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Povertà sempre più complesse

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 7 feb 2017 07:16 ~ ultimo agg. 8 feb 08:50
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Mai come oggi, tra le mura della Caritas diocesana, i numeri finiscono per avere un significato molto relativo, se non fuorviante. Quelli relativi al 2016, che verranno presentati alla Città il prossimo 8 aprile in occasione dell’annuale Rapporto sulle povertà, ne sono il chiaro esempio: diminuiscono le persone accolte in sede nel corso dell’anno, eppure, allo stesso tempo, aumentano le richieste d’aiuto. Com’è possibile? Perché le situazioni di povertà incontrate sono sempre più complesse e gravi.

 

Ecco di seguito, una breve anticipazione dei numeri 2016.

– 1.909 persone incontrate presso il Centro di Ascolto – 106.700 pasti preparati, quasi 10.000 in più rispetto al 2015; – 734 persone accolte a dormire, per 14.972 notti; – 77.907 euro di aiuti economici a persone in difficoltà con il pagamento di affitti, bollette, spese sanitarie e altro, a testimonianza di una difficoltà sempre maggiore da parte di chi bussano alla Caritas; – 128.980 euro complessivi di prestiti concessi a 404 nuclei tramite l’Associazione Famiglie Insieme.

 

Ai numeri della Caritas diocesana fanno eco quelli di altre realtà collegate, sempre a sostegno dei cittadini più poveri e disagiati.

Emporio Solidale: in soli 6 mesi ha sostenuto 367 famiglie per un totale complessivo di 2.239 spese con alimenti di prima necessità.

Fondo per il Lavoro: l’iniziativa voluta dalla Diocesi e gestita dalla Caritas diocesana ha intercettato persone disoccupate in stato di povertà che in passato avevano vergogna nel rivolgersi alle parrocchie. Complessivamente ha raccolto 600 domande ed è riuscito a reinserire nel mondo dell’occupazione 97 persone.

 

Prezioso anche tutto il lavoro svolto per favorire l’integrazione dei profughi nel tessuto sociale, attraverso il coinvolgimento di piccoli gruppi nelle realtà parrocchiali.

Complessivamente ne sono stati inseriti 24 in due zone pastorali (Flaminia e San Gaudenzo) e due parrocchie (Sant’Andrea dell’Ausa e San Michele Arcangelo di Morciano).

Chi c’è dietro queste opere di sostegno?

Le azioni di carità sono capillari su tutto il territorio diocesano grazie alla presenza di oltre 1.000 volontari attivi in più di 50 Caritas parrocchiali che, con passione e dedizione, dedicano il proprio tempo a coloro che sono in situazione di difficoltà.

Le opere di carità non hanno per la Chiesa il solo compito di prendersi cura del prossimo, degli ultimi, ma hanno anche l’ambizione di sensibilizzare e coinvolgere tutta la comunità ad accorgersi dei più deboli.

Dobbiamo ammettere che la realtà riminese è molto sensibile: la solidarietà dimostrata in questi giorni di freddo non è mancata, ma purtroppo l’emergenza gelo non è ancora finita e servono ancora donazioni ( per offerte si rimanda allo spazio a fondo pagina) per poter aiutare chi ha bisogno non solo di capi invernali e pesanti, ma anche per pagare le bollette delle famiglie che vivono al freddo e di coloro che devono acquistare le bombole di gas.

 

InformaCaritas