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C'è più mafia di quella che siamo riusciti a trovare

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 14 giu 2017 07:31 ~ ultimo agg. 28 giu 15:37
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“Se una cosa ci hanno insegnato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino è che la buona riuscita dell’attività mafiosa è legata alla loro capacità di fare sistema. E allora, dobbiamo fare sistema pure noi”. È questo il succo del discorso fatto da Rosy Bindi, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia approdata a Rimini qualche giorno fa per tirare le fila del discorso sulla presenza delle mafie in Riviera. Dopo un giorno di lavori, e gli incontri con i prefetti di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna; con le procure di Rimini, Bologna e Forlì; e con i vertici di Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri, la Bindy ha incontrato i giornalisti per spiegare quali sono le criticità del territorio e dove è necessario mettere le mani per arginare l’operato della criminalità organizzata.

 

“Quello che è certo è che qui c’è più mafia di quella che abbiamo trovato. Lo dicono i reati spia – sottolinea il Presidente –  l’esistenza di quell’insieme di reati che ci fanno pensare ad una presenza sul territorio. Troppi indizi alla quale non corrisponde l’individuazione di un loro modo di fare”. Prostituzione, spaccio di droga, gioco legale che ha inglobato quello illegale, più altri elementi”. Gli altri elementi di cui parla la Bindi non sono cosa da poco, ossia una massiccia e inconsueta presenza di personaggi di spicco delle attività criminali che risiedono sul nostro territorio. “Una concentrazione che non si è mai vista in nessun’altra regione italiana”. Persone che decidono di trasferirsi qui oppure che chiedono di essere mandati nel riminese a scontare pene.

 

Questo vuol dire solo una cosa: “Se vogliono venire qui è perché qui hanno qualcosa da fare. Persone cui appoggiarsi o cui chiedere o rendere favori. Parlo di una concentrazione non solo numerica ma anche rispetto al calibro dei personaggi” . Il quadro non è edificante anche se Rosy Bindi ci tiene a sottolineare che “non ci sono degli insediamenti. Qui non troviamo dei locali di ‘Ndrangheta, per esempio, ma non possiamo negare che ci sono delle presenze mafiose. Mafie italiane che possiamo ipotizzare abbiano dei contatti con mafie straniere”. Basti pensare alle attività messe in piedi dalla criminalità albanese che gestisce un bel pezzo della prostituzione oltre che lo spaccio di droga.  E queste sono le attività classiche della criminalità organizzata, alle quali si aggiungono quelle più “raffinate”, così le ha definite Rosy Bindi, del riciclaggio. “Non possiamo negare che in questo territorio ci sono delle attività a dir poco interessanti. Qui si creano le situazioni ideali affinché questi reati possano essere fatti”. Ci sono il turismo, le molte attività economiche ad esso collegate, le sovrafatturazioni, i night, l’industria del divertimento.

 

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