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Emergenza homeless

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 9 feb 2017 08:21 ~ ultimo agg. 8 feb 18:26
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Secondo quanto osservato dai colloqui allo Sportello Diritti per Tutti e a Casa Gallo: “In queste ultime settimane stanno aumentando i richiedenti asilo usciti dai CAS territoriali dopo il primo ricorso al diniego della domanda di protezione internazionale”.

 

“Sono ragazzi giovani, molto spaesati – denunciano da Ass. Rumori Sinistri – ADL Cobas E.R. – senza relazioni amicali nel territorio, privi di ogni mezzo di sostentamento, con difficoltà linguistiche che hanno subito violenze indicibili nei loro paesi di origine e nei viaggi della morte e provengono da paesi che UE e Governo Italiano reputano sicuri, quando torture, violenze, povertà estrema, inquinamento ambientale sono all’ordine del giorno”.

 

“Il destino di queste persone – continua il comunicato – che sono a tutti gli effetti richiedenti asilo, dopo essere state messe fuori dalle strutture e dopo mesi di inutile parcheggio, è quello di essere invisibili. Il sistema di accoglienza dei CAS va completamente ripensato a partire dai territori, avviando innanzitutto urgentemente un tavolo in Prefettura con le realtà sociali che si occupano di immigrazione che fissi degli standard minimi per l’accoglienza oltre i quali vengano revocate le convenzioni con gli enti Gestori; che si occupi di promuovere un nucleo di monitaroggio sui CAS esistenti, finalizzato al rispetto per intero del capitolato di appalto che gli Enti Gestori sottoscrivono con la Prefettura; che individui strutture, edifici, immobili in disuso per essere riutilizzati nel breve/medio periodo per situazioni legate al disagio abitativo e sappiano rispondere alle diverse facce con cui il disagio abitativo si manifesta, tanto ai nuovi homeless prodotti da questo sistema di accoglienza, quanto agli sfratti e agli innumerevoli senza tetto presenti in città. La casa deve essere un diritto di ogni persona e non una merce”.

 

Siamo a disposizione delle altre realtà sociali e sindacali della città per avviare un percorso di rivendicazione comune sui temi e le questioni che abbiamo rilevato. Tale percorso va avviato al più presto, perché la sofferenza che c’è nelle strade merita risposte adeguate e strutturali, perché nessuno deve rimanere solo.