Nidi in gestione privata. La Sensoli (M5S) interroga la Regione
“Educatori pagati di meno per lavorare di più e con meno tutele”. E’ il succo dell’interpellanza della consigliera regionale del M5S Raffaella Sensoli, dedicata ai servizi educativi esternalizzati del comune di Rimini. Dati alla mano la Sensoli spiega che il contratto applicato agli educatori dall’ente locale prevede una retribuzione mensile di circa 1400 euro per 36 ore, che scende a 1.200 per gli educatori assunti a 38-40 ore dalle cooperative che hanno in appalto i servizi educativi.
“Il Comune di Rimini gestisce servizi educativi per l’infanzia attraverso il ricorso a soggetti esterni, per lo più costituiti da cooperative sociali – spiega Raffaella Sensoli – I servizi esternalizzati non costituiscono un incremento dell’offerta preesistente, ma sostituiscono interventi svolti in precedenza direttamente dal pubblico. Non siamo quindi in presenza di un’estensione dell’offerta assicurata, almeno in fase inziale, attraverso il ricorso a soggetti privati, ma alla cessione di spazi d’azione del pubblico. A questa situazione si somma quella del personale impiegato che di fatto, per svolgere le stesse funzioni o in qualche coso maggiorate, percepisce uno stipendio nettamente inferiore con tutele del tutto diverse”.
“Senza contare – aggiunge – che questa situazione non ha prodotto nessun vantaggio per le famiglie che continuano a pagare rette molto salate. Per questo chiediamo alla Regione di intervenire specificando il perché abbia progressivamente rinunciato alla sua funzione di regolazione dei servizi educativi per la prima infanzia accettando situazioni che peggiorano le condizioni di lavoro del personale qualificato e che creano evidenti vantaggi solo per i soggetti privati”.