrato in diversi casi materiale informatico e computer (anche smartphone e chiavette usb)che saranno analizzate. Gli stessi, come emerso durante l’attività, si procuravano infatti gli anabolizzanti navigando sul web su siti stranieri e usando chat dedicate che propongono agli appassionati di fitness integratori e steroidi vietati a prezzi molto competitivi.