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Montefeltro Santarcangelo

Riorganizzazione ospedali. Sindaco Novafeltria: soddisfatto

In foto: L'ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria
L'ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 11 gen 2017 14:13 ~ ultimo agg. 15:12
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“Sono soddisfatto dei risultati al momento raggiunti  sia per l’Ospedale di Novafeltria che per l’Ospedale di Santarcangelo“. Il sindaco di Noavafeltria Stefano Zanchini commenta con queste parole l’approvazione da parte dei sindaci della Romagna delle Linee di indirizzo per la riorganizzazione ospedaliera. “E’ stato un grosso lavoro fatto di proposte e di ascolto e che ha condotto ad una sintesi equilibrata e ampiamente condivisa. Questo atto rappresenta la cornice della futura sanità romagnola dove individuare e quindi garantire i servizi migliori in area vasta”.

 

“Per Santarcangelo abbiamo raggiunto il risultato di specificare meglio che il suo Ospedale non sarà una mera articolazione della senologia aziendale ma attraverso la sua Unità Semplice sarà un perno essenziale insieme a Forlì e a Ravenna della senologia di Area Vasta dotata di autonomia organizzativa e gestionale descritta dalla normativa del contratto collettivo nazionale relativo a tale tipologia di struttura. Non si perde ciò che c’è oggi ma si va a qualificare una specializzazione nell’ambito di una riorganizzazione generale ospedaliera. Per Novafeltria è stato garantito in accoglimento della richiesta avanzata dall’Ufficio di Presidenza della Regione e in ottemperanza al decreto Balduzzi (punto 9.2.2) il riconoscimento di Presidio in area disagiata con i servizi che questo comporta. Con il sindaco di Santarcangelo Alice Parma con il quale ho condiviso questo percorso, con gli altri sindaci della Valmarecchia, e con i comitati di distretto, abbiamo chiesto che anche il PAL (Piano Attuativo Locale) venga discusso e condiviso con noi al fine di accogliere al meglio i bisogni del territorio. Qui ci aspetta un periodo di impegnativa “contrattazione”. Se vogliamo adeguatamente rispondere alla formula citata anche nel documento appena approvato “meno reparto, più ambulatorio” sarà fondamentale impegnarsi per garantire prestazioni e funzioni che avvicinino i servizi sociali e sanitari alle persone (e non sempre le persone ai servizi) coinvolgendo e supportando in questo percorso anche i familiari e il mondo del volontariato ma tenendo in debito conto anche i dati orografici e demografici peculiari del nostro territorio”.