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Attualità Cultura

Palazzo Lettimi in diritto d'uso a Università. Gnassi: non sarà un dormitorio

In foto: la conferenza stampa tra i resti del palazzo Lettimi nel 2017
la conferenza stampa tra i resti del palazzo Lettimi nel 2017
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
mer 12 apr 2017 13:50 ~ ultimo agg. 13 apr 13:41
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Con 20 voti favorevoli e 10 contrari il consiglio comunale di Rimini ha dato il via libera alla costituzione del diritto d’uso gratuito a favore dell’Università sul “Palazzo Lettimi”. Ma, spiega in conferenza stampa il sindaco Gnassi rispondendo alle critiche della minoranza, non si tratta di realizzare un dormitorio ma uno Study City Center con biblioteca da 60mila volumi, sale conferenze, spazi ricreativi e per lo studio. Oltre a nuove residenze universitarie. Il tutto senza distruggere quel che resta (poco in realtà) dell’imponente palazzo cinquecentesco ma anzi valorizzandolo e inglobandolo. Un modo, spiega il primo cittadino, per sanare una ferita lasciata in centro dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. E non è detto che il progetto vada in porto: l’università entro la prima decade di maggio presenterà il preliminare per poter accedere ai fondi previsti dal ministero e sarà poi quest’ultimo a valutare. Fornire spazi idonei all’Ateneo, spiega il primo cittadino, è il presupposto per rinsaldare il legame con Rimini e non far scappare l’Università altrove.

un rendering dell'AlbertiLa conferenza stampa, iniziata a Palazzo Lettimi, si è poi spostata verso il complesso Leon Battista Alberti, la cittadella universitaria composta da 7 edifici, di cui 5 ultimati e due in costruzione. Gli interventi saranno conclusi per l’estate 2017 e regaleranno alla città anche una nuova piazza e un collegamento tra le piazze Ferrari e Teatini.

I dettagli nella nota del comune di Rimini

Palazzo Lettimi: il nuovo Study City Center di Rimini

Il progetto consiste nella realizzazione di un nuovo Study City Center per dotare la città un complesso integrato di servizi allo studio che include la nuova biblioteca universitaria con oltre 60.000 volumi e oltre 150 posti a sedere, una sala conferenze/esposizioni a disposizione dell’Università e della città, spazi ricreativi.

Vi sono inoltre spazi di coworking, sale consultazione e studio, spazi laboratorio e office quick reference, auto-prestito e auto-restituzione. Vi sono poi spazi per residenze universitarie, che includono spazi ricreativi e di relazione, residenze per studenti italiani e stranieri, visiting professor.

La corte esterna rimane permanentemente spazio pubblico destinato ad accogliere eventi culturali durante la bella stagione, nel periodo invernale la programmazione potrà avvenire negli spazi culturali interni. La progettazione è concepita per gestioni autonome e per un uso flessibile degli spazi principali e consente l’eventuale apertura serale della biblioteca, dello spazio ristoro oltre che del giardino. Dei 3200 mq. di progetto, una parte è destinata a residenza universitaria per visiting professor e studenti e per spazi studio; mentre un’altra è destinata a biblioteca universitaria e a sala conferenze e rappresentanza.

In sintesi, nell’ipotesi progettuale dell’Università di bologna, sono previsti spazi ricreativi e studio per circa 160 mq.; La Biblioteca Universitaria di 1450 mq di superfice contenente due sale di consultazione, 4 di studio, 2 laboratori di Coworking una Quick-reference; uno spazio di 125 mq per il deposito libri su richiesta, 12 postazioni per il personale impiegato. La Biblioteca Universitaria prevederà una relazione costante e strutturale con la biblioteca Gambalunga.

A questi si aggiungono gli spazi destinati a sala conferenze/esposizioni per l’Università e la Città.

Le superfici

Il lotto ha una superficie complessiva di circa mq. 1560. La superficie del sedime del fabbricato originario è pari a 1100 mq, mentre la superficie totale del fabbricato originario nell’ipotesi di ricostruzione del Palazzo Lettimi si può presumere spossa raggiungere circa 3200 mq.

Le murature superstiti esistenti che consistono in porzioni di muratura con uno sviluppo di ml 120 e di altezza variabile (circa 5 ml, 9 ml. 11 ml), insistono su una area di circa 300 mq. sul fronte di Via Tempio Malatestiano, mentre l’ex studio Morri si è conservato per circa 125 mq. Inoltre ci sono 40 ml di muratura superstite lato ex ristorante Pic Nic.

Complesso del Leon Battista Alberti

Il complesso della cittadella universitaria è composto da 7 edifici con relativa corte interna.
Ad oggi cinque edifici dell’intero complesso sono stati ristrutturati, mentre sono oggetto del progetto di ristrutturazione in corso di esecuzione gli ultimi due edifici denominati 2.6 e 2.7.
Il suddetto progetto di ristrutturazione prevede una spesa complessiva di euro 7.871.173,71 nell’ambito di un Protocollo d’intesa siglato tra il comune di Rimini e l’Università di Bologna per l’attuazione del programma di sviluppo del polo universitario riminese.
In particolare, l’edificio 2.6, composto da due piani e contenente gli uffici destinati ai docenti è stato ristrutturato e consegnato anzitempo all’Università ed attualmente utilizzato.
L’edificio 2.7, anch’esso di due piani, è in corso di costruzione ed al termine dei lavori sarà attrezzato per ospitare aule didattiche e relativi servizi. Allo stato attuale sono state completate le opere strutturali e sono in corso di realizzazione le finiture interne.
Tutti i locali e le destinazioni d’uso dei due edifici sono stati oggetto di valutazioni continue, e modifiche in corso d’opera concertate con l’Università, al fine di poter soddisfare al meglio le esigenze dell’ateneo.
I locali ultimati, saranno consegnati all’Università per l’estate 2017, in modo che possano essere utilizzati per le attività didattiche del nuovo anno accademico.

 

La soddisfazione del consigliere del PD Matteo Petrucci

L’approvazione di questa delibera rappresenta, a tutti gli effetti, una rara e grande opportunità da analizzare necessariamente sotto due punti di vista.
In primis il recupero totale, ad impatto zero sulle casse del Comune, di un palazzo ricco di storia e bellezza ma del quale ora restano solo le vestigia. Ecco quindi che se tutto andrà a buon fine, con l’Università di Bologna premiata con appositi fondi provenienti dal Ministero, verrebbe sanata una ferita apertissima in pieno centro storico.
Ovvio che la facciata deve essere rilanciata preservandone l’aspetto originario.
Poi tale iniziativa deve necessariamente essere contestualizzata. Non si tratta infatti di una proposta estemporanea, isolata, perché va ricondotta ad un ambizioso e credibile progetto di potenziamento del polo universitario. Quello del “Lettimi” può divenire un complesso complementare al già esistente studentato, alle operative ed efficaci strutture universitarie ed al Tecnopolo recentemente inaugurato. Il tutto affidando il palazzo in questione ad una delle realtà accademiche più affermate e vincenti in Italia ed in Europa: l’Università di Bologna.
E non si tratterà di un “dormitorio”, come più volte definito da esponenti della Minoranza, quasi a voler svilire il peso specifico del progetto. Anche perché non mancherà nulla: biblioteca, spazi di ritrovo, ecc…
L’Università di Rimini è in piena crescita, quando altrove si registrano cali nelle iscrizioni, e se potrà concretizzare il progetto in campo migliorerà ulteriormente in termini di servizi offerti e sotto l’aspetto della qualità complessiva proposta, andando incontro ad una domanda sempre crescente di servizi da parte degli studenti. La crescita attira menti, saperi, innovazione e ricerca. Rimini non può mancare ad un appuntamento simile.
Anche perché un bel pezzo del futuro della nostra città va ideato attraverso la progressione costante del polo riminese e l’amministrazione ha il compito di non rallentare questa positiva evoluzione, favorendola quanto più possibile. Bisogna capire che il poter vantare un polo universitario di assoluta qualità, in grado di produrre ricadute culturali notevoli sul territorio, non rappresenta una realtà scontata.