Indietro
menu
Cultura Rimini

L'abbigliamento come espressione. Al Museo la mostra "Risvolti dell'abito"

In foto: BUbobianco
BUbobianco
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 5 mag 2017 11:38 ~ ultimo agg. 11:42
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Sarà inaugurata sabato alle 17 al Museo della Città di Rimini, per concludersi il 18 giugno, la mostra “Risvolti dell’abito”, alla sua terza edizione e nata nel 2013 grazie soprattutto alla collaborazione con l’Università di Bologna-campus di Rimini, facoltà di cultura e tecniche della moda, e l’Accademia di Belle Arti riminese. In mostra opere d’arte, da arazzi ad abiti e fotografie, tutte dedicate all’abbigliamento, considerato come fonte di espressione e comunicazione. In esposizione, opere di studenti e di artisti contemporanei.

[kaltura-widget uiconfid=”30012024″ entryid=”0_0dfhnrez” width=”400″ height=”145″ /]


 

La scheda della mostra:

Il Museo della Città di Rimini ospita la terza edizione di Risvolti dell’Abito, nata nel 2013, grazie ad una fertile relazione con l’Università e con l’Accademia di Belle Arti riminese, ma anche con gli artisti, gli archivi e le collezioni che nel territorio studiano, elaborano e conservano il tessuto e l’abbigliamento, che vedono in questo un campo di espressione e di comunicazione sociale.

Anche in questo anno, come in ogni edizione, il gruppo di lavoro ha individuato e coinvolto alcuni artisti la cui ricerca si distingue per una intima relazione con gli elementi primari dell’Abito. Il Corpo è il macro tema della sezione ospitata nell’Ala Nuova del Museo, entro la quale vengono allestite sale monografiche con opere di Bebhaus, Bucobianco, Romina Dorigo, Paola Gandolfi, Mariano Marini, Lucia Nanni, Lamberto Petri, Anna Rossi, ZoneModa (Università di Bologna – Campus di Rimini) mentre nella Manica Lunga, che ha sede al primo piano dell’antica struttura museale, è ospitata una inedita ricerca artistica di Anna Maria Del Bianco e di Stefano Lombardelli (Decorazione Italiana), dedicata ai Succhi d’erba, una tecnica “illusionistica” della pittura, a imitazione degli arazzi parietali, che ebbe fortuna tra Sette e Ottocento.

Nel giorno dell’inaugurazione, sabato 6 maggio alle ore 17, presso la Sala del Giudizio, sarà realizzata la performance Estratti naturali curata dalla compagnia di teatrodanza Il Tempo Favorevole.

Sin dal titolo di questa rassegna si dovrebbe comprendere la stratificazione, tra aspetti oggettivi e metaforici, tra simbolo e funzione, che il mondo dell’abbigliamento offre a chiunque voglia indagarlo.

Il taglio che ha caratterizzato le due edizioni già compiute ed anche la terza ha privilegiato le relazioni col mondo artistico, con quello educativo e con gli archivi dedicati alla storia dell’abito.

Le sequenze espositive e performative, unite agli approfondimenti che ogni biennio hanno accompagnato il progetto, restituiscono un preciso fondale antropologico all’azione, inarrestabile e talvolta convulsa, che caratterizza l’ambiente della moda.

Osservare il risvolto di una veste, il soppanno screziato di un tessuto, significa indagare, in forma traslata, dietro le quinte dell’abbigliamento, ripercorrere la trama e l’ordito di questo settore che nel nostro territorio si è conquistato un ruolo di rilievo.

L’abito è un sentimento estetico, che ha codici storici e trasgressioni, una sua grammatica formale al pari di un’opera d’arte e l’arte è indubbiamente il primo mondo al quale gli inventori di vestiti fanno riferimento. È proprio in quel tratto di strada che sta tra la creazione artistica e quella sartoriale che l’iniziativa riminese si colloca. Tra risvolti estetici e riverberi sociali, tra le pieghe della storia e le cuciture di senso si dipana il filo del nostro discorso collettivo.

Per l’occasione il Museo della Città aggiunge, alla sezione dedicata al grande disegnatore e illustratore di moda René Gruau, una decina di opere mai esposte, lungo il percorso che va dal corpo antico del Museo all’Ala Nuova. Le opere fanno parte del fondo donato dallo stesso artista alla sua città natale, che documenta la prolifica attività di uno dei più grandi illustratori di moda di tutti i tempi. In particolare si è scelto di presentare alcuni manifesti pubblicitari per la “Bemberg”, l’azienda europea leader nella produzione di fodere per abbigliamento e arredi, con cui Gruau collaborerà dagli anni ‘50 agli anni ’80.  La scelta è dettata dall’assonanza con i “risvolti” che danno il titolo alla mostra e quindi a tutto ciò che sta a latere dell’abito. Per queste campagne Gruau ha sempre adottato soluzioni grafiche innovative, dando un vivace risalto cromatico agli interni dell’abito, aprendo risvolti con colpi di vento, portando alla luce ciò che normalmente sta all’interno del vestito e che quindi passerebbe inosservato.

Mostre a cura di
Anna Bertozzi . Sabrina Foschini . Massimo Pulini . Silvia Scorcella . Ines Tolic

Testi di
Veronika Aguglia – Chiara Pompa . Massimo Pulini . Anna Rossi . Silvia Scorcella – Mariafrancesca Stella . Ines Tolic

Partners
Comune di Rimini Assessorato alle Arti
Gruppo Maggioli
ZoneModa Design
Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Campus di Rimini. Corso di Laurea in Culture e Tecniche della Moda Uni Rimini. Società consortile per l’Università nel riminese
Lazagne Art Magazine
Birrificio Agricolo Baladin

Catalogo a cura di Anna Bertozzi