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Athletic Falco, l'alfabeto del trionfo

In foto: Mister Nicolini bagnato con lo spumante
Mister Nicolini bagnato con lo spumante
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mar 25 apr 2017 19:21 ~ ultimo agg. 20:15
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Una stagione da incorniciare quella dell’Athletic in grado di vincere il campionato di Seconda, centrando così una promozione storica.

Un’annata ben descrivibile associando ad ogni lettera dell’alfabeto un termine che ha contraddistinto il percorso degli arancioneri.

Quindi, dalla “A” alla “Z”, ecco la trionfale cavalcata dei Falchi.

A. ALLENATORE. Cioè Davide Nicolini. Faceva la differenza da giocatore, la fa a mani basse anche da Mister. È stato lui il maestro di un’orchestra che ha suonato spesso e volentieri alla perfezione. In sostanza siamo di fronte ad un fuoriclasse: senza dubbio se ne saranno accorti anche in categorie ben superiori alla Seconda.

B.BASSO PROFILO. L’Athletic non è mai stata la squadra costruita per vincere il campionato. Le corazzate predisposte per centrare quello scopo erano altre. Anche quando i risultati parlavano a favore degli arancioneri, il concentrarsi sui reali obiettivi fissati ad inizio anno è stato determinante.

C. CAMELI. Il Presidente. L’uomo sempre ovunque, in qualsiasi circostanza. Assieme a Nicolini è l’artefice principale di una stagione inaspettatamente trionfale e storica. Il suo non mollare mai nulla, in ogni contesto, è risultato fondamentale.

D. DIRIGENZA. I giocatori ottengono i risultati, prendono le botte, si fanno male, ed il lunedì tornano a lavorare malconci. Questo bisogna riconoscerlo. Ma a rendere l’Athletic una macchina da guerra sono i suoi dirigenti. Persone che da tre anni dedicano costantemente tempo alla società arancionera, senza chiedere nulla in cambio: pura passione, assoluto attaccamento ad una causa ormai sposata appieno. Chapeau.

E. ENTUSIAMO. Ovvero quel fattore piacevole e determinante che accompagna i Falchi dalla gara d’esordio in Terza Categoria. Durante queste stagioni tante sono le persone che hanno trovato nell’Athletic un motivo di aggregazione. Una simile e corposa presenza aiuta a compattarsi ed a restare uniti, soprattutto nei momenti più difficili.

F. FRENO A MANO. L’avvio di stagione dei Falchi è stato tutt’altro che spedito. Cinque i punti ottenuti dalla compagine arancionera nelle prime quattro giornate del campionato. In seguito gli intoppi sono stati pochi e ben superati.

G. GIOCO. O meglio: bel gioco. Nicolini ha saputo plasmare una squadra, con una sua ben precisa identità, capace di sciorinare un calcio molto bello da vedere ed anche efficace. Gli arancioneri hanno quasi sempre dispensato giocate notevoli, pungenti, concrete. Tutto arrosto, niente fumo.

H. HURRÀ. Uno per ognuna delle sedici vittorie ottenute dai Falchi nelle venticinque giornate di campionato finora disputate. Un numero davvero notevole considerando inoltre che Scattolari e compagni sono stati sconfitti, per ora, in sole tre occasioni (Villa Verucchio, Torre Pedrera e Roncofreddo) e fermati sul pareggio sei volte.

I. INFORTUNI. Tre su tutti: Lorenzo Semprini, Claudio Mancini e Marco Donati. I primi due fermati dalla rottura del crociato. Il portiere, invece, da un serio problema alla spalla. Con i loro ko l’Athletic ha perso tanto dal punto di vista della qualità anche se, ovviamente, il dispiacere più grande tocca soprattutto l’aspetto umano delle vicende.

L. LONGIANESE. L’unica squadra contro la quale i Nicolini-boys hanno sempre pareggiato: 1-1 all’andata, 2-2 al ritorno.

M. MENTALITÀ. Una caratteristica che deve abbondare in una squadra se vuole raggiungere i propri scopi. Ed i Falchi hanno dimostrato in più occasioni di possederne a sufficienza, vincendo anche sui campi più difficili del torneo, quando il clima si faceva infuocato e la minima sbavatura avrebbe potuto mandare all’aria l’intera stagione.

N. NOVITÀ. Tanti i volti nuovi nell’Athletic versione 2016/2017: Cristian Fornino, Luca e Daniele Manfroni, Gioele Mattioli, Manuel Ricci, Omar Tomassoni, Francesco Colonna, Marco Giannini, Claudio Mancini, Lorenzo Semprini, Marco Succi, Mattia Briganti, Pierluigi Lucignano, Elia Favarelli.

O. OBIETTIVI. Ad inizio stagione il Presidente Fabio Cameli aveva fissato due obiettivi: migliorare il terzo posto in classifica dell’annata precedente, e passare almeno un turno in Coppa. Risultati: campionato vinto, ed eliminazione in Coppa avvenuta ad opera del Sala dopo aver superato nel primo turno il Roncofreddo. Missione compiuta.

P. PAREGGI. Sei le X nel ruolino di marcia degli arancioneri: due con la Longianese, ed uno con Spadarolo, Villa Verucchio, Corpolò e Sala.

Q. QUADRATI. In ogni circostanza, soprattutto quando il punteggio era sfavorevole, il Falco non si è mai disunito, rimanendo compatto nella consapevolezza di poter rimettere in carreggiata la situazione senza abbandonare l’idea di gioco che si voleva esprimere. Il tutto trovando spesso e volentieri dei ribaltoni decisivi per la classifica.

R. Come la lettera che contraddistingue il girone in cui è inserito l’Athletic. Un gruppo composto da squadre di assoluta qualità e, non a caso, la lotta per la vittoria finale si è delineata solo nelle ultime giornate in quanto è sempre stata serrata, punto a punto.

S. SPRECO. Molte, forse troppe, le occasioni da rete sciupate dalla formazione arancionera. Un elemento che spesso stravolge le classifiche, ma i Falchi sono stati più forti della sfortuna e del poco cinismo.

T. TOTEM. Ogni formazione ha i suoi. Nicolini ha saputo far girare la squadra affidandosi, in ogni reparto, a dei veri e propri pilastri che raramente hanno deluso. Punti cardine, non comunque intoccabili, in grado di rendere la macchina-Athletic solida ed efficace.

U. UNIONE. I Falchi hanno vinto il campionato grazie ad un gruppo unito, inscalfibile, di granito. E quando si può vantare uno spogliatoio così prezioso, la voglia di tagliare traguardi insperati e non pronosticabili aiuta a vincere sfide dai contorni impossibili.

V. VELOCITÀ. Una delle armi più pericolose dell’Athletic di quest’anno. Una delle frecce meglio utilizzate dai Falchi per accumulare punti. Spesso i giocatori arancioneri, in velocità, apparivano come lame calde che tagliavano panetti di burro.

Z. ZELO. Dedizione assidua e tenace ad un impegno. Difficile rintracciare, durante la stagione, un allenamento poco partecipato. Altrettanto arduo trovare l’assenza dalle tribune, durante le partite, dei giocatori non convocati.

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