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Regione Rimini Social

Le barriere tra Andrea, Silvia e la vita indipendente

In foto: il matrimonio di Andrea e Silvia
il matrimonio di Andrea e Silvia
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 26 mar 2017 20:35 ~ ultimo agg. 20:38
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L’ANMIC di Rimini (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) prende spunto dalla storia di Andrea e Silvia, coppia di Santarcangelo che si trova in grave difficoltà a causa, oltre che delle barriere architettoniche – lamenta l’associazione – anche di ritardi e inadempienze in materia di assistenza.

“Nel 2017 – ricorda ANMIC – non è possibile che Andrea, disabile, e sua moglie Silvia costretta a non lavorare per assistere lui ed i suoi figli debbano mendicare quelli che sono i loro diritti peraltro recepiti da tutti i Governi su indicazione dell’ONU: una vita indipendente, autodeterminata che contempli di poter vivere dignitosamente al proprio domicilio grazie ad una rete di servizi utili alla loro piena inclusione nella società. Ma anche i Comuni devono fare la loro parte con gli strumenti che già hanno a loro disposizione con una attenzione particolare per le politiche abitative di famiglie dove sono presenti Disabili gravi o gravissimi: Occorre costruire senza barriere architettoniche o eliminarle dove ci sono, occorre privilegiare nell’assegnazione pubblica queste famiglie ed occorre venire incontro a loro dal punto di vista economico se costrette a servirsi dell’offerta privata. Non è possibile che Andrea e Silvia debbano sostenere un affitto di mercato (700 euro mensili) potendo contare solo sulla pensione di invalidità. Già a fine 2016 sono state pubblicate, dal ministero del Lavoro, le linee guida per la presentazione di progetti di vita indipendente e inclusione nella società di persone con disabilità, da parte delle Regioni e l’istituzione delle relative risorse economiche. La Regione Emilia-Romagna al contrario di altre, non ha ancora istituito lo strumento del progetto di vita indipendente, e si avvale solo dell’assegno di cura senza una ripartizione equilibrata delle spese fra anziani e disabili, indirizzando le risorse a favore dei primi perché più numerosi”.

“La Regione Emilia-Romagna – sollecita Anmic – recepisca gli indirizzi operativi relativi ai progetti di vita indipendente autodeterminati e istituisca uno specifico capitolo di spesa all’interno del fondo regionale per la non autosufficienza al fine di finanziare questo tipo di progetti”. Nei prossimi giorni ANMIC proporrà ai Consiglio Comunali dei Comuni della Provincia di Rimini un Ordine del Giorno che inviti la Regione a dotarsi della normativa inerente la vita indipendente.