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Francesco Bedetti, dagli Angels all'A2

In foto: Francesco Bedetti con la maglia degli Angels
Francesco Bedetti con la maglia degli Angels
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 20 giu 2017 18:28 ~ ultimo agg. 18:29
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La famiglia Angels vuole rendere omaggio a uno dei più grandi talenti passati sotto l’egida gialloblù. Vuole fare i complimenti a un giocatore che incarna perfettamente i valori di Santarcangelo. Vuole dire “good job” a un ragazzo che è rimasto e sarà sempre nei cuori di tutti i tifosi.

Ha conquistato la serie A con Montegranaro al suo primo anno dopo l’esperienza in serie B con i Dulca Santarcangelo. Ha giocato, ha lottato come un leone, ha fatto capire di quale pasta è fatto. La sfortuna durante questi anni è stata purtroppo sua compagna abituale. Ma ora si è preso in colpo solo rivincita e serie A2. Complimenti Francesco Bedetti!

Siamo andati a trovarlo per fare due chiacchiere con lui…

Ciao Francesco, intanto come sta?
“Sto alla grande, arrivare a un risultato del genere non fa che rendermi felice e orgoglioso.”

Lo ha detto lei stesso. La A2 una soddisfazione unica…
“Eravamo partiti con i presupposti giusti e durante la stagione abbiamo dimostrato che potevamo arrivare fino in fondo con 16 vittorie di fila. E’ il coronamento di un sogno dopo i tanti anni di sfortuna che mi hanno attanagliato. E se devo dire è la prima promozione che vivo al cento per cento perché quando ero a Santarcangelo e abbiamo conquistato la serie B, io ero in tribuna quella partita e avrei voluto far parte dei 40 minuti decisivi. Oggi posso dire di averla conquistata sul campo.”

Partiamo dall’inizio. Perché accettò la proposta di Montegranaro la scorsa estate?
“La scorsa estate Coach Ceccarelli mi ha cercato e voluto fortemente e il progetto era un progetto molto importante che puntava alla promozione. Dopo aver parlato col Coach ho chiamato subito Giorgio Broglia che aveva giocato insieme a Rivali già a Santarcangelo, e gli ho chiesto come era ambiente e società. Lui mi ha risposto con entusiasmo che era il posto giusto e che ne valeva la pena andare a Montegranaro. Per questi motivi ho accettato. Sicuramente la spinta di Ceccarelli ha contato molto.”

Ci racconti un po’ com’è andata la regular season…
“La regular season è stata dalle due facce per me. Ho avuto il solito infortunio che mi ha costretto a fare il primo periodo fermo. Ma la squadra girava sempre bene. Abbiamo poi fatto 16 vittorie di fila che ci hanno dato le 26 vittorie finali e la testa della classifica a 52 punti.”

Quando ha capito che avevate quel qualcosa in più che vi avrebbe portato in serie A?
“Sicuramente le 16 vittorie di fila erano un segnale, ma se le devo dire la partita che mi ha fatto capire che avevamo le carte in regola per salire di categoria è stata proprio la vittoria con Bergamo, che ci ha dato di fatto la serie A.”

Ci dica qual è stata l’arma anche per vincere la finale…
“La difesa e la voglia di vincere. Coach Ceccarelli è bravissimo a spremerci e vuole concentrazione e fame dall’inizio alla fine. E se oggi siamo in serie A è soprattutto grazie a questo.”

Un traguardo raggiunto “vendicando” anche suo fratello Luca…
“Sì, appena mio fratello era stato battuto in semifinale mi ha scritto e mi ha chiesto di “vendicarlo”. E ce l’abbiamo fatta. Lui è due anni che arriva vicino al bersaglio grosso e non ci riesce. Sarebbe stato bellissimo giocare una finale contro di lui. Spero che un giorno anche lui riesca ad arrivare alla promozione.”

E adesso?
“Adesso vado in vacanza a New York, poi appena tornerò mi voglio allenare. E molto spesso ci sono giocatori che, vinto un campionato, si rilassano. Io non voglio assolutamente farlo, anzi voglio allenarmi mattina e sera e continuare a migliorare. Poi per il futuro ancora è presto , è appena finito il campionato, vedremo cosa succederà.”

Lo conosciamo bene. È un leone e sempre lo sarà. La palla a spicchi è da sempre stata la sua migliore amica. La voglia e l’ignoranza cestistica il mezzo per raggiungere qualsiasi obiettivo. Oggi una volta di più perché ha conquistato, ma soprattutto meritato, la vittoria di un campionato, la vittoria contro la sfortuna, la vittoria contro una persona che non si pone mai limiti, se stesso. E mentre lui continuerà ad allenarsi anche quando gli altri decideranno almeno per un secondo di riposarsi, noi saremo sempre al suo fianco, tifandolo e augurandogli il futuro più radioso possibile. Perché è quello che si merita davvero.

Cristian Tartaglia