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Politica Rimini

Progetto Tiberio. Renzi (FdI): lavori costosi e senza rispetto per storia e ambiente

In foto: Renzi in aula
Renzi in aula
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 7 giu 2017 18:00
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Lavori costosi senza rispetto per l’ambiente e le mura storiche di Rimini. Così il consigliere di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi commenta gli interventi da 900mila euro in corso nell’area del Ponte di Tiberio e riguardanti la risagomatura delle due scarpate ai lati dell’invaso per ottenere dei terrazzamenti con scavi e riporti di terra e la realizzazione della Piazza sull’Acqua di fronte al bacino del Ponte.
Quest’ultimo viene definito da Renzi come un intervento che snatura l’ambiente e che non rispetta la funzione idraulica del luogo.
Il consigliere ricorda anche vincoli e tutele sull’area. “Ci sono quelli del PAI ( Piano di Bacino per l’assetto idrogeologico) per cui non sono ammessi interventi edilizi e trasformazioni morfologiche sull’alveo storico del fiume Marecchia, e del P.T.C.P( Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) che non consentono interventi di impermeabilizzazione oltre alla trasformazioni morfologiche di qualsiasi natura. C’è il PSC ( Piano Strutturale Comunale ) che individua l’area esondabile del Bacino del Ponte di Tiberio che costituisce l’ambito naturale per il deflusso delle piene con la funzione di contenimento e laminazione naturale delle stesse. Ci sono gli studi idraulici del Prof. A. Bizzarri del 1996 e della società Alpina Acque del 2006, consulenti incaricati dal Comune, che nelle situazioni di piena del Marecchia hanno indicato i massimi incrementi di livello proprio nel Bacino del Ponte di Tiberio dove si è registrato un sovralzo di 2,7 m. sul livello medio mare.
Ci piacerebbe conoscere il Nulla Osta idraulico dell’Autorità competente” – conclude Renzi che poi si concentra sui lavori a valle del Ponte dove si stanno realizzando la passerella galleggiante di collegamento tra la banchina destra e sinistra e quella sospesa alle mura sulla sponda destra.

Il primo progetto – attacca – è “recidivo” in quanto avviene dopo lo smantellamento nel 2009 della cosiddetta “diga mobile” dell’Arch.Viganò, per cui ci sono voluti 10 anni e le lotte del sottoscritto con la mozione del 11.11.999 approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale, un’opera fallimentare costata una decina di miliardi di lire, con danni al Comune sanzionati dalla Corte dei Conti. Ora si vuole ricostruire proprio sulla preesistente e famigerata diga una passerella galleggiante lunga 36 metri ,composta da 9 piattaforme di m.4×4 ,sostenute da unità galleggianti in calcestruzzo con nucleo di polistirolo espanso e da tre grossi pontili, per riproporre il collegamento tra le banchine di destra e sinistra, ostacolando ancora la già debole circolazione delle acque e il ricambio idrico dall’invaso del ponte al porto e viceversa, con un altro impatto sul contesto storico e ambientale.

Il secondo progetto – prosegue Renzi – è “assurdo” in quanto prevede la realizzazione di una passerella sospesa lunga 150 m. e larghezza m2,20 in sponda destra del Canale, lato Centro Storico, forando o bucando letteralmente le antiche mura malatestiane per inserirvi 100 travi di acciaio,( una ogni m.1,5) portanti da ancorare alla soletta di cemento armato, realizzata nel 2009, appena 7-8 anni fa, sotto la via Bastioni Settentrionali per consolidare la stessa Via e le adiacenti Mura storiche del Porto Canale, al fine di non gravare in alcun modo sulle mura storiche, spendendo allora la bellezza di 1.500.000 euro. Per inserire le travi portanti sarà necessario rimuovere la pavimentazione in selce, realizzare un’altra soletta di c.a. sopra quella del 2009, riposizionare la pavimentazione esistente dopo 4 mesi circa, per consentire di verificare le dilatazioni e i successivi assestamenti delle piastre di ancoraggio delle travi di acciaio della passerella a sbalzo sulla soletta in c.a. di via Bastioni.

Renzi ricorda poi la mozione da lui proposta e approvata all’unanimità nel 2007 che chiedeva di allargare la strettoia di Via Bastioni Settentrionali e conclude: “invece di spendere milioni di euro , in questi interventi con relativi danni, ho chiesto ieri sera in Consiglio Comunale, se non era più utile e qualificante alzare il Ponte della Resistenza e le quote delle banchine del Porto Canale, allagate da decenni, per ottenere il nulla osta della Capitaneria di Porto e provvedere alla circolazione delle acque nell’invaso del Ponte di Tiberio e nel Porto Canale nel rispetto del contesto storico e ambientale.