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Cronaca Rimini

Arrestato terzo uomo per il tentato omicidio Mulargia. Era alla guida dell'auto dell'agguato

In foto: Il luogo dell'agguato a Mulargia (Adriapress)
Il luogo dell'agguato a Mulargia (Adriapress)
di Redazione   
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ven 28 lug 2017 10:57 ~ ultimo agg. 29 lug 08:51
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E’ il 33enne riminese Cesare Giuffreda, il terzo uomo su cui gli investigatori erano sulle tracce da tempo per completare il quadro dei colpevoli del tentato omicidio di Augusto Mulargia, avvenuto il 5 aprile dello scorso anno a pochi passi dalla casa della famiglia. Ieri i carabinieri di Rimini, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica Luca Bertuzzi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuffreda, ritenuto responsabile in concorso dell’agguato.

A sparare, quella sera, come è stato accertato è stato Emanuel Karim Camaldo, già condannato a 5 anni e 8 mesi di reclusione il 26 giugno. In carcere c’è anche Attilio Zandantina Da Corte, considerato il mandante, patrigno di Giuffreda.

Giuffreda, secondo le prove raccolte, rafforzate anche dalle dichiarazioni rilasciate da Camaldo, la sera dell’agguato era alla guida della Smart da cui Camaldo, sparò i due colpi che ferirono gravemente Mulargia. Sul 33enne pende anche un altro capo d’accusa: gli viene contestato di avere, in concorso morale e materiale sempre con Camaldo, detenuto e portato l’arma utilizzata per l’agguato.

Le indagini hanno anche fatto emergere che Da Corte e Giuffreda pagarono le spese legali per la difesa di Camaldo. Un accordo che era stato fatto prima dell’agguato, con la speranza che i loro nomi rimanessero fuori dall’indagine.

Giuffreda dovrà rispondere di tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione.