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Rimini FC. Il ritorno di Alex Ambrosini: "Chiedo ancora scusa ai tifosi! Voglio dimostrare il mio valore"

In foto: Santarini, Ambrosini e Tamai con la maglia a scacchi
Santarini, Ambrosini e Tamai con la maglia a scacchi
di Roberto Bonfantini   
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sab 10 giu 2017 07:45 ~ ultimo agg. 12 giu 18:44
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Per lui è la quarta volta in biancorosso, dopo le due presenze collezionate in C1 nel campionato 2003-’04, stagione del suo esordio tra i professionisti, le due in B nel 2005-’06 e quella, sempre tra i cadetti, dell’anno successivo. Alex Ambrosini torna a vestire la maglia a scacchi, questa volta non più da giovane alle prime esperienze ma da giocatore maturo.

L’attaccante classe ’86 la porta l’ha sempre vista bene, sin da quando da giovane aggregato alla prima squadra prendeva parte agli allenamenti del Rimini di Acori al campo della Cocif, sotto lo sguardo attento del patron Vincenzo Bellavista, che apprezzava le doti realizzative del baby proveniente da Fano.

La sua stagione migliore (insieme a quella appena passata con l’Imolese, condita da 22 reti) con la maglia del Santarcangelo: 38 presenze, 21 reti e primo posto in serie D con 77 punti davanti a Teramo, Rimini e Forlì. Era la stagione 2010-’11, quella della ripartenza dopo la rinuncia all’iscrizione da parte della Cocif, quella dei due Rimini (AC Rimini 1912 e Real Rimini) per intenderci. E proprio durante il derby al “Mazzola” del 6 febbraio 2011 una poco opportuna “escursione” del grande ex sotto il settore occupato dai tifosi biancorossi dopo il suo gol, quello del 2-0 (il Santarcangelo chiuse poi avanti 4-0), ha interrotto il feeling tra l’ex golden boy e la tifoseria del Rimini. Un rapporto che ora Ambrosini è chiamato a ricucire a suon di gol.

Ecco come si presenta ai suoi nuovi-vecchi tifosi.

Apertura di conferenza affidata, come di consueto,al direttore sportivo del Rimini, Pietro Tamai: “Siamo qui a presentare in questo week end il giocatore che attendevamo dall’inizio: l’attaccante Alex Ambrosini. Secondo me la cosa più importante la deve dire Alex. Abbiamo concluso la settimana con tre acquisti, speriamo sia di buon auspicio anche se sto leggendo che qualcuno non ha gradito. Però per noi è un giocatore importantissimo”.

“Io sono orgoglioso di tornare qui a Rimini perché è la società dove sono cresciuto – attacca Alex Ambrosini -. Ho passato otto anni a Rimini, è la società che mi ha lanciato, mi ha fatto diventare giocatore, che se vogliamo mi ha permesso di fare questo nella vita. Ringrazio questa società perché mi ha voluto fortemente, mi ha cercato da un po’ di tempo. E io non ho preso in considerazione nient’altro che Rimini, quindi non ci sono state trattative. È stata una volontà reciproca. Questo a dimostrazione che io a questa maglia tengo, perché ci sono cresciuto. C’è stato quel piccolo problema quando giocavo a Santarcangelo, però è una maglia che mi sento addosso. Sono emozionato e orgoglioso di far di nuovo parte di questa società, di questa squadra. Ci metterò tutto me stesso per riuscire a riconquistare magari anche i tifosi perché giustamente dopo quello che è successo qualcuno può non essere contento, però ci metto la faccia, chiedo scusa per quello che è successo, lo feci anche immediatamente dopo la partita Santarcangelo-Rimini. Questo a dimostrazione che mi resi conto subito di aver fatto una cavolata, se si può dire, tant’è che in questi anni più volte ho cercato lo spiraglio per poter vedere se c’era la possibilità di tornare a Rimini. Quindi non nego che per me è sempre rimasta un po’ una ferita aperta. Spero di farmi apprezzare in campo, ma soprattutto come persona perché sono convinto che si possa far bene”.

Per Rimini ha lasciato l’Imolese, con la cui maglia nell’ultima stagione ha realizzato 22 reti complessive tra regular season e play off. “Questa è un’ulteriore dimostrazione… Vengo da un’annata positiva. L’Imolese avrebbe fatto carte false per tenermi, noi abbiamo voluto parlare con loro anche per una questione di correttezza, però ho fatto capire anche all’Imolese che per me Rimini rappresentava un’opportunità grande. Una scelta di cuore. Non ho voluto proprio sentire altre cose, ci sono state altre possibilità. Ho voluto Rimini fin dal primo momento e sono contento, emozionato e orgoglioso di essere qua. Sono carico perché voglio dimostrare quello che non ho potuto dimostrare da protagonista quando sono stato qua per ovvi motivi, perché era un altro contesto. Penso di arrivarci nel momento giusto. Ho anche la maturità per capire determinate situazioni. Sono carico!”

Conosce mister Muccioli? “Lo conoscevo perché ho visto quello che ha fatto quest’anno, l’ho sentito telefonicamente, quindi abbiamo avuto modo di conoscerci di persona. Mi ha fatto un’ottima impressione. Avevo seguito già la sua conferenza stampa di presentazione. Da quello che aveva detto mi aveva fatto un’ottima impressione: una persona propositiva, che vuole interpretare il calcio in un certo modo, quindi penso che anche in questo senso sia l’ideale per me”.

“È normale che uno matura sotto tutti i punti di vista, come uomo, come giocatore – continua Ambrosini -. Diciamo che mi sono ricreato una storia calcistica personale perché venir via da Rimini in quel momento è stata una scelta dolorosa, che tra l’altro presi io, rescissi il contratto, allora il Rimini era in serie B, e andai a farmi le ossa in serie D. Una scelta forte, però poi mi sono creato il mio percorso, non ho nessun tipo di rimpianto. La mia dimensione probabilmente è questa. Ho sempre giocato tra serie D e Legapro. Sono sicuro che darò il massimo. Mi si ricorda come un ragazzino, non lo sono più. Penso di essere tornato qua nel momento giusto, forse nel miglior momento della mia carriera perché poi in termini di gol complessivi è stata l’annata migliore quella che ho passato all’Imolese. C’è la voglia di ripetersi e soprattutto di riprendersi quello che non sono riuscito a prendere quando ero un ragazzino a Rimini”.

Sull’ultima stagione. “È stata una bella batosta perché eravamo convinti tutti di vincere quel campionato perché avevamo cinque punti di vantaggio, nello scontro col Ravenna stavamo vincendo quindi saremmo potuti andare anche a +8. Siamo stati bravi perché poi, smaltita la delusione, abbiamo vinto i play off. C’è la voglia comunque di fare un campionato importante a Rimini, siamo una squadra neopromossa e quindi è anche giusto fare un passo alla volta. Però è ovvio che Rimini come piazza, come storia, come città spinge. Quindi, sicuramente non faremo un campionato anonimo, di questo sono convinto anche alla luce poi della squadra e del contesto che si sta allestendo. Sono fiducioso”.

Si sente di promettere un numero di gol ai tifosi? “No. Sono un attaccante, è normale che spero di far gol per contribuire alla causa. Però sono uno che non è vissuto tanto per il gol, in questa categoria per fortuna li ho sempre fatti. Quello che posso promettere è il massimo impegno. Spero di farmi conoscere per quello che sono. Poi se arrivano i gol e arrivano i risultati tanto meglio. Ce la metterò tutta!”

Quando era un giovane aggregato alla prima squadra di mister Acori Vincenzo Bellavista apprezzava la sua capacità di vedere la porta con facilità. “Il grande Presidente. Ho un ricordo bellissimo di quegli anni perché sono stati l’apice della mia carriera. Ho vissuto un contesto bellissimo, esaltante. Ho avuto la fortuna di conoscere il grande presidente. Adesso è un altro contesto e ho voglia di dimostrare. Questa scelta può sembrare anche “pazza” da parte mia perché so quello che è successo e che qualcuno può non averlo digerito. Penso di aver stimoli come nessuno in questo senso”.

È tornato già due volte su quanto accaduto nel derby Santarcangelo-Rimini del 2010-2011. “È stata un rimpianto, subito mi sono reso conto di aver fatto una cavolata e me la sono portata dietro. Negli anni successivi Rimini è rimasta una porta chiusa e non mi aspettavo ci fosse questa possibilità. Ringrazio la società e il direttore perché mi hanno voluto e io non ci speravo più. Ho voglia di mettermi in gioco e di far vedere chi sono come persona e in campo di dare il mio contributo”.

Cosa scatenò quel gesto? “Per me Rimini rappresentava una ferita aperta perché non avevo potuto dimostrare a livello di prima squadra. Quel giorno un mix di emozioni, anche all’andata avevamo giocato al “Romeo Neri” e avevo sentito qualche insulto. Ho fatto gol e ho sbottato. Subito dopo la partita andai dai tifosi a scusarmi. Non ce l’avevo coi tifosi, ce l’avevo forse più con me stesso o magari con la gestione tecnica di quella volta. Quelle cose che uno da giovane tiene dentro. Adesso ho un’altra maturità. Spero di aver modo di recuperare”.

Sta nascendo un Rimini fortemente riminese. “È uno stimolo ulteriore. Ho avuto modo di parlare col presidente diverse volte, lui mi ha trasmesso un po’ questa cosa. È una cosa importante avere ragazzi del posto, ragazzi che hanno portato questa maglia perché penso che Rimini meriti altri palcoscenici. Adesso siamo qui, speriamo sia una fase transitoria. Penso che nessuno più di noi possa avere degli stimoli per riportare questa maglia in alto. Poi i ragazzi li conosco perché Simoncelli, Montanari, di ragazzi ne conosco molti. Penso ci sia anche un’ossatura importante da cui ripartire per far bene”.

Chi conosce dei suoi nuovi compagni? “Conosco Cola e Righini, con i quali ho giocato insieme. Buonaventura e Scotti li ho incontrati svariate volte sui campi. Adrian (Ricchiuti, ndr) ho visto che assumerà un nuovo ruolo e anche con lui ho un buonissimo rapporto. Penso ci siano tutte le condizioni per lavorare serenamente e fare bene”.

Cosa si sente di promettere ai tifosi? “Prometto il massimo impegno, di sudare la maglia come non mai, ma di questo sono convito perché l’ho sempre dimostrato. Poi, se vengono i gol, tanto sono stato preso per fare i gol e darò il massimo anche per questo”.

Pietro Tamai torna sulla scelta di far tornare a Rimini giocatori che in gioventù hanno già vestito il biancorosso. “È una scelta che abbiamo ponderato, i ragazzi che l’hanno indossata sanno il valore della maglia e conoscono la città. Chi viene da fuori se ne innamora, un sacco di ragazzi anche della serie B sono venuti a viverci. È una città che lascia il segno. L’abbiamo notato in ragazzi come Montanari, che hanno il piacere di tornare”.

Completato l’attacco (Buonaventura, Simoncelli e Ambrosini), ora su cosa punterà la società in sede di mercato? “Siamo sugli under e su quel discorso del centrale difensivo. Poi, io penso che il Rimini possa ripartire per una nuova avventura. Non abbiamo fretta, aspettiamo i “saldi”, diciamo così per ridere”.

Ancora non si sa quando inizierà il prossimo campionato. “Mercoledì andremo a una riunione a Roma e spero che in quell’occasione ci faranno sapere. Noi come squadra inizieremo il 18 luglio con i test ed il 20 ufficialmente”.

Chiusura, come ormai da tradizione, con il presidente Sergio Santarini: “Tu ti dimentichi di quello che hai fatto (rivolto ad Ambrosini). Sei giovane e se giochi col cuore vedrai che i tifosi ti apprezzeranno. Penso che tutti quanti l’anno scorso abbiano giocato con il cuore e abbiamo ottenuto questi successi”.

La presentazione sarà trasmessa su Icaro TV (canale 91) questa sera alle 21:45.

CARRIERA DI ALEX AMBROSINI (da Tuttocalciatori.net)

CampionatoSpareggi
STAGIONE SQUADRA
SERIE PRESENZE
GOAL
TT
SB
SS
G
R
2016-2017 IMOLESE D 32 19 29 3 12 3 0
12/2015 ALMA JUVENTUS FANO D 18 4 10 8 7 3 0
2015-2016 CIVITANOVESE CALCIO ECC 11 8 0 0 0 0 0
2014-2015 MATELICA D 32 9 0 0 0 0 0
10/2013 MACERATESE D 24 10 0 0 0 0 0
2013-2014 TERAMO CALCIO C2 0 0 0 0 0 0 0
12/2012 TERAMO CALCIO C2 18 2 0 0 0 0 0
2012-2013 ANCONA CALCIO 1905 D 9 4 0 0 0 0 0
2011-2012 ANCONA CALCIO 1905 D 32 18 0 0 0 0 0
2010-2011 SANTARCANGELO D 38 21 0 0 0 0 0
2009-2010 ALMA JUVENTUS FANO C2 29 1 0 0 0 0 0
2008-2009 BELLARIA IGEA MARINA C2 32 6 0 0 0 0 0
2007-2008 REAL MONTECCHIO D 31 12 0 0 0 0 0
01/2007 RIMINI CALCIO B 1 0 0 0 0 0 0
2006-2007 CELANO F.C. C2 18 1 0 0 0 0 0
2005-2006 RIMINI CALCIO B 2 0 0 0 0 0 0
2004-2005 BELLARIA IGEA MARINA C2 7 0 0 0 0 0 0
2003-2004 RIMINI CALCIO C1 2 0 0 0 0 0 0
TOTALE 336 115 39 11 19 6 0
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