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Economia Provincia

Ripresa a singhiozzo: crescono export e valore aggiunto, stentano occupazione e credito

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 6 minuti
gio 22 giu 2017 13:16 ~ ultimo agg. 18:15
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Qualche spiraglio ma non un’uscita vera e propria dalla crisi. L’osservatorio congiunturale della Camera di Commercio della Romagna (presentato oggi a Rimini dal presidente Fabrizio Moretti) fornisce qualche dato incoraggiante in questo inizio 2017 per la provincia di Rimini ma alcuni settori stentano ancora.

Tra le note positive c’è sicuramente l‘export che ha avuto un incremento del 10,4% trainato da abbigliamento, macchinari e bevande.

Stabile il numero delle imprese attive (34.235 al 30 aprile, -0,3%) che restano per oltre il 93% con meno di 10 addetti. Ce n’è una ogni 9,8 riminesi. L’analisi per settori offre un quadro disomogeneo: bene nel primo trimestre il manifatturiero che vede aumentare produzione (+1,3%), fatturato (+2,1%) e ordini (+0,6%). Ancora male invece le costruzioni con il numero di imprese ancora in calo (-2%) e un volume d’affari stabile, e il commercio dove a segnare il passo è la piccola distribuzione. Buon avvio d’anno invece per il turismo con arrivi e presenze in crescita del 14% nel primo quadrimestre.

Nota dolente il lavoro: diminuiscono nel 2016 gli avviamenti del 5,7% con un crollo dei contratti a tempo indeterminato (-41,6%) mentre aumenta il ricorso nei primi 3 mesi dell’anno alla cassa integrazione (+32,6% globale con quella straordinaria che cresce del 117%). Le maggiori difficoltà si registrano nel manifatturiero. Il tasso di disoccupazione si attesta al 9,1%, meglio di quello medio italiano ma lontano dal 6,9 dell’Emilia Romagna.

Anche il credito stenta: stabili i prestiti bancari con un crollo per di quelli nel settore costruzioni (-9,1%) che fa pari col +8% della manifattura. Preoccupano però le sofferenze: nel quarto trimestre 2016 sono state pari al 16,73% degli impieghi, dato ben peggiore di quello regionale e nazionale e in crescita nei primi mesi del 2017.

Guardando al futuro fa sperare la previsione di crescita del valore aggiunto, un +1,2% nel 2018 superiore al +0,9 nazionale. La provincia di Rimini a questa voce ha fatto segnare nel 2016 un valore di 25.986 euro procapite, lasciando dietro in Regione solo Ferrara e posizionandosi al 36esimo posto in Italia.


Focus: i dati aggiornati sull’economia della provincia di Rimini

I dati aggiornati ai primi mesi del 2017 mostrano una situazione con più luci che ombre per l’economia riminese; stabile il numero delle localizzazioni attive, incrementi nelle variabili congiunturali dell’industria manifatturiera (produzione, fatturato, ordinativi), buona performance dell’export (con aumenti superiori alla media regionale e al dato nazionale) e turismo col segno più per arrivi e presenze; a ciò si aggiunge la dinamica dei prestiti alle imprese, che, di fatto, pur mantenendosi stabile, interrompe un trend sfavorevole che durava ormai da diversi periodi. Tra le note invece non positive, va sottolineato il problema legato alla siccità per la coltivazioni agricole, il persistere del trend negativo delle vendite del commercio al dettaglio (soprattutto negli esercizi della piccola distribuzione), l’incremento nell’utilizzo delle ore di Cassa Integrazione Guadagni (in particolare CIG straordinaria) e soprattutto il livello particolarmente elevato di sofferenze sugli impieghi.
Nel complesso, gli scenari predisposti da Prometeia (aggiornati ad aprile) prevedono un aumento del valore aggiunto provinciale dell’1,1% per il 2017 e dell’1,2% per il 2018, trend in linea con quello regionale e migliore di quello nazionale.

Le principali dinamiche
Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 30 aprile 2017, è costituito da 42.760 localizzazioni attive (sedi e unità locali), stabili rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+0,2%). Il numero delle imprese attive, 34.235 al 30/04/2017, registra invece una lieve flessione dello 0,3%. I settori maggiormente significativi in diminuzione sono: Commercio, Costruzioni, Attività immobiliari e Agricoltura. Quelli in aumento invece sono i Servizi alle imprese e quelli di alloggio e ristorazione.
Le società di capitale, pari al 19,9% del totale (escluso il settore agricolo), rappresentano una quota progressivamente crescente delle imprese. Inoltre, ben il 93,3% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da imprese con meno di 10 addetti (microimprese).
Il rapporto abitanti per impresa evidenza un’imprenditorialità particolarmente diffusa in provincia (9,8 abitanti per impresa) rispetto agli altri ambiti territoriali di riferimento (Emilia-Romagna: 10,9, Italia: 11,8).Le start up innovative al 12/06/2017 risultano 88, con un forte incremento rispetto a giugno 2016 (+66%).
In flessione il numero delle imprese artigiane (9.700 unità al 31/03/2017, -1,1% rispetto allo stesso periodo del 2016). Decresce anche il numero delle imprese cooperative (309 unità al 30/04/2017; -2,5% rispetto al 30/04/16).
Riguardo ai settori, variazione annua negativa per le imprese agricole (2.535 sedi attive al 30/04/2017) che sul territorio provinciale fanno registrare un calo dell’1,2% rispetto al 30/04/2016 (dovuto principalmente alla flessione delle imprese individuali mentre aumentano le relative società di capitale).
Note positive invece per le attività manifatturiere; al 1° trimestre 2017, infatti, i dati relativi all’indagine congiunturale mostrano tutti gli indicatori provinciali con il segno più (anche se le percentuali di crescita sono inferiori a quelle regionali). Rispetto al 1° trimestre 2016, si hanno: produzione +1,3%, fatturato totale +2,1%, fatturato estero +3,0%, ordinativi totali +0,6% e ordinativi esteri +1,5%. Dal punto di vista strutturale, si rileva una stabilità della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 30/04/2017, rispetto al 30/04/2016, che si attestano sulle 2.614 unità.
Per il settore delle costruzioni, continua la flessione nel numero delle imprese attive: al 30/04/2017 sono 4.915 (-2,0% rispetto al 30/04/2016). Nel 1° trimestre 2017, poi, rispetto ad analogo periodo del 2016, il volume d’affari risulta sostanzialmente stabile (-0,1%).
Riguardo al commercio al dettaglio, le vendite nel 1° trimestre 2017 rispetto allo stesso trimestre del 2016 risultano in diminuzione (-1,3%). Le performance sono differenti per i vari comparti (alimentare: -0,3%, non alimentare: -1,8%, supermercati/iper: +0,7%) e per classe dimensionale (piccola distribuzione: -2,4%, media distribuzione: +0,6%, grande distribuzione: -0,3%).
In calo la consistenza delle imprese attive nel settore del commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio, riparazione autoveicoli) che, al 30/04/2017, risultano essere 8.942 (-1,0% sul medesimo periodo del 2016) e, nello specifico, le attività del commercio al dettaglio (5.157 aziende, -1,9%).
Buona la performance dell’export provinciale nei primi tre mesi del 2017: +10,4% rispetto ad analogo periodo 2016. Risultato positivo determinato soprattutto dalle esportazioni del settore tessile-abbigliamento-calzature (+10,9%, principale settore export), dei macchinari ed apparecchi (+18,8%) e dei prodotti alimentari e delle bevande (+39,4%); in diminuzione, invece, uno dei principali settori rappresentato dai mezzi di trasporto (in particolare navi e imbarcazioni) (-3,8%). Le esportazioni verso i Paesi della UE (che incidono per il 52,2% del totale delle esportazioni provinciali) crescono del 6,6%; tra le altre macro aree maggiormente significative, aumenta l’export verso l’America settentrionale (+1,0%), i Paesi Europei non UE (+29,0%) e l’Asia Orientale (+38,3%) mentre calano i flussi commerciali verso il Medio Oriente (-4,4%). Le importazioni provinciali, nel complesso, registrano un incremento dell’11,2%.
Le imprese attive che erogano servizi di alloggio e ristorazione, al 30/04/2017, rispetto al medesimo periodo del 2016, aumentano in termini di numerosità (+1,0%). Nei primi quattro mesi del 2017, il movimento turistico presenta dati molto positivi: arrivi +14,6% e presenze +14,2%; le variazioni sono positive sia riguardo ala clientela italiana che estera.
Comparto dei trasporti: le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” sono in calo del 3,0% (dati al 30/04/2017 rispetto al 30/04/2016); in generale, il settore trasporti nel suo complesso (1.030 imprese attive al 30/04/17) fa registrare una flessione annua dello 0,8%. Positivi, invece, i dati sul movimento passeggeri all’aeroporto F. Fellini: +71,2% di arrivi e +79,5% di partenze nel periodo gennaio-maggio 2017 rispetto ai primi cinque mesi del 2016.
I dati dell’indagine Istat sulle Forze di lavoro relativi all’anno 2016 (ultimi disponibili media dei 4 trimestri) rilevano:
– un tasso di occupazione provinciale 15-64 anni (62,9%) inferiore al dato regionale (68,4%) e superiore al dato nazionale (57,2%);
– un tasso di disoccupazione provinciale 15 anni e più (9,1%) superiore al dato regionale (6,9%) e inferiore al dato nazionale (11,7%);
– un tasso di disoccupazione provinciale giovanile 15-29 anni (17,7%) superiore all’omologo tasso regionale e inferiore a quello nazionale.
Sul fronte degli avviamenti (numero dei rapporti di lavoro instaurati): -5,7% la variazione nel 2016, rispetto al 2015, con un crollo dei contratti a tempo indeterminato (-41,6%).
Riguardo alla Cassa Integrazione Guadagni, nel periodo gennaio-aprile 2017 risultano autorizzate poco più di 1,5 milioni di ore, con una variazione, rispetto ad analogo periodo 2016, del +32,6%. Si riscontra un forte incremento della CIG Straordinaria (+117,1%) mentre, a livello settoriale, le performance maggiormente negative si registrano nel Manifatturiero (settore che assorbe il 58% delle ore di CIG), nei Trasporti e nel Commercio; cala invece la CIG nel settore delle Costruzioni.
Riguardo all’andamento del credito, a marzo 2017 i prestiti bancari alle imprese risultano praticamente stabili (+0,1% rispetto al medesimo periodo del 2016). Tra i macrosettori di attività economica, aumentano i prestiti verso le Attività Manifatturiere (+8,0%) mentre diminuiscono quelli verso le Costruzioni (-9,1%); stabili i prestiti alle imprese che operano nei Servizi (+0,1%).
Le sofferenze sugli impieghi totali, al quarto trimestre 2016, sono state pari al 16,73% (Emilia-Romagna: 12,42%, Italia: 10,57%). Ancora elevato è il ritmo di crescita delle nuove sofferenze (+3,7%) rilevato in provincia nel primo trimestre 2017.
In ultimo, gli scenari di previsione, elaborati da Prometeia e aggiornati ad aprile, stimano, per la provincia di Rimini, per il 2017 un aumento del valore aggiunto dell’1,1% (Emilia-Romagna +1,2%; Italia +0,9%) e per il 2018 un incremento dello stesso dell’1,2% (Emilia-Romagna +1,2%; Italia +0,9%).