Indietro
menu
Ambiente Rimini

Rifiuti in mare. Rimini tra le meno inquinate ma in Adriatico è allarme plastica

In foto: resti post mareggiata a Rimini
resti post mareggiata a Rimini
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 27 apr 2017 15:06 ~ ultimo agg. 28 apr 12:01
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min Visualizzazioni 1.511
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

“Adriatico di plastica”, così titola oggi il quotidiano “La Stampa” le due pagine di approfondimento dedicate all’ultimo rapporto “Marine Litter assessment in the Adriatic & Ionian seas” sulla valutazione dei rifiuti marini, frutto di una complessa campagna di monitoraggio annuale effettuata da 9 diversi enti di ricerca nei 7 paesi che condividono il bacino Adriatico e Ionico. Quello dei rifiuti marini, secondo il rapporto, rappresenta una grave minaccia all’ambiente e all’ecosistema dei mari in particolare per la plastica, elemento presente da non più di cinquanta anni eppure diventato in pochi anni il primo rifiuto presente nel mare mediterraneo. Sacchetti di plastica, bottiglie, tappi, contenitori per alimenti, nell’Adriatico si trova di tutto. Tra le variabili che incidono negativamente per l’adriatico settentrionale vi sono la vicinanza di grandi centri abitati, la conformazione geofisica chiusa e stretta e le particolari correnti del mare adriatico in questi tratti. La Stampa riporta anche un’intervista a Mauro Vanni, presidente della Cooperativa Bagnini di Rimini Sud: “Risultati che mi stupiscono”, dice Vanni invitando i ricercatori a venire a vedere di persona come sulla spiaggia di Rimini la quantità di rifiuti sia minore. “Fate tutti come noi, aumentate la vigilianza”, ha detto Vanni al quotidiano torinese.

Il rapporto integrale

Rimini, dati alla mano, ne esce bene rispetto agli altri territori oggetto di indagine; tra le 31 zone oggetto di rilevazione nei sette paesi costieri considerati, ad esempio, Rimini risulta il sito italiano meglio posizionato per minore densità di rifiuti marini sulle spiagge rilevati ogni 100 metri. Se la media complessiva è quella di 0,67 oggetti riscontrati per metro quadro, a Rimini si scende allo 0,11 (il riferimento più vicino, Cesenatico, si assesta allo 0,26). Meglio di lei solo due spiagge greche situate però in contesto naturali, non antropizzati e non urbanizzati, come il nostro. Rimini si classifica al confine tra le spiagge pulite e quelle molto pulite (la vicina Cesenatico si assesta invece nella fascia “moderate clean”) secondo il Clean Coast Index (CCI), il parametro preso a riferimento per questo tipo di indagini. Per quanto riguarda il fondale, al largo di Rimini si sono calcolati una media di 127 rifiuti per kilometro quadro, contro i più di mille di Venezia e una media complessiva adriatica di 510 rifiuti per kilometro quadrato. Tra i rifiuti principali pezzi di plastica (28%), sacchetti di plastica (12%) e contenitori per alimenti (11%). Rimini non è stata invece inserita tra i siti di analisi per i rifiuti sulla superficie dell’acqua. Su tali rifiuti è stato però pubblicato un recente report di Legambiente, datato novembre 2016, effettuato tramite un monitoraggio della Goletta verde sui rifiuti galleggianti presenti nei mari italiani. La densità media complessiva dei rifiuti è risultata di 57,6 rifiuti ogni kilometro quadrato di mare, con una densità specifica ben più alta sul Tirreno (61,8), seguita dai 50,41 dello Ionio fino al 45,92 dell’adriatico. Anche in questo ambito la nostra costa dimostra migliori dati rispetto agli altri territori presi in esame.

(servizio del 27 novembre 2015)

“Anche se Rimini ne esce bene, il dato che emerge è l’inquietante massa di rifiuti presenti nel nostro adriatico, una minaccia reale PER tutto l’ecosistema marino – commenta l’assessore all’Ambiente del Comune di Rimini Anna Maria MontiniIl rischio è che politiche virtuose portate avanti da singole realtà locali vengano sminuite da una mancanza di coordinazione a livello nazionale e internazionale. Il dato più collegato alle dinamiche locali è senza dubbio quello delle spiagge, dove Rimini dimostra buoni risultati frutto di un mix di variabili tra cui gli interventi infrastrutturali pubblici, la quotidiana opera di salvaguardia fatta dai bagnini, il sistema di raccolta differenziata, la sensibilità ambientale accresciuta da chi vive la spiaggia. Lo stato di avanzamento del Piano di salvaguardia della balneazione e le prospettive di sviluppo integrato con il Parco del Mare sono tra gli interventi principali messi in campo dal Comune di Rimini per il sistema marino e costiero. Più di 150 milioni di euro investiti per consentire, entro il 2020 e procedendo per step, l’eliminazione di acque miste dagli undici scarichi a mare attualmente presenti. Una delle principali opere idrauliche degli ultimi anni in Italia, i cui risultati cominciano già ad essere visibili, grazie alla chiusura dei primi due scarichi a mare avvenuti all’inizio della scorsa estate. Oltre a questi interventi più infrastrutturali, a Rimini abbiamo scelto di anticipare i provvedimenti regionali in materia, mettendo a disposizione dei pescatori che raccolgono rifiuti in mare contenitori di raccolta appositi a conferimento gratuito. L’auspicio è che questi interventi non rimangano isolati ad una comunità virtuosa, ma siano promossi e sostenuti a livello nazionale. Senza un coordinamento tra le diverse città e i diversi Paesi dell’Adriatico nessuna località, neppure la più virtuosa, potrà dirsi infatti al sicuro dai rischi di un inquinamento pervasivo e minaccioso come quello marino”.