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Politica Riccione

Riccione verso il voto ma con tante incognite. Tra partiti spaccati e prove di coalizione

di Andrea Polazzi   
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sab 25 feb 2017 17:19 ~ ultimo agg. 26 feb 20:07
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Dopo la caduta del sindaco Tosi, con le 13 firme che l’hanno sfiduciata (6 delle quali della sua maggioranza), lo scenario politico riccionese è quanto mai frammentato. Già lo era prima in realtà, con i gruppi più numerosi di minoranza (Oltre) e maggioranza (Unione Civica) nati a urne chiuse con la diaspora di consiglieri dal Pd nel primo caso e da Forza Italia e Noi Riccionesi dall’altro. Ma ora la situazione, con le amministrative in vista, si complica ancora di più.

Renata Tosi ha già annunciato di essere intenzionata a mettersi nuovamente in gioco e ha subito raccolto il sostegno della Lega (“è la persona più adatta a governare” – ha scritto il segretario Morrone annunciando una coalizione “ripulita dai vecchi arnesi della politica”). A sostenerla anche Noi Riccionesi: “ripartiamo insieme” è l’invito dei 4 consiglieri che, in una nota, tornano a puntare il dito su quelli che definiscono i congiurati. “Sarebbe bastato – dicono – presentare una mozione di sfiducia in Consiglio ma non hanno avuto il coraggio di mettere la faccia davanti ai cittadini.Spaccata Forza Italia. A caldo il presidente del consiglio comunale (e responsabile provinciale del partito) Giulio Mignani si era detto rammaricato: “avrei preferito un confronto, magari duro e acceso, piuttosto che una triste fine di una legislatura che non farà del bene a Riccione”. In linea anche il capogruppo in consiglio Dionigi Palazzi che parla di “una scelta squallida” e “fatta puramente a titolo personale”. È stata infatti la firma della consigliera forzista Fabbri a far saltare il banco e a tessere le fila sarebbe stato il vicesindaco Tirincanti. “Non sono un traditore“, dice oggi sulla stampa locale pur non negando il suo ruolo: con la Tosi è stato impossibile trovare un accordo – ammette – e non esisteva confronto. Proprio come sostiene Unione Civica che lamenta di essere stata tenuta fuori dalle scelte. “Abbiamo deciso di dimetterci – dicono i consiglieri – quando abbiamo capito che non c’erano più le condizioni minime di convivenza e di collaborazione”. 3 dei 5 consiglieri del partito tra l’altro sono esuli di Forza Italia.

Ma se la ex maggioranza è divisa, neppure dall’altra parte la situazione è limpida. PD e Oltre difficilmente potranno ricomporre i recenti dissapori in vista delle elezioni. I ben informati dicono però che siano in corso prove di alleanza in stile riminese con la regia dell’onorevole Pizzolante. C’è poi il Movimento 5 Stelle che potrebbe giocare un ruolo importante. Nel 2014 raccolse appena il 16% ma nel 2013 alle Politiche si era issato primo partito cittadino col 31%. A fare la differenza saranno i nomi dei candidati. E per quelli, Tosi a parte, ci sarà da aspettare ancora un po’.

Intanto, mentre il PD accusa i sostenitori della Tosi di giocare allo scaricabarile (“il vero tradimento è stato quello della Tosi nei confronti dei cittadini” dice il segretario Parmeggiani), proprio il Movimento 5 Stelle, salutando l’arrivo del commissario prefettizio Della Curti, parla di una grossa opportunità. L’ex capogruppo Cicchetti, citando la prossima approvazione del bilancio, commenta: “finalmente vedremo numeri depurati dalle scorie di promesse clientelari e cifre di deficit certe, non avremo più dissimulazioni di mutui lanciati al 2044“. E ancora: “in un comune con oltre 450 dipendenti e 20milioni di spese di stipendi verranno bloccate le assunzioni e gli incarichi a tempo determinato con un effetto balsamico per le tasche dei riccionesi già gravate da 2.300 euro di debiti pro-capite”.

Il neo costituito Popolo della Famiglia di Riccione esprime sconcerto per come si è arrivati alla fine dell’amministrazione Tosi e conferma la volontà di partecipare alle prossime elezioni.

Le impressioni a caldo dei riccionesi raccolte venerdì mattina

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La nota stampa dei consiglieri di Noi Riccionesi

Venerdì si è conclusa in modo amaro per noi quattro una bella esperienza che ci ha visto sempre partecipi e vicini all’attività del nostro Comune come Consiglieri Comunali della Lista Civica Noi Riccionesi.
In questi due anni e mezzo non abbiamo mai fatto mancare il nostro contributo, le nostre idee ed anche le nostre critiche come si fa in una bella famiglia dove ci si dice tutto anche per ripartire ogni volta sempre più forte.
Siamo stati sempre al fianco del nostro Sindaco, dei nostri Assessori e del nostro Segretario, facendo prevalere nella nostra azione politica il rispetto del voto dei cittadini e la lealtà verso i nostri elettori.
Il rispetto e la lealtà, valori importanti oggi sconosciuti da chi ha scelto di portare la città alle Elezioni mediante un atto vigliacco ed ignobile, operato attraverso l’ausilio di un Notaio e vergognandosi di mettere la faccia davanti ai cittadini nel Consiglio Comunale.
Ai congiurati sarebbe bastato presentare una mozione di sfiducia in Consiglio:
ma la vergogna ha prevalso ed alla politica si è sostituito un mezzo assai vile.
Questo atto perpetrato così vilmente purtroppo farà molto male alla città, porterà immobilismo in un periodo molto delicato per la città, come la Pasqua e la stagione estiva.
Chi ha fatto questo dovrà renderne conto alla città.
Ma dopo questa necessaria riflessione ora è il momento di ripartire, di ritornare a fianco di Renata per proseguire un percorso bruscamente interrotto.
Ce la metteremo tutta per il bene che vogliamo a Riccione, superiore ad ogni interesse personale, spinti dal desiderio di dare il nostro contributo.
Su di noi la città potrà contare: i nostri valori saranno sempre quelli che Riccione ha conosciuto ed apprezzato in questi due anni e mezzo.
Forza Renata, ripartiamo insieme più forti di prima!
Grazie a tutti quelli che ci hanno sempre sostenuto.

Gabriele Galassi
Lea Ermeti
Luigi Santi
Samuele Stefanacci

La nota del Movimento 5 Stelle

Per molti l’avvento del commissario è visto come una iattura, per noi del exM5S rappresenta al contrario una grossa opportunità per Riccione. La mente ci torna al caso Cancellieri a Bologna di qualche anno fa, chiamata a sostituire il sindaco dimessosi per questioni di cuore, se così si può dire, Dalbono, vista anche all’epoca come una iattura, finì il suo anno scarso di lavoro con un’offerta di candidatura a sindaco da perte della destra e una cittadinanza onoraria per meriti da parte della sinistra poi vincente. Il primo problema che si troverà ad affrontare è il bilancio: finalmente vedremo numeri depurati dalle scorie di promesse clientelari e cifre di deficit certe, non avremo più dissimulazioni di mutui lanciati al 2044 e se ci saranno nuove tasse sarà per la condotta allegra delle precedenti amministrazioni mentre se
ce ne saranno di meno – ipotesi remota – sarà proprio per la pulizia dei conti effettuata. Finalmente spariranno dal secondo piano quella pletora di personaggetti con la soluzione tramite evento in tasca che tanto costano e niente portano. In un comune con oltre 450 dipendenti e 20milioni di spese di stipendi verranno bloccate le assunzioni e gli incarichi a tempo determinato con un effetto balsamico per le tasche dei riccionesi già gravate da 2.300 euro di debiti pro-capite. L’ultimo dei geometri avrà accesso alle stesse risorse del primo degli studi di progettazione riccionese e Don Giorgio potrà felicemente rimanere a dire messa senza doversi occupare di contingenze politiche. Ed infine non ci sarà nessuno con la corsia preferenziale telefonica immediata, una lezione di civismo finalmente necessaria a Riccione. E comunque è bene ricordare che l’avvento del commissario non è la decisione di un destino cinico e baro ma la certificazione dell’incapacità di un elettorato di scegliersi una classe politica degna di questo nome. Ognuno rifletta e si comporti in futuro di conseguenza.
Grazie dott.ssa Della Curti e auguri di buon lavoro.

La nota del segretario del PD riccionese Marco Parmeggiani

E così, solo per giustificare i propri evidenti fallimenti, si cerca lo scaricabarile e si dà la stura a quella macchina del fango già da tempo rodata, che si crede possa porre rimedio alla realtà dei fatti, creando ad hoc una propria controrealtà, che possa fare apparire altri al centro dell’inferno derivante dai tanti fallimenti colti invece in prima persona.
Abbiamo avuto un primo cittadino che ha litigato con tutti e su ogni argomento, con la provincia per quanto ha riguardato il piano dei trasporti, con AM per il Trasporto Rapido Costiero, sulla creazione dell’area vasta, sulla nuova impostazione della sanità locale, si è messa di traverso sulle manifestazioni turistiche regionali da effettuarsi sul territorio cittadino e che prevedevano accordi che coinvolgevano i comuni turistici costieri e non solo, ha perso per mancanza di dialogo manifestazioni come Giardini d’Autore, Riccione Moda Mare, ha ridotto la Polisportiva ad un manipoli dei propri federali ……. trasformando così Riccione in una piccola quanto misera enclave autarchica.
Ha esasperato in ogni dove quei sani rapporti che ogni primo cittadino dovrebbe invece essere in grado di coltivare e gestire al meglio per il bene comune.
Da paladina della condivisione e del rispetto delle regole e delle associazioni, è divenuta maestra nel tradire costantemente quanto affermato in campagna elettorale, a partire dallo stop al TRC, alla chiusura dell’inceneritore, dall’uscita da Hera allo stop alla Tassa di Soggiorno, al regolamento di spiaggia, allo stop alla musica ed al divertimento giovanile ……
Ai suoi primi proclami ha via via deciso di sostituire la collegialità con le scelte arroganti, partorite all’interno della sua triade, sia verso la città che, e con particolare accanimento e perniciosità, verso i propri alleati, coloro che per primi avevano creduto nel gradevole canto di quella sirena candidata a sindaco.
Alla fine però il grande inganno è apparso a tutti, nella propria evidenza e nella sua misera grandezza.
Oggi i pochi supporter rimasti al sindaco inneggiano a gran voce al tradimento di parte della maggioranza che l’aveva sostenuta, pubblicando foto dei cospiratori corredate da epiteti irripetibili, ma è ormai chiaro a tutti come il vero tradimento sia proprio stato quello del sindaco Tosi, anzi dell’ormai ex sindaco, nei confronti dei propri cittadini prima e dei propri alleati poi, che hanno avuto la disavventura di fidarsi e credere in lei ed in Richelieu e Milady, personaggetti che altro non han saputo fare che raccontare di continuo balle ai quattro venti.
Sono costoro quindi, questa scomposta e male organizzata triade che hanno, loro sì e per primi, tradito la città e le grandi aspettative che avevano ad arte e sapientemente creato, dimenticandosi che, comunque sia, le bugie hanno sempre le gambe corte, molto corte.
Per la precisione di 2 anni, 8 mesi e 21 giorni.

L’intervento del Popolo della Famiglia di Riccione:

Il Popolo della Famiglia esprime sconcerto e indignazione per i fatti che a Riccione stanno mettendo fine all’esperienza amministrativa della giunta Tosi. Si tratta con tutta evidenza di una opportunistica manovra di potere, non sussistendo alcuna valida ragione politica alla base del comportamento dei dimissionari, né alcun progetto alternativo per la città.
Risultano emerse in modo chiaro, nel laboratorio riccionese, le contraddizioni del vecchio centrodestra che, già a livello nazionale, avevano portato alla nascita del Popolo della Famiglia. Anche per questo, per non costringere a rifugiarsi nell’astensione o nella protesta i moderati e le persone di buona volontà, che vedono chiari tutti i rischi delle innaturali alleanze con la sinistra, il Popolo della Famiglia intende essere in campo per la prossima tornata elettorale a Riccione.
Gli opportunisti, i traditori, gli incompetenti, i politicanti senza dignità, devono essere contrastati in nome di quelle esigenze di verità, rispetto delle persone e delle cose, nonché di equità sociale e competenza amministrativa, che avevano dato vita all’esperienza alternativa di centrodestra degli ultimi anni.
Ora a Riccione questi valori politici stanno subendo una grave sconfitta, e il Popolo della Famiglia intende fare la sua parte perché la speranza non muoia e il cammino riparta su basi rinnovate.