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Attualità Nazionale

Legge contro cyberbullismo: più controlli, coinvolgimento scuole e ammonimento come per stalking

In foto: cyberbullismo
cyberbullismo
di Lucia Renati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 19 giu 2017 16:19 ~ ultimo agg. 19:11
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Il testo contro il cyberbullismo è legge dal 18 giugno 2017. La legge è stata approvata in via definitiva dalla Camera il 17 maggio. Più controlli sul web e il coinvolgimento delle scuole nel contrasto di quelle molestie online che in troppi casi hanno portato chi ne è stato vittima a togliersi la vita. Sono i cardini della legge sul cyberbullismo che entra oggi in vigore.

Cosa prevede: OSCURAMENTO DEL WEB Il minore sopra i 14 anni vittima di cyberbullismo (o anche il genitore) può chiedere al gestore del sito internet o del social media o al titolare del trattamento di oscurare, rimuovere o bloccare i contenuti diffusi in rete.

DOCENTE ANTI-BULLI IN OGNI SCUOLA In ogni istituto tra i professori sarà individuato un referente per le iniziative contro il cyberbullismo. Al preside spetterà informare subito le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo informatico e attivare adeguate azioni educative. Più in generale, il Miur ha il compito di predisporre linee di orientamento di prevenzione e contrasto puntando, tra l’altro, sulla formazione del personale scolastico, la promozione di un ruolo attivo degli studenti e la previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti, mentre ai singoli istituti è demandata l’educazione alla legalità e all’uso consapevole di internet. Alle iniziative in ambito scolastico collaboreranno anche polizia postale e associazioni territoriali.

AMMONIMENTO DA PARTE DEL QUESTORE come succede per lo stalking. Insieme al minore sarà convocato anche un genitore. Gli effetti dell’ammonimento cessano al compimento della maggiore età.

Il commento dell’Assessore alla protezione sociale del comune di Rimini Gloria Lisi:

“Più controlli, ma soprattutto la possibilità di dar voce ai ragazzi e di creare una rete che li protegga da una forma di violenza che non lascia lividi, ma capace di distruggere l’animo spesso fragile dei giovani. La legge contro il cyberbullismo che entra in vigore oggi rappresenta un passo avanti non solo dal punto di vista normativo, ma soprattutto dal punto di vista culturale, rispetto alla consapevolezza delle caratteristiche di un fenomeno subdolo, strisciante e che fatto salvo per i casi più eclatanti, esplode in pubblico, ma si consuma nel silenzio. Non è certo una legge a poter risolvere un fenomeno così complesso, che prende di mira in particolare i giovani più fragili e vulnerabili, ma siamo di fronte ad una vera e propria sfida educativa che deve vedere la famiglia, primo e imprescindibile luogo di ‘formazione’ – interagire con le istituzioni, la scuola, le forze dell’ordine; una rete che deve fare un lavoro non solo di sostegno dei giovani, ma soprattutto di educazione, ognuno con le proprie competenze, ruoli, capacità. Sul nostro territorio questa sensibilità esiste, come dimostrano le tante iniziative e progetti promossi dai vari organismi e che coinvolgono ogni anno centinaia di ragazzi e di adulti, ma certi casi eclatanti anche recenti ci dimostrano quanto sia indispensabile tenere alta la guardia e proseguire nel lavoro di costruzione dell’uso consapevole degli strumenti del web, ma soprattutto per una generazione rispettosa degli altri e delle diversità, di qualsiasi tipo”.