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Casetti: il personale è "ingabbiato"

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 16 feb 2017 07:29 ~ ultimo agg. 17 feb 15:42
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Lo hanno definito “il peggiore carcere della Romagna”, penultimo a livello regionale dopo quello di Bologna per quanto riguarda le condizioni dell’organico. A sostenerlo sono i sindacalisti che si sono ritrovati di fronte alla Casa Circondariale di Rimini per manifestare a sostegno dei suoi agenti di polizia penitenziaria. Riguardo a cosa?

La mancanza di un funzionario in grado di supportare il comandante di reparto, dato che l’unico che era presente risulterebbe distaccato in altre sedi; le difficoltà della stagione estiva in cui le celle si riempiono, ma non i posti di lavoro; l’assenza di un direttore in pianta stabile che si dedichi alla sola struttura riminese; e soprattutto la scarsezza dell’organico che, secondo i calcoli dei sindacati, sarebbe deficitaria di 44 unità. Queste le lacune e le esigenze dei Casetti – da aggiungersi alle mancanze logistiche e strutturali, e ai problemi non indifferenti dei carcerati – secondo il punto di vista di chi vi lavora dentro.

“Così non si può più andare avanti”, ci ha raccontato uno dei giovani dipendenti della struttura. “Con il passare degli anni il personale anziano andato in pensione non è stato rimpiazzato. Io sono uno degli ultimi della nuova leva ad essere stato assunto una volta uscito da scuola”.

 

Quanti altri giovani sono stati inglobati di recente? “Dal 2011 ad oggi sono avvenuti solo dei trasferimenti e non c’è stato alcun ricambio generazionale, nonostante ogni anno vadano in pensione cinque persone. Nel carcere di Rimini c’è una grave carenza di organico”.

 

E come incide questa carenza nel lavoro di tutti i giorni? “Implica un maggiore carico di lavoro per tutti. In queste condizioni la direzione si trova a dover accorpare dei servizi. È facile trovare un solo agente in una sezione che può contenere 50 detenuti e di notte le sezioni vengono accorpate, perciò un solo agente può arrivare a seguire anche tre sezioni”.

 

Quindi quanti detenuti può arrivare a dover gestire un solo agente? “80, 100 detenuti”.

 

E che succede se avviene un imprevisto?“Può accadere che di notte qualcuno si senta male e debba essere portato all’ospedale. In tal caso bisogna predisporre una squadra per accompagnarlo e quindi il carcere rimane quasi completamente scoperto. Tutto ciò è davvero grave e non è più sostenibile”.

 

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