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Economia Rimini

Interesse acquisizione Carim. I correntisti: chiediamo incontro con JC Flower e Cariparma

In foto: palazzo Buonadrata sede Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini
palazzo Buonadrata sede Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini
di Lucia Renati   
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mer 26 apr 2017 13:53
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Dopo aver appreso delle manifestazioni d’interesse all’acquisizione di banca Carim da parte di diversi soggetti (Fondo JC Flower, Cariparma Crédit Agricole) gli azionisti di minoranza chiedono di essere informati (non a mezzo stampa) dell’evoluzione della situazione che riguarda la banca. “Comprendiamo e rispettiamo il naturale riserbo del CdA di banca Carim rispetto alle proposte – dicono –  che immaginiamo saranno state presentate allo stesso dai soggetti interessati. Allo stesso tempo, però, ci aspettiamo che l’ azionista di maggioranza condivida con gli azionisti di minoranza le evoluzioni. Qualora ciò non accadesse, come azionisti privati nonché correntisti di Banca Carim, auspichiamo un incontro con i rappresentanti del Fondo JC Flower, di Cariparma e di chi altro interessato, per conosceree o condividere i progetti industriali che avranno riflessi sulla’economia della città.

La nota inviata in redazione: 

“Apprendiamo dalla stampa l’ interesse rivolto da più soggetti, J C Flower, Cariparma Crédit Agricole e forse anche di una ulteriore cordata, riguardante la nostra banca , “La Cassa di Risparmio di Rimini”. Certo in un momento di forte stagnazione del mercato legato al sistema bancario non possiamo che essere soddisfatti di tanto interesse ma come azionisti privati, con la prudenza che ci contraddistingue, prima di dare il nostro giudizio su “chi, e cosa rappresenti” il percorso migliore per la banca e conseguentemente per il suo territorio, attendiamo maggiori informazioni. Le notizie di stampa, anche e soprattutto Nazionali, danno un quadro non lineare, un giorno il valore ritenuto congruo da parte di Cariparma è pari a 1€. (simbolico) il giorno dopo si dichiara “stiamo parlando di Good BanK” e le cifre diventano superiori ai cento milioni.

Comprendiamo e rispettiamo il naturale riserbo del CdA di banca Carim rispetto alle proposte, che immaginiamo saranno state presentate allo stesso dai soggetti interessati. Allo stesso tempo, però, ci aspettiamo che l’ azionista di maggioranza si attivi per condividere con gli azionisti di minoranza la situazione nelle sue evoluzioni.
Qualora ciò non accadesse, come azionisti privati nonché correntisti di Banca Carim, auspichiamo un incontro con i rappresentanti del Fondo JC Flower, di Cariparma e di chi altro interessato, per conosceree/o condividere i progetti industriali che avranno riflessi importanti sulla economia della città.

Sappiamo che la nostra richiesta potrà trovare soddisfazione solo se le parti interessate saranno veramente disposte a condividere un percorso che porti alla rifondazione di un nuovo soggetto bancario ampliato, che veda il coinvolgimento di tutto il tessuto economico dei territori interessati. Siamo anche noi interessati a che la banca torni a potere fare utili e ad avere un mercato delle nostre azioni in quanto soggetti attivi e coinvolti in tali cambiamenti. Immaginiamo che la nostra richiesta di incontrare i responsabili di soggetti finanziari e bancari così importanti possa sembrare utopistica, ma è altrettanto vero però, che immaginiamo che chiunque sia il soggetto investitore, voglia poi avere un giusto ritorno economico e che tale profitto può essere facilitato se i cittadini di questo territorio vorranno avere rapporti con gli stessi.

Perché non provare una strada nuova di condivisione e non di conquista?”