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Politica Provincia

Magrini a Pizzolante: "patenti di civismo non le puoi avere nè dare"

In foto: Juri Magrini
Juri Magrini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 27 giu 2017 13:27 ~ ultimo agg. 14:58
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Al commento di Sergio Pizzolante sul risultato di Riccione e degli altri comuni riminesi al voto (vedi notizia), non si fa attendere la replica di Juri Magrini, segretario provinciale del Partito Democratico. Che invita Pizzolante a lasciar stare il PD e a non dare patenti di civismo che non è titolato a dare.

“Caro Pizzolante basta raccontare frottole” e “vicende ricostruite per come fa più comodo a te”, esordisce Magrini.
“Prendo atto dalle tue parole che a Morciano Ciotti era già in campo quando incontrava me ed il Pd di Morciano , deduco di essere stato preso in giro io e gli altri visto che nei vari incontri il Professor Ciotti ha sempre sostenuto in maniera categorica che non era interessato a ricandidarsi, è talmente vero che il candidato della lista civica che il Pd ha sostenuto non mi risulta sia assessore a San Clemente”.

Su Riccione e Coriano, “siccome ci sono stati altri esponenti del PD che per ruolo hanno gestito le vicende in prima persona aspetto per ora a raccontarle per rispetto nei loro confronti, ma non mancherò di farlo nei prossimi giorni, racconterò senza lasciare indietro anche le parti più scomode, non certo per me. Non capisco perché ti ostini a parlare sempre e solo del PD , a criticare il mio Segretario Nazionale e il mio partito in quel modo becero come un qualunque commentatore, dimenticando che tu sei esponente di un altro partito, quel piccolo partito che fa della politica dei due forni un’arte. Quello che sta a Roma con Renzi e a Milano con Salvini. Lascia stare il Pd, le nostre beghe le risolviamo da soli, evita di fare da clava per conto terzi. Dato che ci sono, siccome questa storia del civismo mi ha anche stancato”, “lo dico senza mezze misure: il Pd ed in particolare quello di Rimini non ha nessun problema ad aprirsi alle esperienze civiche, al mondo dell’associazionismo e delle professioni. Il tema è che quella patente di civismo lì non la puoi avere tu, non la puoi dare tu, per quello che rappresenti nella politica odierna ed hai rappresentato negli ultimi 30 anni di quella riminese. Il civismo non sono gli esponenti politici che si riciclano da una parte all’altra, che passano da governi di destra e di sinistra nazionali e locali con disinvoltura. Il civismo vero è altro e credo che continuerà a stare nascosto insieme ad un bel pezzo di sinistra nel 50% di astensione dal voto”.

Conclude Magrini: “Ritengo questo uno dei problemi più seri della politica ed in particolar modo del PD, ovvero l’incapacità di tenere insieme valori con le politiche che mattiamo in campo. Oggi Veltroni nella sua intervista su Repubblica ha dichiarato “ oggi il partito non è più la forza innovativa e di sinistra che avevamo immaginato. Sembra la Margherita”. Ecco, la penso così anche io”.